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Le piante del Segno dello Scorpione

Morte-rinascita, tutto il simbolismo legato al Segno dello Scorpione verte su questa dualità, comprese le piante ad esso associato, influenzate dalla potenza aggressiva di Marte che distrugge e al tempo stesso feconda e dall'elemento acqua che purifica e rigenera

Le piante del Segno dello Scorpione

Le piante del segno dello Scorpione purificano il sangue, svolgono un'azione tonificante e antinfiammatoria per gli organi sessuali e stimolano il sistema immunitario, perché influenzate da Marte, pianeta che regge le difese del corpo e la sessualità, principalmente maschile. 

Lo Scorpione è il secondo segno autunnale, fisso (perché quando il sole entra in questa costellazione, la stagione è ormai definita), femminile. In questo segno, Marte, dio guerriero e distruttore, aggressivo, spesso violento, normalmente associato al fuoco (dalle qualità caldo-secco), incontra l'Acqua (freddo-umido), in analogia col mondo delle emozioni, delle sensazioni e alla psiche, dove irrazionale e fantasia hanno pieno spazio. 

Tuttavia, nello Scorpione questo elemento non corrisponde all'acqua limpida di sorgente (legata al Cancro) o a quella del mare senza confini (espressa nei Pesci), ma costituisce quella stagnante, oscura e profonda delle paludi. Qui tutto si macera, marcisce, muore. Nell'apparente immobilità, si nasconde un mondo segreto, che si compone e si scompone in infinite, magiche ed illusorie forme. In essa le sostanze organiche si dissolvono e si trasformano per nutrire la terra. Sebbene la superficie dell'acqua possa essere calma, c' è sempre un forte senso delle profondità misteriose e sconosciute, che stanno sotto la superficie. 

Nel ciclo evolutivo dell’uomo si riferisce alla trasformazione che si realizza attraverso la crisi, la perdita dello stato raggiunto. Come processo psichico è la capacità di auto-rigenerarsi, di abbandonare una parte di sé per aprirsi a nuove esperienze.

 

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Il segno dello Scorpione e il pianeta Marte

Il sole dopo l'equinozio continua a scendere verso il buio e questa discesa simbolicamente rappresenta il ritiro delle forze vitali che si preparano ad affrontare la loro trasformazione. Siamo nella stagione in cui la natura vive la dissoluzione, la fase distruttiva del suo ciclo vitale, necessaria affinché possa avvenire la successiva rinascita. Le foglie ormai secche, cadono a terra e vengono putrefatte dall'acqua delle piogge autunnali; la linfa delle piante refluisce alla radice e ogni cosa che muore viene trasformata in humus vitale per una nuova Vita. Il terreno inaridito dal sole e dai raccolti dell’estate, ora ha bisogno di essere di nuovo nutrito e fecondato; soltanto così potrà affrontare di lì a qualche mese, un nuovo ciclo riproduttivo. Anche sul piano strettamente interiore, spirituale, come la Natura si decompone per autonutrirsi e quindi rinascere, così la creatura umana, se vuole passare ad uno stato evolutivo superiore, deve attraversare la sua Notte interiore.  Ciascuna "morte" sarà sperimentata come un periodo di crisi, durante il quale qualsiasi cosa che è diventata obsoleta viene eliminata, seguita dalla generazione di un capitolo della vita completamente nuovo. 

Per questa ragione simbolicamente lo Scorpione è considerato sia un Segno di Morte, per influenza di Marte che brucia e distrugge; ma anche di Rinascita, espressa dall'elemento Acqua, che dissolve, fertilizza e rigenera. In questo segno assistiamo infatti alla lotta tra il fuoco marziale che consuma l'umido vitale, inaridendolo; e l'acqua, solvente universale che scioglie e decompone, per permettere alla natura di rigenerarsi.

Il pianeta governatore dello Scorpione non è il Marte solare, governatore dell'Ariete, impulsivo, rozzo, cocciuto e violento, che prende le cose di petto, accecato da desideri e passioni; ma il Marte notturno, sospettoso, controllato e sottile, capace di mille strategie raffinatissime per raggiungere il suo scopo, che rende i nativi dei guerrieri nati. Uno Scorpione non cede le armi, mai si arrende, e non sempre è frenato da scrupoli morali, se si è posto degli obiettivi che lo interessano molto. Mentre l'elemento Acqua dona ai nativi una forte sensibilità e ricettività, talvolta una tendenza al vittimismo e all'instabilità emotiva, che li rende Intuitivi, investigatori, psicologi del profondo, in quanto li fornisce di una memoria prodigiosa e una mente penetrante, capace di esplorare sotto la superficie, permettendo loro di vedere spesso “oltre”. 

Queste difficili personalità hanno però anche notevoli pregi: una forza d’animo eccezionale che li aiuta a superare qualsiasi prova nella vita, una visione intelligente e anticonvenzionale delle cose, ambizione e grande senso di responsabilità nei confronti degli altri. In qualsiasi loro espressione sono totali e danno anima e corpo in tutte le loro iniziative. Naturalmente in amore riversano tutta la loro carica istintuale e tutta la loro drammaticità. Non esistono sentimenti delicati o tiepidi coinvolgimenti per gli Scorpioni e al loro magnetismo sessuale è difficile resistere. Con loro si vive sempre in un clima di assoluto che impegna su ogni piano i loro partner.

 

Le piante dello Scorpione

Nell'uomo zodiacale, teoria utilizzata dall’Astrologia Medica e fondata sulla credenza che ogni segno presieda su parti anatomiche ben precise, lo Scorpione governa gli organi deputati alla difesa dell'organismo (sistema immunitario); quelli preposti all'eliminazione delle scorie (retto, ano, apparato urinario) assolutamente essenziale perché il corpo non venga avvelenato; e infine gli organi sessuali (genitali interni ed esterni, principamente maschili), che fecondano attraverso il liquido seminale. Le possibili patologie perciò sarann infezioni, malattie o lesioni toccanti l’apparato uro-genitale, cistite, disturbi della prostata, orchite, emorroidi, fistole. Anche la milza, è presieduta dal segno perché che da un lato distrugge i globuli rossi senescenti (emocataresi), e dall'altro il produce molecole utili per il sistema immunitario, in quanto aumentano l'efficienza della fagocitosi.

  • Edera: (Hedera Helyx), simbolo della permanenza della forza sessuale e del desiderio, è considerata a torto una specie distruttrice e parassita (ma non assume linfa dalla pianta ospite, in quakto la sfrutta solamente come sostegno per raggiungere il sole), nota a tutti per il suo attaccarsi ai muri, alberi o ruderi abbandonati. L'autunno è il momento giusto per raccogliere e lasciar seccare le sue sommità fiorite che, insieme alle foglie più tenere, vengono usate dalla fitoterapia. Le due sostanze principali contenute nella pianta sono: le saponine, che hanno attività vasocostrittrici ed astringenti; I flavonoidi, che ad azione antinfiammatoria. Solitamente se ne sconsiglia l'uso interno; l'uso esterno, sotto forma di pomate o decotti, è invece molto diffuso per la cura di ferite ed ulcerazioni emorroidi e varici. Nell'antichità, godeva di grande fama.
  • Vite rossa: (vitis Vinifera), i principi attivi contenuti nelle foglie raccolte in autunno, quando assumono sfumature rosseggianti, da cui trae origine il termine "vite rossa", appartengono alla categoria dei polifenoli, in particolare dei bioflavonoidi (antocianidine e proantocianidine), e svolgono un'intensa attività antiossidante e antinfiammatoria. La loro azione più importante è quella tonica e vasoprotettrice, diretta al sistema circolatorio, dove influenzano positivamente la permeabilità vasale, impedendo edemi e gonfiori. Anche i semi e la buccia degli acini contenendo un fitocomplesso ricco di flavonoidi, antocianine, acidi grassi polinsaturi e vitamina P, e svolgono un'azione utilissima nell'insufficienza veno-linfatica, nelle patologie cardiovascolari e per quei disturbi che implicano problemi circolatori agli occhi, in particolare a livello della rètina. La vite rossa perciò è indicata in tutte le forme di vene varicose, flebiti, fragilità capillare, couperose, edemi, emorroidi. Inoltre come decongestionante pelvico, previene disturbi urinari, soprattutto maschili come l'ipertrofia prostatica benigna e la prostatite.
  • Aglio: sovente usato anche come afrodisiaco, secondo la Teoria delle Segnature è influenzato da Marte per il caratteristico odore pungente. Infatti, tra i sapori legati all'elemento di marte si potevano ritrovare quelli amari o piccanti, mentre tra le erbe e piante officinali c’erano tutte quelle irritanti per eccedenza di calorespinose o urticanti per la pelle; e quelle che fanno lacrimare nel mangiarle  L'Allicina, in particolare, ha proprietà antiossidanti, antibiotiche, antiparassitarie, fluidificanti del sangue, ipotensive. L'aglio rafforza il sistema immunitario e riduce il rischio di sclerosi delle arterie, purificando il sangue dall'eccesso di colesterolo e trigliceridi, previene l'aggregazione piastrinica (di conseguenza la formazione di trombi) e la stasi ematica. Una delle proprietà più importanti ed interessanti dell'aglio è quella riguardante la sua caratteristica funzione antibiotica (azione batteriostatica e battericida sia verso i Gram+ che i Gram-): è infatti un valido antibatterico da utilizzare nei casi i cui la flora intestinale sia stata alterata da cure precedenti. Infatti come tutti gli antibiotici naturali, l'aglio, mentre si occupa dei batteri patogeni, non attacca la flora batterica saprofita, ma ne favorisce addirittura il ripristino.
  • Timo rosso: deriva il nome dal termine greco thymos, o thumòs, che significa coraggio. In effetti, come già visto nelle piante a crescita localizzata nel bacino mediterraneo, esso possiede una ricca tradizione mitologica ed considerato per le sue proprietà influenzato da Marte. Il suo olio essenziale è un liquido limpido di colore rossastro, dalla nota di base forte e marcata. Quasi da stordire con il suo aroma pungente e balsamico, a livello di Aromaterapia Sottile, il timo rosso rafforza la memoria e l’attività cerebrale, contrastando angosce e insonnia, tanto che i filosofi dell’antica Roma erano soliti bere un infuso di timo prima di dedicarsi ai loro studi, in quanto tonificava la mente e favoriva la concentrazione e la determinazione. I medici della scuola di Salerno consigliavano alle persone depresse di respirare direttamente dalla pianta il profumo del timo. Allo stesso tempo esercita un'azione difensiva e decisamente risolutiva nei confronti di tutto ciò che può "attaccare" l'organismo come batteri e virus. Gli Egizi lo utilizzavano nella pratica imbalsamatoria, per arrestare il processo di putrefazione dobuto a batteri. Si trovano tracce delle sua conoscenza negli scritti di Ippocrate e Dioscoroide. Nella tradizione popolare è utilizzato, oltre che come condimento, nelle infezioni respiratorie e urinarie, soprattutto per tosse e cistite, e per queste proprietà, lo si trova denominato come “l’antibiotico dei poveri”.

 

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