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Curiamoci da soli con l’autoshiatsu

Tutti noi ci troviamo di fronte a piccoli o grandi disturbi che limitano i nostri movimenti, le nostre attività. Non sempre possiamo delegare ad altri il nostro benessere e allora perché non imparare alcune semplici manipolazioni per alleviare i nostri disagi. L'autoshiatsu è un insieme di auto manipolazioni di digitopressione, derivate dallo shiatsu, per alleviare disagi come dolori cervicali, tensioni muscolari, mal di tesa. Vediamo come funziona

Curiamoci da soli con l’autoshiatsu

Lo Shiatsu è un metodo di digitopressione giapponese, nato dalla sintesi di altre tecniche tra cui il do-in e l’agopuntura.

Il suo scopo è ripristinare il benessere complessivo del corpo e della mente, attraverso la libera circolazione dell’energia.

Per ottenere questo lo shiatsu si concentra sui punti di pressione, gli tsubo, per riequilibrare il qi (l’energia) dei meridiani.

Ogni meridiano è in rapporto con un organo o una funzione. Questo principio è da tenere bene a mente perché quando andremo ad esercitare leggere pressioni su punti dolenti non staremo lavorando solo in quella zona, ma staremo sciogliendo un blocco che migliorerà tutto il nostro complesso sistema.

L’equilibrio da ripristinare si basa su una “leva” di pieno e vuoto, jitsu punti con eccesso di ki, solitamente dolenti e kyo punti di vuoto d’energia, causa del disturbo.

La respirazione,quando riceviamo un trattamento shiatsu o ci dedichiamo ad un automassaggio, è fondamentale: dobbiamo partecipare al lavoro sul nostro corpo, accogliendo la pressione con una fluidità espiratoria ed inspiratoria armonica.

Anche l’abbigliamento deve essere comodo, in fibre naturali, tanto da favorire il libero passaggio delle energie.

 

Un trattamento per ogni disturbo

Trattamento dell’Hara

Indicato per spasmi allo stomaco, pesantezza epatica, ristagni intestinali

Lo Hara è la regione del nostro addome dove ha sede il qi, zona molto importante e delicata, spesso soggetta a tensioni anche psicosomatiche.

E’ bene trattare lo hara da sdraiati supini, con un cuscino sotto le ginocchia in modo da rilassare il più possibile la muscolatura addominale e renderla palpabile.

In senso orario portare la pressione delle dita attorno all’ombelico e continuare in maniera circolare come a percorrere una chiocciola immaginaria che porta a disperdere i blocchi verso l’esterno. Si può ripetere più volte aumentando la pressione, fino a sentire sciogliere le tensioni.

 

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Trattamento del collo e del trapezio superiore

Indicato per dolori cervicali, mal di testa, stanchezza degli occhi.

Da seduti, con un buon supporto alle lombari appoggiare la mano destra sulla spalla opposta, appena sotto il collo e iniziare una pressione profonda con le dita, spostandosi dall’interno verso l’esterno della spalla, lavorare anche se possibile attorno al manubrio clavicolare posteriore, aiutandosi facendo rotazioni all’indietro di poca escursione della spalla trattata: questo aiuta ad approfondire la pressione.

Poi cambiare spalla e lavorarla sempre dall’interno verso l’esterno. Una volta trattato il trapezio, passare al collo. Sarebbe meglio sedersi ad un tavolo ed appoggiarvi i gomiti, in modo da non portare tensione muscolare alle spalle.

Così accomodati appoggiare le due mani ai lati del collo ed esercitare una pressione accettabile lungo i paravertebrali cervicali fino ad arrivare alla nuca.

Disperdere sempre la pressione verso l’esterno, in questo caso verso le orecchie. Ripetere più volte fino a sentire il collo più sciolto, le spalle alleggerite e la vista più chiara.

 

Trattamento dei muscoli paravertebrali

Indicato per tensioni muscolari delle fasce dorsali e lombari se dovute a posture scorrette. Non intervenire in caso di discopatia (ernie)!!!!

Per questo genere di trattamento servono degli strumenti diversi dalle mani, perché impossibilitate a raggiungere le zone in questione.

Esiste sul mercato una specie di mattarello in legno per l’autoshiatsu con due piccole sporgenze che appoggiano esattamente ai lati della colonna vertebrali sui muscoli paravertebrali.

Per i neofiti è indicato sedersi a terra e appoggiarsi con la schiena e “il mattarello” ad una parete. Con la forza del proprio corpo esercitare pressione verso il muro che agirà da forza passiva contrastante sul mattarello, la cui pressione si eserciterà sui paravertebrali.

Scostandosi leggermente dalla parete si potrà spostare lo strumento verso il basso per trattare progressivamente tutta la schiena. In alternativa è possibile utilizzare delle palline da tennis.

Stando sdraiati a terra supini, con le gambe piegate, far scivolare le palline sotto la schiena (attenzione non sulle vertebre della colonna). Il peso del corpo e piccoli spostamenti della schiena faranno tutto il lavoro di pressione.

Lungo la schiena corrono importanti meridiani come quello di vescica e fasce metameriche dove si riflettono organi come stomaco, fegato, cuore, milza, polmoni, intestino tenue, rene. Trattare la schiena equivale a trattare praticamente tutto il  nostro organismo!

 

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