Articolo

Fisiatra e ortopedico, le differenze

Quando andare dal fisiatra e quando, invece, dall’ortopedico? Spesso non è facile capire a quale professionista sanitario sia meglio rivolgersi. Ecco una breve guida per capire quali sono le competenze e le aree di intervento di queste due figure.

fisiatra-ortopedico

Credit foto
©auremar - 123rf

 

Fisiatra e ortopedico, due specialisti complementari 

È meglio andare dal fisiatra o dall’ortopedico per il mal di schiena? E per il dolore al ginocchio? Fermo restando che il parere del proprio medico di base è il punto fermo da cui partire, cerchiamo di capire quali sono le differenze principali tra queste due figure e a chi rivolgersi in caso di bisogno.

 

Entrambi sono medici, ma il fisiatra è specializzato in Medicina fisica e riabilitativa, mentre l’ortopedico in Ortopedia e traumatologia.
Il fisiatra è considerato in breve un medico che non opera, ma che è specializzato nella diagnosi e nella prognosi funzionale; mentre l'ortopedico si serve della chirurgia per intervenire su svariati disturbi muscolo-scheletrici.

 

Le principali differenze 

Entrambi questi medici si occupano della salute dell’apparato muscolo-scheletrico, dunque, ma la differenza fondamentale sta nell’approccio al trattamento:

  • Il medico fisiatra utilizza principalmente terapie conservative e non chirurgiche, o al più mini-invasive (come le infiltrazioni e la frantumazione delle calcificazioni). L’ortopedico, invece, esegue interventi chirurgici quando necessario; chiaramente essi possono essere accompagnati anche da terapie conservative. 
  • Entrambi possono diagnosticare una patologia o un trauma, ma l’ortopedico si focalizza prevalentemente sulla fase di diagnosi e intervento, mentre il fisiatra è coinvolto nella pianificazione e implementazione di programmi di riabilitazione nel medio-lungo termine, anche in collaborazione con il fisioterapista.
  • Il fisiatra tratta problemi muscolo-scheletrici e neurologici, disabilità, lesioni sportive, postumi di incidenti, dolori alla colonna vertebrale, patologie degenerative ecc. L’ortopedico si focalizza soprattutto su fratture, deformità ossee, lesioni ai legamenti, problemi articolari ecc.

 

Le competenze e i metodi dunque sono differenti, ma ciò non significa che questi medici lavorino su binari paralleli. Al contrario, un approccio multidisciplinare prevede che lavorino in team, coinvolgendo anche altri specialisti tra cui – a seconda dei casi – logopedista, fisioterapista, neurochirurgo, reumatologo, radiologo ecc.

 

Quando rivolgersi al fisiatra

Se il dolore osteoarticolare non è conseguente a traumi o incidenti, il consiglio è generalmente quello di rivolgersi per primo al fisiatra
Questi si occupa di visitare ed eventualmente curare il paziente con farmaci, terapia fisica o riabilitazione; in questo secondo caso può entrare in gioco una terza figura, il fisioterapista, quale tecnico della riabilitazione.

 

Se poi ci dovesse essere bisogno di un intervento, sarà il fisiatra stesso a indirizzare il paziente da un ortopedico; o viceversa, l'ortopedico, una volta eseguito l’intervento, può affidare al fisiatra la fase post-operatoria.

 

Senza la pretesa di fare un elenco esaustivo, riportiamo di seguito le principali patologie e condizioni in cui può essere coinvolto il fisiatra, in autonomia o in équipe con altri medici:

  • distorsione, lussazione, frattura;
  • borsite;
  • tendinopatia;
  • contrattura e stiramento muscolare;
  • cervicalgia, lombalgia, sciatalgia;
  • discopatia;
  • artrosi.

Partecipa inoltre al percorso riabilitativo di pazienti affetti da:

  • ictus;
  • malattia di Alzheimer;
  • morbo di Parkinson;
  • SLA. 

 

Quando rivolgersi all’ortopedico

Quando andare dall'ortopedico? In linea generale, per tutti quegli stati di dolore e difficoltà di movimento che sono la conseguenza diretta di un trauma, una lesione o un incidente, per esempio:

  • fratture; 
  • distorsioni: 
  • lussazioni.

 

L’ortopedico si occupa anche di deformità ossee o articolari, per esempio: 

  • alluce valgo; 
  • deformità del rachide;
  • piede piatto;
  • ginocchio valgo;
  • ginocchio varo.

 

Tra gli interventi chirurgici che esegue ci sono:

  • impianto di protesi dell’anca e del ginocchio; 
  • in caso di artrite, sostituzione delle articolazioni gravemente danneggiate; 
  • interventi per l’ernia del disco o altri problemi al rachide;
  • ricostruzione di legamenti;
  • correzione di deformità ossee. 

 

Ricapitolando, dunque:

  • Fisiatra o ortopedico per l'osteoporosi? In realtà nessuno dei due, perché la diagnosi è di pertinenza dell’endocrinologo che può, semmai, coinvolgere un fisiatra per le terapie successive.
  • Fisiatra o ortopedico per il mal di schiena? In presenza di dolore lombare, discopatia o cervicalgia, tendenzialmente ci si rivolge in prima battuta al fisiatra: subentrerà poi l’ortopedico se c’è la necessità di un’operazione chirurgica. 
  • Fisiatra o ortopedico per scoliosi? Entrambi possono diagnosticarla e monitorare il suo decorso; a seconda della gravità della situazione, si può optare per una riabilitazione fisioterapica posturale, per l’uso del busto o per la chirurgia.
  • Fisiatra o ortopedico per tendinite? A valutare la situazione può essere anche il medico di base, oppure ci si può rivolgere al fisiatra o all’ortopedico.
  • Fisiatra o ortopedico per la cervicale? Entrambi possono diagnosticarla, prescrivere gli esami di approfondimento e gli eventuali farmaci. Le terapie vengono poi eseguite dal fisioterapista.

 

Fisiatra e fisioterapista

Anche per l’assonanza tra i due nomi, è frequente che il fisiatra sia confuso con il fisioterapista. In realtà queste figure hanno una formazione completamente diversa, perché il fisiatra è un medico (ha quindi frequentato per sei anni la facoltà di Medicina e per altri 4 la specializzazione), mentre il fisioterapista è un professionista sanitario in possesso di una laurea triennale.

 

Il fisioterapista non esegue diagnosi, non prescrive farmaci né esegue terapie iniettive, ma si occupa della riabilitazione del paziente a seguito di un problema fisico, solitamente neurologico o muscolo-scheletrico. Può lavorare in autonomia, oppure in équipe con un medico (ortopedico, fisiatra, ma anche pediatra, neurochirurgo ecc.). 

 

“Qualsiasi terapia iniettiva, cioè che prevede l’utilizzo di un ago, può essere svolta soltanto da un medico. Vale lo stesso discorso per le onde d’urto focali”, precisa la dottoressa Esmeralda Gambino, fisiatra presso il Centro Diagnostico Italiano (CDI). “Le altre terapie fisiche strumentali, tra cui laser, Tecar, TENS (Stimolazione elettrica transcutanea nervosa) e ultrasuoni, sono prescritte dal fisiatra nell’ambito del progetto riabilitativo ma sono erogate dal fisioterapista”. 

 

“È sempre il fisioterapista a eseguire l’esercizio terapeutico, le manipolazioni e i massaggi (massoterapia). Poi esistono altre tipologie distinte di manipolazione che sono solo manu medica”, conclude la dottoressa Gambino.

 

I trattamenti non chirurgici   

Come spiega la dottoressa Esmeralda Gambino, all’interno del progetto riabilitativo il fisiatra prescrive terapie conservative di vario tipo:

  • terapie fisiche strumentali, come laserterapia, onde d’urto focali (effettuate soltanto dal medico), termoterapia; 
  • terapie iniettive che fanno uso di farmaci (come il cortisone), dispositivi medici (tra cui acido ialuronico e collagene), prelievo di campioni biologici opportunamente trattati (come le infiltrazioni di PRP) o ossigeno ozono terapia;
  • terapie manipolative, che possono essere manu medica (cioè eseguite solo da un medico) oppure affidate al fisioterapista; 
  • prescrizione di supporti come i tutori.

 

L’ortopedico, invece, è un chirurgo. L’intervento, però, è l’opzione a cui si ricorre soltanto dopo avere verificato che le terapie conservative non siano efficaci. Anche l’ortopedico dunque è tenuto a valutare le possibili strade non chirurgiche, tra cui:

  • il semplice riposo, con l’applicazione di ghiaccio sulla parte soggetta a trauma;
  • la somministrazione di farmaci;
  • la fisioterapia.

 

Le associazioni scientifiche di riferimento 

La società italiana che scientifica che unisce i fisiatri è la SIMFER -Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa.

 

Altre associazioni che operano a livello internazionale sono AAPMR (American Academy of Physical Medicine and Rehabilitation) e ISPRM (International Society of Physical & Rehabilitation Medicine).

 

Per quanto riguarda gli ortopedici, invece, tra le associazioni si annoverano la SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), la OTODI (Associazione Ortopedici e Traumatologi Ospedalieri d’Italia) e la SITOP (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica).