Intervista

Avocado siciliano, la scelta sostenibile

Avocado a km zero? Sì. Un gruppo di produttori siciliani ha avviato una produzione di avocado biologico. Ne abbiamo parlato con Andrea Passanisi.

Avocado siciliano, la scelta sostenibile: intervista ai produttori di www.siciliaavocado.it

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©Siciliaavocado

Valorizzare la qualità della produzione siciliana puntando sull'export, investire nella ricerca delle condizioni ottimali per la coltivazione di un frutto - l'avocado - la cui domanda è in crescita rispondendo a questo bisogno con un prodotto biologico e dalla filiera corta.

Andrea Passanisi è un imprenditore legato all'agricoltura biologica, ha 35 anni e ci spiega la forza della rete Siciliavocado.
 

Come è nata l'idea di avviare la coltivazione di avocado in Sicilia?

Durante il corso di studi universitari (ho conseguito la laurea in Giurisprudenza), ho pensato di rivitalizzare l’agrumeto impiantato da mio nonno alle pendici dell’Etna, nel territorio di Giarre in provincia di Catania.

Alla stregua delle mutazioni climatiche intervenute e della ricchezza “dell’humus” del terreno, ho ritenuto di ampliare le varietà di produzioni agricole della mia terra con la coltivazione di frutta di origine subtropicale e segnatamente: avocado, mango, frutti della passione e guava

Il mio progetto, suggestionato da studi delle colture subtropicali da parte della Facoltà di agraria di Catania negli anni 60, risale a quindici anni fa ed è stato coronato da un successo pieno, atteso che le qualità organolettiche dei prodotti sono risultati eccellenti, per cui il mercato ha dato una risposta estremamente positiva.

 

Quali sono stati i presupposti da cui siete partiti?

Il clima mite dell’hinterland della fascia ionica della Sicilia ai piedi dell’Etna, la fecondità della sua terra vulcanica, profonda, ricca di microelementi minerali e della purezza dell’acqua che scende a centinaia di metri dal sottosuolo: questi sono stati i presupposti della mia scelta, che è risultata vincente.

La domanda crescente, sia del mercato italiano che di quello europeo, ha determinato la costituzione, da me intrapresa, di un gruppo di produttori.

Allo stato siamo in 16 e produciamo avocado, mango, frutto della passione e guava, per un’estensione complessiva di oltre cento ettari.

 

Quali sono i vostri valori?

Il comune sentire del nostro gruppo è quello di valorizzare l’agricoltura siciliana, sia ampliando il ventaglio dell’offerta con l’introduzione di tipologie nuove oltre quelle tradizionali (agrumi, grano, ciliegie, fichi d’india, pistacchi, ecc.), sia incrementando sul mercato prodotti di eccezionale qualità coltivati con il metodo biologico.

I risultati della nostra iniziativa comportano una ricaduta positiva sotto il profilo economico per effetto di una maggiore occupazione e di una più estesa utilizzazione dei terreni agricoli.

Ne risente altresì, l’ambiente, che viene valorizzato dal metodo di coltivazione biologica, il quale comporta l’utilizzazione di concime organico (con esclusione di quelli chimici ovviamente) e di insetti che contrastano le eventuali patologie.

 

Avocado, qual sono le peculiarità di questa coltivazione?

La crescita e la produzione sono condizionate in via primaria dalle condizioni pedoclimatiche.

L’avocado è un frutto sub-tropicale originario del Messico e che ha trovato il suo naturale ”habitat” nei paesi del centro America ed in California, Paesi questi che hanno un clima del tutto simile, giacendo nella stessa latitudine, della Sicilia.

In Europa è la Spagna la maggiore produttrice di avocado, coltura segnatamente prevalente nel territorio Andaluso a Malaga.

L'avocado necessita, altresì, di terreni profondi e sciolti (sabbiosi) non argillosi né calcarei e di un microclima umido.

Nel nostro caso, la presenza dell’Etna catalizza le nuvole di passaggio rendendo la zona estremamente piovosa.

La pianta cresce rigogliosa e produce dal secondo/terzo anno dal suo impianto.

Richiede particolari cure per le concimazioni, le irrigazioni, e per le potature ordinarie e straordinarie per un armonico e vigoroso sviluppo dell’albero.
 

Esistono diversi tipi e diverse stagionalità del frutto?

Esistono diverse varietà che coprono quasi del tutto i mesi dell’anno. In autunno giungono a maturazione le varietà Bacon Zutano e Fuerte, in inverno e in primavera le varietà Hass e in estate la varietà Reed.

Il mercato è molto interessante ed è in continua espansione. Ciò è dovuto dalle qualità nutrizionali di questo frutto. Ha proprietà varie e tutte positive, è ricco di vitamine e minerali e infine ha un’ampia versatilità nella sua utilizzazione.

 

Quali sono i punti di forza della coltivazione italiana? Quali ricadute positive ha per il territorio che occupate?

Il punto di forza della nostra produzione si fonda su diversi fattori: gli aspetti organizzativi, la filosofia di fare gruppo, alto e omogeneo standard qualitativo, la filiera corta, brand Made in Sicily, le qualità organolettiche che i nostri clienti trovano ottime (compattezza della polpa e retrogusto) e la freschezza dello stesso rispetto a quello proveniente da altri Paesi.

Alle tradizionali colture tipiche si è aggiunta un’ulteriore coltura per la quale la nostra terra, per le già indicate ragioni, è una sede naturale.

Ciò ha comportato un incremento della utilizzazione della terra, un incremento dell’occupazione che si sviluppa per quasi tutto l’anno (e che, se si aggiunge il mango, copre anche il periodo estate-autunno).

La domanda del mercato europeo che si espande progressivamente concorre a incrementare così l’export italiano.
 

Come avvengono la vendita e la distribuzione?

Il nostro gruppo ha diversi canali di commercializzazione: l’e-commerce a singoli e a gruppi di acquisti in tutta Italia, la fornitura Ho.Re.Ca ed alla grande distribuzione in Italia ed in Europa e da recente anche in Cina.

I prodotti vengono confezionati in cartoni da 4 kg e calibrati secondo pezzatura con sistemi di calibratura elettronica, e quindi affidata a vettori su gomma.

Il prodotto siciliano, grazie alla ottima organizzazione di raccolta e trasporto, raggiunge il consumatore in Italia ed in Europa in 24/48 ore dalla raccolta.

 

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