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Tutela di ambiente e animali finalmente in Costituzione

L'iter di riforma si è concluso: la Costituzione italiana d'ora in poi parla espressamente della tutela di ambiente e animali.

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Come è cambiata la Costituzione italiana

Di battaglie politiche in Italia se ne vedono tante, alcune delle quali davvero accanite. Ce n’è una che in questi giorni si è chiusa favorevolmente: quella per il riconoscimento della tutela di ambiente e animali nella Costituzione, la legge fondamentale dello Stato. 

 

Era il 9 giugno 2021 quando, dopo il primo via libera della Commissione affari costituzionali, il Senato ha dato il via libera al ddl. Le riforme costituzionali infatti seguono un iter rafforzato rispetto a quello delle leggi ordinarie, quindi sono stati necessari altri tre voti parlamentari, con maggioranza qualificata dei due terzi. Così è stato.

 

L’8 febbraio la Camera ha espresso il suo sì, con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti. D’ora in poi dunque, senza bisogno di referendum confermativi, due articoli della Costituzione hanno una nuova formulazione.

 

L’articolo 9 sancisce che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. D’ora in poi, si aggiunge che “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. 

 

L’articolo 41 è invece relativo alla libertà di iniziativa economica privata, la quale “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” e, d’ora in poi, “alla salute e all’ambiente”.

 

Una riforma fortemente voluta dagli animalisti

Era il 1998 quando per la prima volta ventun deputati di tutti gli schieramenti, guidati dalla Verde Annamaria Procacci, proposero una riforma costituzionale che aveva questo fine. E che andava a intervenire proprio sull’articolo 9, come quella che ora è diventata realtà. A scriverla era stata la Lega anti vivisezione (Lav); non c’è quindi da stupirsi se ora il suo presidente Gianluca Felicetti commenta la notizia con fervente entusiasmo. 

 

“Questa riforma colma un vuoto inaccettabile nella Carta fondamentale del nostro Stato”, dichiara infatti Felicetti, lanciando anche una sfida per il futuro: “Non vogliamo considerarla un punto di arrivo ma di partenza, anzi di ripartenza. Con più slancio e forza. Per ottenere più facilmente e prima, tutela e rispetto degli animali nelle prossime Leggi così come nelle sentenze dei Tribunali. Perché così tutta l’Italia civile, del volontariato, avrà per gli animali ancora più voce in capitolo".

 

Anche Wwf Italia accoglie il voto favorevole con “estrema soddisfazione”. “Il nuovo assetto costituzionale rafforza significativamente il principio della sostenibilità, sin qui trattato solo in termini di dottrina e giurisprudenza, e crea il presupposto per aumentare il livello di salvaguardia del capitale naturale che costituisce la base insostituibile di tutte le nostre attività anche economiche”, afferma la presidente Donatella Bianchi.