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Cos'è il Grounding?

In un mondo sempre più connesso digitalmente ma disconnesso dalla natura, cresce il desiderio di riscoprire pratiche semplici, capaci di riportare all’essenziale. Tra queste riscuote molta attenzione il grounding, una tecnica di regolazione emotiva che mira a riconnettersi con se stessi e la natura e che sostanzialmente consiste nel camminare a piedi nudi. Apparentemente banale, questa abitudine nasconde effetti sorprendenti sul benessere psicofisico. Ma cos’è davvero il grounding? Come funziona e quali benefici offre? Scopriamolo insieme.

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Cos’è il grounding: definizione e origini


Il grounding, o radicamento, è una pratica terapeutica che mira a ristabilire la connessione con se stessi e con la natura, riportando l’attenzione sul momento presente. Deriva dal termine inglese “to ground”, “radicarsi”: nel grounding il corpo è concepito come un sistema energetico che può trovare stabilità e centratura attraverso il contatto diretto con il suolo o con stimoli sensoriali. Esattamente come un albero che trae forza dalle sue radici, anche l’essere umano può ritrovare equilibrio fisico e mentale "radicandosi" alla Terra. Questa tecnica è utilizzata sia in contesti psicologici - per gestire ansia, panico e stress - che nel benessere olistico per rafforzare la consapevolezza e la presenza.

 

I benefici del contatto diretto con la terra


Oltre al valore simbolico di riconnessione con la terra, il grounding produce effetti tangibili sul piano psicofisico: aiuta a rilasciare tensioni, ritrovare equilibrio emotivo e regolare il respiro e la postura, facilitando una risposta più calma agli stimoli esterni.
Tra i principali benefici riscontrati:

  • Riduzione dell’ansia e degli attacchi di panico
  • Maggiore concentrazione e chiarezza mentale
  • Stimolo per la creatività ed il pensiero laterale
  • Miglioramento dell’autostima, della fiducia in se stessi e del senso di stabilità
  • Potenziamento della resilienza nei momenti di cambiamento
  • Sviluppo dell’introspezione e della presenza mentale

È una pratica utile anche per il trattamento dei disturbi ossessivi-compulsivi, del disturbo post-traumatico e degli stati di dissociazione. Attraverso esercizi semplici, si può ritrovare un senso di ancoraggio, lasciando andare pensieri negativi e quelle ruminazioni intrusive in cui spesso ci si avvita.

 

Grounding e salute: cosa dice la scienza


Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha iniziato ad interessarsi al grounding: alcuni studi scientifici suggeriscono che il contatto diretto con il suolo possa avere effetti fisiologici positivi, come la ridurre l’infiammazione, il miglioramento della qualità del sonno e l’abbassamento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Una delle ipotesi più interessanti riguarda il potenziale effetto antiossidante del suolo: la Terra possiede una leggera carica elettrica negativa che, attraverso il contatto cutaneo, potrebbe aiutare a neutralizzare l’eccesso di radicali liberi, con effetti benefici sulla regolazione del sistema nervoso e della frequenza cardiaca.
Tuttavia, le evidenze scientifiche a supporto di questi benefici restano limitate e di qualità metodologica variabile. Gli esperti sottolineano che il grounding certamente non ha effetti collaterali e può rappresentare un supporto complementare all’interno di uno stile di vita sano, ma non va inteso come alternativa alla medicina basata sull’evidenza. Come per ogni pratica legata alla salute, è consigliabile consultare un professionista sanitario prima di adottarla come parte di un percorso terapeutico.
 

 

Come praticare il grounding: tecniche e suggerimenti


Il grounding può essere praticato in modi diversi, a seconda delle esigenze e del contesto. La modalità più immediata è camminare a piedi nudi su superfici naturali: erba, sabbia, terra o pietra. Ma esistono anche esercizi bioenergetici guidati, da eseguire in casa o all’aperto, che aiutano a ritrovare centratura ed equilibrio.
Ecco alcune tecniche efficaci:

  • Ancoraggio consapevole: stare in piedi, scalzi, ad occhi chiusi, focalizzandosi sulla sensazione dei piedi ben piantati al suolo e sul respiro che va e viene lentamente. Si può inoltre usare l’immaginazione per potenziare la sensazione positiva, per esempio pensando di essere come un albero, le cui radici affondano nella terra.
  • Respirazione in tre tempi: una tecnica veloce per calmare la mente, da eseguire in una posizione rilassante, concentrandosi sul ritmo del respiro e lasciando andare i pensieri intrusivi.
  • Esplorazione sensoriale di un oggetto: osservare e toccare un oggetto semplice (come un sasso, una foglia, una tazza) focalizzandosi su forma, peso, colore e consistenza.
  • Gioco delle domande: scrivere su un foglio alcune domande su se stessi (“Chi sono? Cosa provo ora?”) e rispondere come se si parlasse di un’altra persona. È utile per ritrovare il senso di identità nei momenti di disorientamento.

 

Dove farlo e quando: consigli per principianti


Il luogo ideale per praticare il grounding è all’aperto, in un ambiente tranquillo e naturale: un prato, una spiaggia, un bosco o persino un giardino urbano. L’importante è che il terreno sia naturale e non isolante. I momenti migliori sono le ore del mattino o del tardo pomeriggio, quando l’ambiente è più calmo e meno affollato.
Ma anche in casa è possibile praticare il grounding: basta una stanza silenziosa, con luce naturale, dove potersi sedere o stare in piedi scalzi, respirando consapevolmente. Si può inoltre usare musica meditativa per accompagnare la pratica, mantenendo il focus sulla percezione corporea e sul respiro.
Chi è all’inizio può cominciare con sessioni di 10-15 minuti, anche solo due o tre volte a settimana. La regolarità è più importante della durata. Con il tempo, il grounding può diventare un’abitudine quotidiana, un momento personale per ritrovare equilibrio, forza interiore e presenza.
Insomma, il grounding è molto più di un semplice contatto con la natura: è una pratica che ci riporta nel nostro corpo e nel momento presente, nel qui e ora. Facile da imparare, potente nei suoi effetti, è uno strumento prezioso per affrontare lo stress della vita moderna con maggiore centratura e consapevolezza.