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Stufe a legna (e non solo) contro il caro bollette: i rischi per la salute domestica

Sentiamo parlare ogni giorno dell’inquinamento atmosferico, ma che dire della qualità dell’aria che respiriamo in casa? Questo è un tema da non sottovalutare, soprattutto per chi ha optato per una stufa a legna o a pellet.

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Cosa valutare prima di scegliere una stufa

In Italia ci sono 8,3 milioni di stufe e caminetti, di cui circa tre su quattro a legna e uno su quattro a pellet. E, solo nei primi cinque mesi del 2022, le vendite sono aumentate del 28% rispetto allo stesso periodo del 2021 (dati Aiel – Associazione italiana energie agroforestali).

 

Optare per una stufa contro il caro bollette, tuttavia, non si è rivelata una buona idea. Le tariffe del gas schizzano alle stelle per le tensioni geopolitiche internazionali, ma anche i combustibili non sono da meno: il Codacons parla di +175% in un anno per il pellet, +43,7% per la legna, +57% per il bioetanolo e +32% per il gasolio da riscaldamento.

 

In aggiunta ai costi, c’è un altro elemento da considerare: che si tratti di una classica stufa a legna in ghisa o di un caminetto a bioetanolo di design, un apparecchio di questo tipo può porre alcuni rischi in termini di salute e sicurezza. Soprattutto se è vecchio, non viene usato correttamente o viene alimentato con combustibile di scarsa qualità. 

 

Cerchiamo quindi di stilare un sintetico vademecum degli elementi a cui prestare attenzione per mantenere in sicurezza la nostra casa.

 

Stufa e rischi per la salute

Ormai siamo abituati a sentir parlare delle polveri sottili che rendono irrespirabile l’aria delle nostre città, soprattutto d’inverno quando i riscaldamenti sono accesi. Che dire, però, dell’aria che respiriamo ogni giorno in casa?

 

Ormai diversi studi scientifici puntano il dito sulle polveri sottili emesse dalla combustione del pellet, ricordano gli esperti della Società italiana di allergologia asma e immunologia clinica (Siaaic). Quelle più fini possono raggiungere addirittura gli alveoli polmonari, mentre quelle più grossolane si fermano alle alte vie respiratorie scatenando infiammazioni e bronchiti.

 

Ciò significa che tutte le stufe a pellet andrebbero bandite? Certamente no, ma è indispensabile: 

  • scegliere un modello certificato, dotato di ottimi filtri e sistemi aspiranti; 
  • mantenerlo ben pulito, rivolgendosi anche a una ditta apposita per la manutenzione straordinaria; 
  • e, infine, tenersi alla larga dal pellet di dubbia provenienza.

 

L’ipotesi di installare una stufa a pellet va valutata con particolare cautela se la persona che vive in casa ha l’asma o altre patologie respiratorie. O, più semplicemente, se trascorre la maggior parte del suo tempo tra quattro mura: è il caso degli anziani, dei disoccupati o dei lavoratori da remoto. 

 

Il buon senso ci suggerisce infatti di arieggiare un paio di volte al giorno l’ambiente per evitare l’accumulo di sostanze inquinanti. Non è tuttavia il caso di eccedere, soprattutto se le finestre danno su una strada trafficata: in tal caso di rischia infatti di far uscire l'inquinamento indoor e sostituirlo con quello outdoor.

 

Stufa a pellet: il rischio monossido di carbonio

Una stufa a legna o a pellet espone anche a un altro rischio. Un’eventualità rara, ma che ciascuno dovrebbe conoscere per la sua gravità: quella di una fuga di monossido di carbonio. La sua formula chimica è CO ed è un gas incolore, inodore, insapore e non irritante, ma tossico a un livello che può rivelarsi mortale. Caratteristiche che lo rendono particolarmente subdolo.

 

Ci sono alcuni accorgimenti che ciascuno deve mettere in atto per scongiurare questo grave rischio: 

  • effettuare regolarmente la manutenzione della stufa;
  • controllare che la canna fumaria sia libera;
  • accertarsi che i comignoli non siano occlusi da nidi di uccelli o di insetti.

Come regola generale, qualsiasi stufa dovrebbe essere installata in un ambiente sufficientemente ampio e ventilato.

 

Una nota conclusiva su stufe a pellet e rischio incendio: quest’ultimo può essere ridotto pressoché a zero se la canna fumaria è realizzata a regola d’arte da personale qualificato, nel rispetto delle normative vigenti e con una progettazione coerente con le caratteristiche dell’immobile. Le stufe più moderne inoltre sono dotate di avanzati sistemi di sicurezza che rilevano i malfunzionamenti e bloccano immediatamente la combustione.