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Meditazione e sport, un abbinamento vincente!

Cosa c'entra la meditazione con lo sport? C'entra eccome, scopriamo in che modo!

Meditazione e sport, un abbinamento vincente!

Ho speso molti soldi per alcool, ragazze e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato”, disse una volta George Best, icona del calcio inglese, genio e sregolatezza del pallone degli anni ’60.

Dietro la beffarda goliardia, questa frase nasconde però un amaro retrogusto: il talento, seppur immenso, da solo non è sufficiente per godersi le alte vette di una carriera che, in potenza, sarebbe potuta essere immortale, ma che nella realtà è stata penalizzata dai noti comportamenti distruttivi dell'atleta.

La sua storia induce a riflettere su quanto la componente psicologica giochi un ruolo decisivo nello sport, anche e soprattutto quello agonistico o professionale. Non è dunque solo una questione di tecnica, resistenza e muscoli, ma entra in gioco anche di capacità di confrontarsi e gestire un mondo inevitabilmente stressante, centrifugo e destabilizzante.

Sempre più sportivi, anche molto conosciuti, trovano il tanto agognato centro di gravità permanente nella meditazione. Perché? Scopriamolo insieme.

 

I vantaggi della meditazione nello sport

Rimanendo in tema calcistico, in Italia fece molta eco, anni fa, la conversione al buddismo di Roberto Baggio, antesignano di tutta una serie di personaggi più o meno noti amanti delle discipline contemplative di matrice orientale.

Se non tutti hanno aspirazioni spirituali, la pratica della meditazione (buddista e non) può tornare utile a sportivi di ogni livello e categoria. In particolar modo essa agisce sull’integrazione psicofisica, indispensabile per il conseguimento di un risultato positivo al di là delle differenti strategie che si possono mettere in atto per otterenere il successo.

Il già citato Baggio ha ricordato più volte quanto la calma, la percezione dei movimenti, la capacità di concentrazione siano fondamentali in ogni gesto atletico. A ciò si aggiungono dei vantaggi collaterali legati alla migliore gestione dello stress, un nemico insidioso che, in taluni soggetti, può arrivare ad inquinare la stessa prestazione sportiva.

 

Mai pensato di meditare durante la dieta?

 

Dello stesso avviso, ma in tutt’altro contesto, anche il monaco Sakyong Mipham Rinpoche, lama tibetano e maratoneta, autore del best seller “Running with the mind of meditation”.

Nel suo testo spiega come corsa e meditazione si sposino magnificamente, l’una offrendo completezza e beneficio all’altra. Infatti, “La relazione tra meditazione e corsa è naturale per me, dal momento che la prima allena la mente e la seconda il corpo. Il corpo trae beneficio dal movimento, la mente dalla quiete. Se diamo al corpo e alla mente quello di cui hanno bisogno nasce un’armonia naturale ed è possibile raggiungere uno stato di equilibrio”.

In breve, ecco alcuni motivi che potrebbero indurvi ad includere la meditazione nel consueto allenamento sportivo:

  • migliora l’efficienza cardiaca e respiratoria.
  • Aumenta la resistenza e l’energia e agevola la ripresa in caso di grande sforzo fisico o a seguito di un infortunio.
  • Riduce l’insonnia, l’instabilità emotiva, il nervosismo, l’ansia.
  • Aumenta la stabilità emotiva, anche nei momenti di forte tensione.
  • Migliora i tempi di reazione e la visione di insieme.

 

Consigli pratici per sportivi aspiranti meditatori

Quale meditazione introdurre nel proprio programma giornaliero di allenamento? Come abbiamo più volte ricordato, non importa il tipo di meditazione che si sceglie, ma la disciplina interiore con la quale si presta fede all’impegno.

In ogni caso, si può spaziare dalla meditazione zen a quella buddista a qualunque altra sentiamo affine.

Tra l'altro, potrebbe accadere che queste tecniche classiche risultino difficoltose per lo studente alle prime armi, dunque è opportuno attuare una transizione passando attraverso la meditazione dinamica oppure i dieci movimenti in consapevolezza: entrambi questi tipi di meditazione permettono di tenere il corpo in movimento, dunque si svolgono in una modalità più famigliare alla maggioranza delle persone, soprattutto all’inizio.

Vi lasciamo con i consigli (in inglese) del già citato lama Sakyong Mipham Rinpoche, maestro di meditazione d'eccezione: con costanza i risultati nella pratica sportiva e nella vita in generale non tarderanno ad arrivare.

 

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Per approfondire:

> Chi è e cosa fa l'insegnante di meditazione?