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Questo articolo sarà la tua prima lezione di un corso di Yoga?

Questo articolo vuol spiegare a grandi linee cosa accade quando si intraprende un corso di Yoga. Dunque, palmi uniti, un respiro, si entra nel vivo della pratica...

Questo articolo sarà la tua prima lezione di un corso di Yoga?

Esatto, avete capito bene: se un articolo potrà mai somigliare a una lezione preliminare di un corso di Yoga o se perlomeno potrà avvicinare i lettori a questa millenaria disciplina. Ce lo domandiamo e cerchiamo di fare in modo che la risposta sia positiva. Passo per passo, indaghiamo nel vivo di un corso di Yoga. 

 

Iscriversi a un corso di Yoga 

Dicono che lo Yoga sia l'antidoto contro una vita di tensioni e fatiche. Dicono che una seduta di Yoga possa esser paragonato a una specie di massaggio interno in grado di agire su tutti gli organi. E' vero. Pensate che fa lo stesso anche con le ghiandole interne. La seduta di Yoga è, in un certo senso, un ritorno al ritmo della natura. Escono fuori le qualità più profonde della persona, che prosegue sulla strada della conoscenza di se stessa o inizia il percorso ex novo.

Posizioni, rilassamenti, meditazioni funzionano come dita che tolgono strati di inutilità a un qualcosa, la persona nel senso più nobile del termine, che tende verso la lucentezza, la sua vera forma.  Iscriversi a un corso di Yoga quindi non è proprio come decidere di frequentare lezioni dove si svolgono esercizi per rassodare, bruciare, perdere peso. Un buon punto di partenza che precede il passo per entrare nel luogo dove si svolge un corso di Yoga può essere desiderare di sentirsi meglio nel proprio corpo e di percepire o tornare a percepire un'armonia interna perduta o mai conosciuta. 

 

Lessico base per iniziare un corso di Yoga 

Vediamo da vicino alcune parole chiave che fanno parte del lessico fondamentale dello Yoga:

- Asanas

Ovvero le posizioni. Sono circa 84.000 e piano piano ne sono arrivate dall'oriente in occidente, prima nell'ordine di alcune centinaia, ora sempre di più. La varietà incredibile di asana è funzionale allo sviluppo completo del corpo, dal momento che alcune posizioni sollecitano determinati muscoli piuttosto che altri, fanno emergere determinate sensazioni piuttosto che altre, stimolano visceri, ghiandole e sistema nervoso in modo diverso. In realtà, il principiante ha veramente bisogno di non più di una cinquantina di posizioni. Vanno eseguite lentamente e con consapevolezza, in armonia con le fasi respiratorie. Una volta entrati nella posizione, il corpo ci resta per un istante che può essere breve se la posizione è "dinamica", ovvero si esegue a respiro trattenuto, mentre lungo se è "in statica", cioé mantenuta con la respirazione controllata. 

 

- Prana 

Si trova nell'aria, nei cibi, nelle bevande. Circola ovunque nell'organismo e ne assicura il buon funzionamento. Secondo la tradizione Yoga, la malattia sorge nel momento in cui questa circolazione energetica è troppo debole, squilibrata o bloccata in certi punti. Con lo Yoga è possibile dirigere il prana, imparare di nuovo a respirare in modo cosciente e controllato. Sotto la parola pranayama ricadono le tecniche per far circolare il prana sia nel corpo eterico che in quello fisico. 

 

- Ujjayi 

E' un pranayama, cioè un esercizio respiratorio praticato indipendentemente dalle posizioni. Si tratta di effettuare una contrazione all'altezza della gola (glottide ed epiglottide), riucendo il passaggio dell'aria verso i polmoni. Dall'attrito dell'aria contro le pareti nasce quel suono tipico dell'ujjayi, simile al russare d'un dormiente. Questa tecnica permette di rallentare la respirazione e favorisce la concentrazione. 

 

- Rilassamento 

Vi chiederete cosa ci sia da spiegare circa una parola che è già così eloquente. E invece nello Yoga questo termine ha un significato esteso che copre la distensione fisica, la distensione nervosa e quella mentale. In qualsiasi asana si ricerca questa distensione; per avvicinare i principianti alla sensazione, il maestro spesso induce al rilassamento anche soltanto delle parti del corpo non sollecitate (il viso, ad esempio), marcando la distinzione tra rilassamento e mollezza. Un rilassamento così inteso rigenera l'organismo e ha un effetto paragonabile a una o due ore di sonno.

 

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Immagine | Autumm