Intervista

Chi è la doula e qual è il suo ruolo al fianco delle donne

La doula è una figura professionale il cui ruolo consiste nello stare accanto alle madri, sostenendole emotivamente e concretamente affinché possano sentirsi sicure e serene nell'accudimento del proprio bambino.

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Fare da madre alla madre, essere al suo fianco e al suo servizio per garantirle la migliore esperienza di maternità possibile. La doula è una professionista sociale - non sanitaria - che si occupa del sostegno pratico, affettivo e relazionale alla donna e alla famiglia nella gravidanza e nel periodo del post-parto, fino e oltre il primo anno di vita del bambino. 

La doula mette al centro la madre e i suoi bisogni, personalizzando di volta in volta la propria offerta in base alle specifiche situazioni, esigenze e contingenze. Ma di che cosa si occupa nel concreto? Come si adatta a tempi e necessità in costante mutamento?

Ne abbiamo parlato con Noemi Olivero e Beatrice Gemma del Comitato Comunicazione Mondo Doula, associazione di doule professioniste nata in Italia, presente in 16 regioni su territorio nazionale. Attiva dal 2009 e dal 2017 associazione professionale, promuove lo sviluppo della figura della doula e le sue pratiche verso le madri e i loro bambini, attraverso la scuola di formazione, la ricerca sul territorio e una costante definizione di proposte progettuali, basate su competenze e relazioni.
 

Chi è la doula e quale ruolo ricopre nella società odierna?

Per spiegare chi è la doula possiamo partire da quello che fa la doula: agisce nella relazione con la madre che affianca.

Doula significa "far da madre alla madre", essere al suo servizio. Al centro delle nostre pratiche c’è la mamma, la sua soggettività, la sua storia, le sue percezioni e visioni. Il nostro focus è creare quelle condizioni che permettono alle madri di sentirsi sicure nell’accudimento del proprio bebè e serene nelle loro scelte.
 

Qualche esempio concreto dell'intervento della doula?

La doula può essere un aiuto prezioso per entrare in contatto con le proprie emozioni e sensazioni nel periodo della gravidanza attraverso vari strumenti (visualizzazioni, ascolto attivo..le opzioni sono moltissime) e favorendo la creatività di ogni donna.

Ma la doula può anche essere di grande supporto nel post parto, per sostenere emotivamente e concretamente madri con situazioni di fragilità, con reti familiari che non possono supportarle, con nascite gemellari o che hanno avuto parti difficili.

La preparazione di pasti, l'accompagnamento a visite di controllo, un aiuto fattivo con le faccende di casa o la spesa settimanale sono solo alcune fra le possibilità.
 

Come dialoga con le ostetriche e le altre figure legate alla maternità?

Quasi il 70% delle nostre associate ha dichiarato di lavorare in équipe con altre figure professionali, in primis ostetriche e psicologhe.

Consapevoli delle caratteristiche comuni quali l’empatia, l’ascolto attivo, l’accoglienza dei bisogni, il lavoro di rete è improntato sul profondo rispetto delle reciproche diversità e competenze.

Il fatto di poter mettere in campo professionalità complementari è percepito dalle donne e dalle famiglie come un grande valore aggiunto. 
 

La diffusione della doula risponde a una crescente esigenza sociale, trovate riscontro nei vostri dati?

Negli ultimi decenni, le famiglie sono state investite da diverse trasformazioni, prima fra tutte l’indebolimento delle reti sociali e familiari in cui erano inserite. Una maggiore mobilità, quasi sempre per ragioni di lavoro, ha reso i sostegni abituali di parenti a volte impossibili.

Molto spesso i nonni sono ancora in età lavorativa o non disponibili per problemi di salute. Questa cornice sociale ha fatto emergere più richieste nel tempo anche da genitori single o che si trovavano in situazioni di fragilità economica o di salute: un “vuoto sociale” e di bisogno, in cui le doule entrano con delicatezza e concretezza.

Come associazione, abbiamo osservato che, parallelamente all’aumento di richieste di supporto da parte delle famiglie, anche l’interesse a formarsi come doula ha visto un incremento costante.  Basti pensare che dal 2009 più di mille donne hanno scelto l’offerta formativa di Mondo Doula e a oggi contiamo 547 socie attive: ne siamo molto orgogliose!

Tale numero ha delle variazioni geografiche, con una concentrazione prevalente nel nord (54%) e una presenza importante anche nelle regioni centrali. In questi ultimi due anni, inoltre, complice la formazione e le iniziative di sostegno online, stiamo raggiungendo un numero significativo di donne anche nelle regioni meridionali. Grazie all'opportunità offerta dalla formazione a distanza, nuove allieve si stanno infine attualmente formando dall'estero. 

Questi dati, raccolti dal nostro Osservatorio interno, sono in costante aggiornamento e ci permettono di essere sempre più sicure e ottimiste per la crescita e diffusione della nostra figura e, quindi, del numero di famiglie che ricevono sostegno.
 

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©Mondo Doula

Come è cambiato il ruolo della doula e la sua formazione durante la pandemia?

La doula tradizionalmente è una figura di prossimità: da quando è stata introdotta in Italia, ha esplicitato la sua professione in presenza attraverso visite domiciliari e nell’organizzazione di incontri per le mamme.  

La sfida di tradurre questa prossimità quando il distanziamento fisico è stato imposto dalle contingenze è stata raccolta in più sensi: le singole doule, con la loro creatività, hanno sviluppato attività da svolgere anche online per stare vicino alle mamme e alle famiglie. Si sono moltiplicati spazi di incontri virtuali, cerchi per donne in gravidanza e neomamme.

Inoltre, le reti regionali hanno creato delle progettualità ad hoc di tipo gratuito per raccogliere nei momenti più delicati di lockdown il disagio e le domande di sostegno che sono pervenute tramite i canali di comunicazione social e le doule presenti sul territorio. Sono stati predisposti gratuitamente degli sportelli di ascolto telefonico oltre ai cerchi online per le donne, in cui si alternavano le doule di una determinata regione. La Lombardia, il Piemonte, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Liguria e il Lazio hanno messo in piedi queste esperienze denominate Pronto Doula

Allo stesso modo anche l’offerta formativa della scuola si è trasformata, creando nuovi assetti organizzativi che le hanno permesso di avere sia formule miste, sia percorsi esclusivamente online. Questo ha permesso anche a donne di zone non così ben servite e periferiche di entrare in contatto con questa possibilità professionale.
 

Quali feedback arrivano dalle donne che si rivolgono a una doula?

Necessità di essere viste, l'importanza di essere messe al centro da una figura che non giudichi, di un sostegno sia pratico che emotivo sono le narrazioni che arrivano alle nostre associate.

Si tratta di campioni non rappresentativi a livello numerico e statistico, ma molto significativi per il lavoro di approfondimento e di senso che cerca di fare la nostra realtà, raccogliendo in una pratica riflessiva (con supervisioni, tavoli tematici, riunioni regionali) le questioni fondamentali della maternità che riusciamo a intercettare.