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Le 8 domande più assurde su cure e rimedi naturali

Domande assurde ma anche no: tra il serio e il faceto, ecco ciò che ci può saltare alla mente quando si intraprende una vita fatta di cure e attenzioni tutte naturali

Le 8 domande più assurde su cure e rimedi naturali

Piccoli dubbi sulle cure naturali

Chi si accinge a vivere in modo naturale e vuole farlo per bene, passa attraverso numerose critiche e nasi storti propri di chi persegue invece abitudini vecchie, obsolete, spesso nocive sia per la salute della persona che dell'ambiente in cui vive.

Passa anche attraverso la difficoltà di reperire informazioni sicure, tra le mille fonti disponibili, cercando di affinare sempre più la propria conoscenza e capacità critica. E passa infine anche attraverso tutta una serie di domande, più o meno assurde. Vediamone alcune.

 

1) Se metto yoghurt e miele scaduti sui capelli fa male?

Usare prodotti che non sono più commestibili per la cura dei capelli in genere non fa male; chiaramente dipende dal prodotto. Per quanto riguarda lo yoghurt, l'importante è che sia scaduto da pochi giorni, che non sia eccessivamente acido.

La data di scadenza nel caso del miele indica il periodo in cui sono garantite le caratteristiche nutrizionali e organolettiche, per cui si può usare tranquillamente, considerando che può essere un po' meno nutriente del miele integro.

 

2) È vero che i siliconi delle creme solari servono a proteggere dal sole?

Può capitare che l'erborista colta in castagna dopo una vostra lettura dell'Inci in cui scoprite una parola che termina in -one vi dica "sì, ma un po' di silicone nella crema solare serve a fare da filtro". Non accettate tutto per vero, ricercate e approfondite.

I siliconi non sono composti che non si trovano in natura e può accadere che molte aziende cosmetiche, invogliate dalle numerose proprietà idrorepellenti, termiche e antistatiche di essi, li usino spesso nei loro prodotti, creme solari incluse. La verità è che se da un lato creano un film sulla pelle, questo film ostruisce anche i pori, cosa non assoutamente positiva; prova ne è che le migliori creme solari consigliate per la pelle delicata dei neonati ne sono prive.

Quello che accade è che i solari bio e privi di parabeni e siliconi hanno filtri fisici che spesso non sono poi così stabili, quindi può succedere che non riescano a garantire una buona protezione Uva. La soluzione resta quella di trovarne una buona marca con un buon filtro.

 

3) È vero che se filtro le tisane con il colino a maglie metalliche si alterano le proprietà delle erbe?

Sì, per certe erbe per tisane, decotti o macerati e tè è meglio optare per il colino di bambù, in ceramica o in canapa naturale, eventualmente si può usare il colino in acciaio inossidabile, questo perchè le proprietà benefiche di certi vegetali potrebbero essere impoverite dal contatto con i metalli.

 

4) Diventare vegetariani fa cadere i capelli?

Assolutamente no, basta seguire una dieta sana, salutare e corretta, cosa fattibilissima anche se si sceglie di essere vegetariani. Uno degli errori più frequenti per chi inizia ad accogliere questa scelta alimentare è pensare che basta togliere pesce e carne dall'alimentazione, senza apportare ulteriori variazioni alla dieta.

Mentre chi si documenta non vuole smettere di conoscere, sa bene che è importante integrare introducendo nuovi alimenti come semi vari, seitan, soia, tofu, alghe, cereali integrali, per esempio, capire le giuste combinazioni alimentari, come l'assunzione di vitamina C (limone spremuto nell'acqua) dopo aver mangiato alimenti ricchi di ferro. Erbe, frutta, tè e tisane fanno il resto.


5) Usare sale, aceto e bicarbonato per pulire rovina i materiali?

Dipende dal tipo di materiale. Non si dovrebbe usare, per esempio, l'aceto per il marmo, ma nemmeno il sale, altamente corrosivo, né il limone. Questi prodotti sono ugualmente pericolosi per la carrozzeria di auto e moto.

Il bicarbonato si usa per la pulizia dei denti, ma non in modo frequente, altrimenti può rovinare lo smalto. Ugualmente non è bene usarlo spesso per i capelli.

 

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6) Perché nei supermercati italiani si vendono pochi prodotti privi di siliconi e parabeni?

In effetti sono maggiormente presenti nelle corsie dei supermercati stranieri, svizzeri, tedeschi o francesi, per esempio. In Italia ce ne sono meno, non sono in bella vista e spesso hanno prezzi meno competitivi. Forse gli italiani ne comprano meno, sono meno informati, quindi meno interessati, ne viene fatta meno pubblicità e c'è meno mercato, cosa che porta spesso a cercarli e infine acquistarli su internet.


7) Se divento vegetariano cosa mangio quando esco a cena? 

Niente panico, anzitutto questo non è affatto un buon motivo per non essere vegetariani! I ristoranti italiani sono generalmente ricchi di verdure e piatti non a base di carne o pesce. Altre volte però appare difficile trovarli, anche se per fare felice un vegetariano potrebbe bastare una bella insalatona mista arricchita di legumi, come semplici fagioli o lenticchie lessate.

La soluzione è anticipare con un avviso della presenza di vegetariani oppure semplicemente scegliere tra i tanti ristoranti che già si stanno adattando alla nuova proposta di inserire un menù tutto vegetariano tra le varie proposte.

Ricordatevi: anche i ristoranti giapponesi ben gestiti hanno il sushi vegetariano!

 

8) Le scarpe vegan sono resistenti?

Hanno colle a base di acqua e spesso vegetali che le compongono: non si distruggeranno facilmente? La risposta è no! A detta di chi le ha provate, le scarpe vegan, oltre ad essere comode e resistenti, rispettano l'ambiente e sono biodegradabili solo se stoccate in luoghi appositi, non si sciolgono camminandoci ogni giorno, per intenderci. Se ben lavorate infatti, i collanti naturali assicurano una durata pari delle scarpe non vegan. Il vantaggio è di vivere ogni giorno indossando un prodotto che nasce dall’ambiente ed all’ambiente ritorna, senza danneggiarlo.


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