Intervista

Fibromialgia e metodo EFT: intervista a Fabiola Canelli

Fibromialgia: sindrome dalla difficile diagnosi che richiede tempi e metodi di cura personalizzati, come il metodo EFT. Ce ne parla Fabiola Canelli.

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Che cosa è per la Medicina, che tu sappia, la fibromialgia? C'è stata un'evoluzione nel tempo della lettura medica di questa sindrome?

La fibromialgia, ancora oggi, è una malattia difficile da diagnosticare, può essere necessario molto tempo per individuarla e purtroppo la diagnosi avviene per esclusione.

Personalmente credo, e lo dico senza polemica alcuna e semmai con un po’ di dispiacere, che ci sia ancora molta confusione nel classificare questa malattia.  

A volte è considerata autoimmune, altre una malattia rara, altre ancora una malattia reumatica, certamente una malattia cronica; sicuramente è una malattia “invisibile” e, ahimè, quando le idee sono poco chiare, può ancora succedere di essere considerati dei malati immaginari.

La fibromialgia non è degenerativa quindi non “deforma” ma è sicuramente una malattia invalidante e, nonostante questo, in Italia non è riconosciuta dal sistema sanitario.

I dolori articolari sono l’aspetto più tenuto in considerazione, insieme all’alterazione del ciclo veglia sonno, ma i sintomi possono essere tantissimi, spesso diversi da un paziente e l’altro.

Tuttavia, a mio avviso, dei passi avanti ci sono stati, infatti la maggior parte dei medici oggi consiglia terapie multifunzionali, dai farmaci al sostegno psicologico, dal movimento alla cura dell’alimentazione, alle tecniche di rilassamento.
 

Cosa è e cosa è stata per te personalmente la fibromialgia?

Per me la fibromialgia è ed è stata tante cose.

Prima di tutto un mostro nella mia testa, perché per anni sono stata considerata malata immaginaria appunto; perdevo un pezzo alla volta, un braccio, poi l’altro, la schiena, una gamba e poi l’altra, gli occhi, ma secondo i medici ero stressata, depressa, ansiosa, psichiatrica, isterica, insomma le mie orecchie hanno ascoltato un po’ di tutto.

Posso assicurare che lo stress, l’ansia e la depressione durante certi percorsi così articolati sono di sicuro presenti ma come conseguenza del non essere compresa, aiutata, curata, accompagnata.

Oggi ho quarantadue anni, la diagnosi l’ho avuta circa sette anni fa, ma ho iniziato ad avvertire le prime avvisaglie della malattia moltissimi anni prima… è stata lunga.

Oggi il “mostro” per fortuna non esiste più, la fibromialgia è qualcosa di diverso ogni momento.

In certi periodi è una vecchia saggia anche un po’ severa che mi ricorda di amarmi di più, di prendermi cura di me, di dare al mio corpo ciò di cui ha bisogno e di mettermi al primo posto, in altri periodi è una compagna di avventure silenziosa e rispettosa che se ne sta buona ad osservare i miei successi e quasi quasi si complimenta con me.
 

Prima ti occupavi di musica ed eri dialoghista: hai cambiato completamente professione? 

, ho cambiato professione e non escludo di poterla cambiare di nuovo!

A causa della fibromialgia, o forse è più giusto dire grazie alla fibromialgia, ho avuto la necessità prima di tutto di cercare una via di guarigione e per curarmi ho scoperto queste tecniche energetiche: EFT e Matrix Reimprinting (una tecnica avanzata di EFT).

Il grande impatto che hanno avuto sul mio stato di salute, sul recupero del mio corpo, sulla forza, sull’umore e sul mio cambiamento umano e personale, è stato talmente forte e positivo che mi è venuto spontaneo e naturale convogliare tutte le energie nello studio e, successivamente, nella pratica e nell’insegnamento di queste tecniche.

La musica continua a fare parte della mia vita da altre angolazioni, come l’insegnamento a scuola, il lavoro di EFT con i musicisti e , più in generale, con l’ambiente artistico.

Fare la dialoghista è stata una lunga esperienza meravigliosa e indimenticabile, una strada molto significativa per la mia formazione professionale e lo sviluppo della mia creatività a 360 gradi.

Fino ad ora però, riconosco che niente mi ha mai convolto tanto come svolgere il lavoro dell’operatore EFT,  lo stare a contatto con le persone e aiutarle a superare i propri limiti, creare nuovi percorsi di vita, poter dare ad altri ciò che a me è mancato per molto tempo, mi riempie il cuore e la vita di gioia.
 

Cosa è esattamente l’Eft?

EFT letteralmente significa Emotional Freedom Tecniques (Tecniche di libertà emozionale). E’ una tecnica di auto-aiuto che consente alle persone d’imparare a praticarla in modo autonomo in breve tempo.

Si “pichhietta” (tapping) su alcuni punti di medicina tradizionale cinese e durante il picchiettamento si verbalizza un percorso emozionale, si trattano di fatto le emozioni.

Il tapping fa sì che si calmi l’amigdala, una ghiandola addetta al controllo del sistema “lotta o fuggi” coinvolta nella produzione degli ormoni dello stress e, una volta calmata l’amigdala, il nostro corpo smette di produrre cortisolo e adrenalina e inizia a produrre endorfine, ormoni del benessere.

A questo punto, il corpo e la mente vanno in uno stato di rilassamento profondo e da questa nuova prospettiva è possibile accedere alla via della risoluzione dei problemi.

Non importa che si tratti di dolori fisici, blocchi emotivi, malattie, obiettivi da raggiungere o abitudini comportamentali, da questo nuovo stato, possiamo intervenire su noi stessi, possiamo cambiare le nostre credenze limitanti, rimuovere eventi traumatici o stressanti del passato ed entrare nelle nuove e infinite possibilità della vita che magari non avevamo mai preso in considerazione.

Tutto questo lavoro emozionale riporta alla naturale capacità di autoguarigione del nostro corpo e della nostra mente.

EFT è stata ideata dallo psicoterapeuta Roger Callahan (inizialmente TFT, Thought Field Terapy) e poi elargita al mondo da Gary Craig, un suo allievo che ha studiato, semplificato e divulgato EFT così come la conosciamo oggi.
 

Pensi che la responsabilità personale della propria condizione contribuisca alla guarigione?

Credo che la responsabilità personale non solo contribuisca alla guarigione ma sia fondamentale.

La nostra salute, il nostro benessere, sotto tutti i punti di vista, non possono secondo me, essere delegati ad altri, anzi, quando vengono da me persone convinte che tutto dipenda dagli altri e “che sia tutta colpa di…”, so esattamente quale sarà il punto di partenza per il nostro lavoro.
 

In che misura l'aiuto esterno, la competenza, sono necessari?

Penso che la competenza e l’aiuto esterno siano altrettanto necessari e importanti nei percorsi di aiuto e di crescita personale.

A volte la vita ci sfianca, a volte da soli non riusciamo nemmeno più a percepire noi stessi, né gli altri e tantomeno ciò che ci circonda.

Abbiamo tutti bisogno di fiducia, abbiamo bisogno di qualcuno capace di vedere oltre noi, oltre il nostro buio, servono coraggio e tenacia; l’esperienza e la competenza, ci rendono in grado di fare questo per gli altri e diventa il più grande dono che possiamo fare a noi stessi.
 

Hai scritto un libro sulle tue esperienze. Cosa, in particolare, volevi mettere in luce?

Ho scritto “Se fosse ORA? – EFT e la meraviglia della trasformazione” che parla più approfonditamente della tecnica, ho illustrato dodici esperienze dirette di persone che hanno cambiato il loro stato e la loro vita usando EFT e infine ho aggiunto un po’ della mia esperienza personale. Ora sono in attesa della seconda edizione.

Ho pensato che leggere direttamente, emozione dopo emozione, come sia possibile trasformarsi e trasformare lo stato delle cose, sia il modo più veloce ed efficace per avvicinarsi ad un percorso del genere.

Il mio desiderio più grande, è che attraverso le testimonianze e la divulgazione, eft possa arrivare veramente ad essere “per TUTTI”, questo è il motivo per cui il mio sito si chiama proprio così: EFT per tutti.

Nei paesi anglosassoni, ci sono molti studi scientifici che testimoniano i progressi su varie problematiche e malattie e molti protocolli sperimentali negli ospedali, quindi, se è possibile all'estero potrebbe essere possibile anche da noi.

Io lavoro ogni giorno per realizzare il mio sogno, sono convinta che portare EFT nelle strutture mediche e sanitarie sarà una grande svolta e un grande aiuto per molte, moltissime persone.

Mi capita di collaborare con medici, psicoterapeuti e personale sanitario e mi piacerebbe che questo fosse la normalità delle cose, perciò mi dedico costantemente a questo obiettivo con tutta la mia passione.
 

Hai un aneddoto da raccontarci?

Gli aneddoti da raccontare sarebbero tantissimi, è un lavoro complesso ma che rende tutto di una semplicità estrema. 

Ultimamente ho lavorato con bambini, con pazienti oncologici, con persone bipolari, che hanno perso il lavoro e ricominciato… c’è chi ha iniziato a venire da me devastato dalla solitudine e nel giro di poco tempo ha messo su famiglia.

Proprio alla presentazione del mio libro a Roma, è venuto da me un uomo molto commosso, dicendomi che si ricordava di essere arrivato a fare EFT poco prima di fare un insano gesto. Quest’uomo mi ha ringraziata per avergli salvato la vita, mai avrei immaginato (prima di iniziare EFT su di me!) che mi sarebbero successe cose così tanto grandi nella mia esistenza.

Ognuna di queste esperienze sarebbe da raccontare, sono tutte estremamente preziose e incoraggianti, tutti, partendo ognuno da una condizione diversa, sono arrivati ad apportare cambiamenti significativi e risolutivi.

Da operatore e, soprattutto, da essere umano, sperimento costantemente la gratitudine, la insegno a tutti, perché davvero la gratitudine è l’emozione che apre le porte!