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Affrontare la stanchezza con lo yoga

La stanchezza spesso piega le ginocchia e ci impedisce di vivere la quotidianità in pieno: come affrontarla in modo yogico?

Affrontare la stanchezza con lo yoga

L’arrivo dell’inverno, il cambio di stagione, la ripresa delle attività dopo le vacanze estive: questo è un periodo dell’anno delicato, di adattamento e nuovi equilibri.

Allargando il discorso alla quotidianità tutta, ci rendiamo conto di come i momenti di euforia e sprint si alternano costantemente ai momenti di stanchezza, lentezza e basso profilo.

Ebbene, come rapportarsi a questi ultimi da un punto di vista yogico? Qual è il contributo che può dare lo yoga a riguardo? Come trarre il meglio da questa altalena esistenziale grazie alla pratica?

 

Lentezza, rilassamento e confort: la pratica yoga contro la stanchezza

Uno dei regali più preziosi che lo yoga offre ai praticanti fedeli è l’equilibrio: quando la pratica non è più solo evasione, ma diviene uno stile di vita, l’approccio alla quotidianità cambia.

Naturalmente, ci si volge verso gli accadimenti con maggiore calma e equidistanza, si cerca di perseguire la strada del “lasciare andare” anche nei momenti più difficili.

Ovviamente questo non avviene dopo due mesi di corso, ma è un orizzonte che molti yogi di lunga data sperimentano.

La pratica in sé comunque, che la si faccia da un giorno o da 10 anni, ha un potente effetto equilibrante che, mese dopo mese, fa muovere l’altalena di cui parlavamo in apertura senza voli smodati o tonfi abissali.

Ma se questo equilibrio è un effetto a lungo termine, come dobbiamo rapportarci allo yoga  oggi, quotidianamente, quando siamo particolarmente stanchi?

Ecco dunque qualche consiglio pratico nell’attesa che i doni più profondi sboccino dentro di noi.

 

Stanchezza primaverile? Affidiamoci allo yoga!

 

La non violenza

Uno dei principi dello yoga è “la non violenza”, certamente verso gli uomini e la natura, ma primariamente verso se stessi.

Dunque, se sentiamo che il nostro corpo e la nostra mente ci lanciano dei segnali sarebbe saggio accoglierli senza forzare. Lo yoga rifiuta il concetto di performance dunque insistere ostinatamente in un atteggiamento competitivo e aggressivo è totalmente anti-yogico e vi consigliamo di smettere appena possibile.

 

Asana per rilassarsi

Una volta accolta la stanchezza e accettati i limiti che, in quel momento, il sistema corpo-mente pone, possiamo sederci sul tappetino con consapevolezza.

Il consiglio è quello di adattare la sessione di yoga alle necessità, ascoltando i messaggi che arrivano dall’interno. La pratica, probabilmente, tenderà a preferire gli asana seduti o sdraiati con mantenimenti intervallati da momenti di pausa e concentrazione.

Si metteranno da parte le sequenze intense o le posizioni più sfidanti, per fare largo ad una pratica lenta e dolce che distenda le tensioni psico-fisiche permettendo ai muscoli e alla mente di rilassarsi.

 

Attenzione al respiro

Nel corso della seduta, vi raccomandiamo di non trascurare le tecniche respiratorie e di aggiungere dei brevi momenti di meditazione che, tra l’altro, possono costituire dei piacevoli recuperi dopo le posture.

Non vogliamo irrigidire la vostra pratica proponendovi degli esercizi affinchè siano necessariamente quelli, semplicemente, abbiate cura di coccolare non solo il corpo, ma anche la vostra mente: stanchezza fisica e stanchezza mentale sono spesso due facce della stessa medaglia…

 

Sessioni di savasana

Regalatevi delle lunghe e frequenti sessioni di savasana (rilassamento completo), non solo durante la pratica, ma anche a casa, a letto, insomma, in modo autonomo: per aiutarvi, ascoltate un brano di rilassamento guidato - reperibile anche online - che vi faciliterà l’abbandono totale.

Questo asana - tanto importante quanto difficile da realizzare pienamente- costituisce un vero e proprio nutrimento per il corpo e la mente che vi regalerà un riposo autentico e profondo anche più rigenerante del sonno. Con la pratica, si diviene sempre più abili a rilassarsi totalmente e ad abbandonare i pensieri che tengono strenuamente all’erta: savasana diviene così un momento insostituibile che  regala la tranquillità, la dolcezza e la serenità di quando eravamo nell’utero materno.

 

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