Intervista

L'isolamento secondo Dennis Freischlad

Lo scrittore Dennis Freischlad condivide con noi le sue riflessioni su l'isolamento forzato per il coronavirus, i suoi tre mesi di isolamento NASA per una missione di simulazione di una colonia umana su Marte, e i suoi ritiri nei monasteri Zen.

Dennis Freischlad

Isolamenti volontari e isolamenti forzati

Siamo diventati tutti esperti di isolamento, quarantena, lockdown e quando non è una scelta volontaria, l’isolamento può essere una esperienza terribile, persino quando siamo confinati nella nostra casa con televisione, cellulare e con i propri famigliari. 

 

Eppure l’isolamento, in qualsiasi sua forma, ha effetti sulla psiche umana e, di conseguenza, sulla salute fisica. Cambia il mondo in cui la nostra psiche percepisce lo scorrere del tempo, e quindi i nostri cicli circadiani, e con essi la secrezione di ormoni, che a sua volta va a influenzare sonno, fame, umore

 

Se non si è coscienti di tali processi, può essere un’esperienza scioccante. Nelle memorie di molti freedom fighter si legge di come la cella d’isolamento spinga la mente al tracollo, slatentizzando potenziali disturbi mentali

 

Per contro, molti vanno alla ricerca volontaria dell’esperienza dell’isolamento, un po’ per ricerca spirituale come gli antichi nativi americani che andavano a “caccia di visioni”, un po’ per scopi scientifici.

 

Oppure entrambi come nel caso di Dennis Freischlad, poeta, scrittore ed instancabile viaggiatore tedesco, ora bloccato in una casa nella foresta dell’India subtropicale a causa del coronavirus, e che un anno fa si arruolò volontario in un programma di isolamento della NASA/ESA per simulare un primo attracco di umani su Marte.
 

Dennis, sei passato da un isolamento all'altro? Dove sei adesso?

Tamil Nadu, India del Sud. Adesso, in questa foresta indiana, mi rendo conto che è passato un anno da quando sono ritornato sul mio “pianeta natale”. 

 

Dopo tre mesi di “non-terra” rimisi nuovamente i piedi sulla superificie di questo ammasso di acqua e rocce che vaga nell’oscurità dell’universo. Ed è stata come “una prima volta”, uno stupore di differente qualità

 

Il cielo mi sembrava allora un altro pianeta, blu e gassoso che comportava una tremenda pressione sulla Terra, era tanto bello quanto minaccioso. Certe esperienze ti fanno capire la mancanza di comprensione del nostro mondo, che semplicemente esiste ed è animato, fino anche sulle vette più remote e all’interno di ogni suo atomo. Sempre in crescita, con un costante e fluente potere creativo. Nascita e decadimento, spirito e materia

 

La realtà è che nulla può essere dato per scontato, neanche che il cielo sia blu. Magari domani sarà verde. O che una scimmia possa improvvisamente pensare a cose mai pensate prima. Molti anni fa, tra le montagne del Tamil Nadu ho trascorso dei mesi in ritiro in un centro di meditazione zen

 

All’epoca leggevo Blue Cliff Record (Note dalla Scogliera Blu), una collezione di koan buddhisti che mi ha accompagnato ovunque da allora, sia su Marte che in India. Noi crediamo che le montagne siano montagne e che i fiumi siano fiumi. Durante l’isolamento arriviamo a pensare che le montagne non siano più montagne né i fiumi siano più fiumi. 

 

Dopo realizziamo di nuovo che le montagne sono montagne e i fiumi sono fiumi, ma potrebbero non esserlo. Un dubbio che se saputo prendere rende abbastanza elastica

 

Dicci qualcosa sull'esperimento NASA

La scorsa primavera ho preso parte a uno studio di assenza di gravità della NASA, per un totale di tre mesi di isolamento con altri undici “astronauti terrestri” per raccogliere dati di estrema importanza al fine di mandare gli umani su Marte. 

 

Su un totale di tre mesi di isolamento in un centro di ricerca spaziale abbiamo trascorso 2 mesi interi continuamente a letto con la testa inclinata di sei gradi più in basso rispetto ai nostri piedi

 

Durante otto settimane non ci siamo mai alzati nemmeno una volta. Tutto - incluso mangiare, farsi la doccia, bere, "andare" in bagno, girare su una centrifuga e numerosi altri esperimenti - si sono svolti in questa posizione innaturale. 

 

Il nostro obiettivo era Marte. Nel prossimo futuro società private dell'esplorazione spaziale come la SpaceX di Elon Musk e programmi spaziali governativi invieranno uomini e donne sul Pianeta rosso

 

Sarà la più grande avventura nella storia dell'umanità. La mia vita nella nostra astronave simulata fornirà i dati necessari per rendere realizzabile questo volo il più presto possibile

 

Come vivi questo isolamento forzato?

Nel caso dell'isolamenteo ai fini della ricerca ho dovuto lottare con la mia “perdita della normalità”. Potevo soppesare perfettamente il mio indebolimento fisico e mentale. Vedevo solo pareti e materiali sterili, aria condizionata, mentre tutto in me voleva colori e aria non filtrata, foreste, venti oceanici, ciò che ci aiuta a scandire il tempo normalmente

 

In quel periodo ho sognato tutte le normalità che avevo perduto. Il senso di infinità del cielo, i colori di un’estate indiana, l’incenso nell’aria, il sole opprimente. Eppure, dopo un mese di lockdown indiano per via del coronavirus, mi sento più oppresso di quella immobilità marziana, sdraiato sul mio comodo letto a due piazze. 

 

E’ uno degli effetti preoccupanti di questo isolamento: la limitazione della libertà di movimento e di riunione, una impotenza sconosciuta all’essere umano comune. Avevo un amico che stava morendo a pochi chilometri di distanza e non sono potuto andare a trovarlo. La polizia è un vero spauracchio qui: confisca dei mezzi, multe salatissime, per non parlare dei colpi di manganello. E se accadesse qualcosa ai miei cari da qualche parte? Potrebbero volerci mesi per ottenere un permesso anche se sono sano come un pesce.  

 

Ho viaggiato in tutto il mondo per anni e adesso non posso muovermi né perdermi. Con lo studio della NASA persi volontariamente la mia libertà: niente alcool o beni di lusso, dovevo dormire a testa in giù e non vedere il sole.  

 

Cibo razionato e selezionato, atrofia muscolare, perdita della densità ossea. Ma la psiche era salda per via della mia volontà iniziale.

 

Nel caso coronavirus vengono imposte dieci misure restrittive, otto delle quali sembrano inefficaci e improvvisate. Perdita dei diritti da un giorno all’altro senza sapere se e quando verranno restaurati. 
 

Come affronti tutto questo?

Devo usare gli stessi metodi psicologici dell’isolamento NASA per combattere l’isolamento che sono costretto ad accettare. Se l’assenza di gravità ha lasciato strascichi sul mio corpo, questa assenza di libertà può alla lunga lasciarne sulle nostre psiche se siamo impreparati. 
 

Cosa conservi di questa tua esperienza?

L'isolamento ci riporta ai fondamenti dell'esistenza umana. Isolamento o no, potrebbe non esserci nulla di così importante e fecondo come imparare ad arrendersi al mondo: il mondo come è in ogni momento.

 

I seguaci dell'insegnamento di Buddha lo chiamano Sunshine Buddha e Moonlight Buddha. Così o cosà. Questo o quello. Se siamo sopraffatti dalla luce o dall'oscurità, invasi da sensazioni piacevoli o spiacevoli, tutto alla fine soccombe alla legge eterna dell'universo: l'impermanenza

 

Ho trascorso i miei primi due anni in India e Sri Lanka quasi esclusivamente in monasteri e centri di meditazione. Migliaia di ore trascorrono a occhi chiusi e lo studio della letteratura Zen e dell'induismo non mi ha reso saggio ma mi ha comunque insegnato una lezione importante: la meditazione non è molto diversa da un'esperienza di isolamento: senza la possibilità di fuggire da te stesso, sei più che mai (ed esclusivamente) ricacciato nei regni del cosiddetto sé.

 

Ho trascorso tre mesi nel centro di meditazione Zen. Una volta al giorno, gli studenti potevano lasciare la sala di meditazione, scendere le scale nella camera dei maestri e sedersi da soli con lui per un minuto. Nella tradizione Zen, agli alunni viene dato un koan personale, un enigma paradossale che può essere “risolto” solo se l'allievo lascia i sentieri battuti dei modelli ordinari e personalizzati della mente. 

 

Anch'io ho preso un koan, anche se non mi sono davvero preoccupato di risolverlo (forse, ho pensato, questo potrebbe essere il segreto dell'intera pratica koan - semplicemente non farlo!). In ogni caso, mi piaceva la fuga quotidiana dalle sessioni di meditazione spesso estenuanti fino alla stanza del mio Maestro. Di solito ci sedevamo semplicemente uno di fronte all'altro, in silenzio o sorridendo o gli raccontavo una storia che non aveva nulla a che fare con qualcosa di veramente attinente. 

 

Il mondo intero è effimero, condannato e tuttavia gloriosamente presente nella sua forma divina, nella sua luce e grazia manifestata. Se i fiumi sono fiumi o no, è pura dialettica.  

 

Le attuali condizioni di quarantena sono periodi scomodi che ci ricordano il fatto unico di essere vivi. Vivo con la nostra gioia, paura, rivelazione, gentilezza e dolore. Che momento strano e meraviglioso: quando, se non in tempi così straordinari, abbiamo la possibilità di assicurarci lo straordinario?