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FSC Italia: 5 idee per un “green deal” italiano che (ri)parta dalle foreste

Una regia unica per le iniziative che riguardano i boschi; la valorizzazione
dei servizi che offrono; un maggiore supporto all’economia del bosco;
più aree verdi urbane come strategia di resilienza ai cambiamenti climatici
e ricorso a solidi standard volontari in tema di gestione forestale responsabile. Queste le proposte di Forest Stewardship Council Italia.

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©Maria Sbytova, Ruslan, Emanuele Capoferri -123rf

A dicembre 2019, prima del lockdown, la presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen lanciava il Green Deal, un piano europeo di transizione verso un’economia più sostenibile nei confronti dell’ambiente.

Eppure, uno degli strumenti più efficaci nel contenimento degli effetti da riscaldamento globale è sotto gli occhi di tutti e viene costantemente ignorato. Parliamo degli alberi.

Abbiamo a disposizione uno degli strumenti più efficaci per combattere la crisi climatica, ossia gli alberi, che in Italia ricoprono quasi il 40% della superficie nazionale”. A dirlo è Diego Florian, Direttore di Forest Stewardship Council (FSC) Italia, organizzazione non governativa internazionale che promuove la salvaguardia e la gestione responsabile delle foreste. “Sta a noi impiegare queste risorse in strategie adattive con risultati quantificabili” ha aggiunto Florian.

Da qui l’appello di FSC Italia con cinque proposte, semplici e precise per un maggiore impegno di Stato e Regioni nel guidare una rivoluzione verde, urgente e non procrastinabile, che parta dai boschi e dalle economie collegate.
 

1- Includere gli alberi e i boschi in una strategia climatica nazionale

Molte aree boschive nel nostro Paese sono gestite in forme non adeguate, sostiene FSC, ma sono sempre di più gli enti, le cooperative, le imprese sociali e le aziende che scelgono di investire in progetti di rimboschimento e conservazione del patrimonio arboreo nazionale.

Queste azioni però sono ancora frammentarie e scollegate: per questo la prima proposta è quella di creare una regia comune e obiettivi di lungo periodo che possano valorizzare i servizi naturali che i boschi offrono.
 

2- Valorizzare i servizi offerti dei boschi

Secondo FSC, la politica e le istituzioni devono prendere atto che i boschi non producono solo materie prime come legno e carta, ma offrono all’ecosistema e alle nostre comunità i loro servizi naturali: proteggono la biodiversità, contrastano i fenomeni di erosione del suolo, regolano il ciclo dell’acqua, catturano l’anidride carbonica e offrono la possibilità di aumentare il benessere dei cittadini attraverso lo sviluppo di attività turistiche e ricreative “slow”.

Aumentando la capacità di fornitura di questi servizi dei boschi, secondo l'organizzazione svilupperemo la capacità di resilienza dei territori, con benefici diffusi.
 

3- Maggiore supporto all'economia del bosco

Valorizzare i servizi dei boschi non significa escludere l'economia dei prodotti forestali: l’Italia dipende ancora fortemente da importazioni di legname estero (compriamo segati di conifera dall'Austria per 2,4 milioni di metri cubi ogni anno, fonte FAO), e ciò riduce la capacità e l'efficienza delle filiere nazionali.

Sostenere il settore forestale nazionale significa già oggi dare lavoro ad oltre 100 mila persone, creando in futuro nuove opportunità occupazionali a tutti i livelli e dando valore a filiere corte e responsabili.
 

4- Boschi urbani e periurbani come parte delle strategie di resilienza del territorio e delle comunità

Le città occupano il 3% del nostro Pianeta, ma ospitano oltre il 60% della popolazione mondiale e consumano il 75% delle risorse a disposizione. Ecco quindi che per garantire luoghi più sicuri dal punto di vista sociale, sanitario, ambientale ed economico avremo sempre più bisogno di spazi verdi nelle nostre città.

Per questo i parchi urbani e di periferia vanno considerati a tutti gli effetti infrastrutture verdi da pianificare e gestire per garantire servizi come acqua e aria buona, luoghi di svago e sport, aree per combattere l’inquinamento e gli effetti dei cambiamenti climatici come il calore, le alluvioni e la siccità.
 

5- Ricorso a solidi standard volontari in tema di gestione forestale responsabile

In un contesto di valorizzazione della filiera forestale e dei servizi naturali offerti dai boschi, la certificazione è garanzia per pratiche di gestione forestale sostenibile, ma diventa anche strumento che consente di misurare e valorizzare gli impatti positivi dei boschi e di costruire strategie di gestione e di mitigazione che si adattino alle sfide odierne.

"Quasi 70mila ettari di foreste in Italia vengono già gestiti secondo gli standard FSC. Continueremo a lavorare con le istituzioni affinché comprendano l’importanza di questo approccio" conclude Florian.