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Stare con se stessi riscoprendo il potere curativo del corpo

Siate voi i primi a non sottovalutare il potere curativo del corpo. Piccole tecniche per mantenere il contatto con il centro che dispensa guarigione sul versante psichico e fisico (che sappiamo essere inscindibili)

Stare con se stessi riscoprendo il potere curativo del corpo

La fase è particolare, gli animi sono sensibili, il cielo dispensa pioggia e la civiltà del produci e consuma è in crisi. La cura per le piccole cose sembra distante e il tempo e il denaro pare non bastino mai.

Non è così. I tempi sono ottimi. Ottimi per tornare all'interiorità, per stare dentro. Per scoprirsi. Quando subentra un malessere psichico o fisico, come affrontare la situazione traendo forza da ciò che ci abita nel profondo.

C'è molta paura a stare soli, ma va compreso che la paura è dentro, non fuori. Krishnamurti, filosofo apolide di origine indiana, definiva la paura come l’intervallo che va dalla certezza all’incertezza. In questo intervallo il pensiero può solo essere fuorviante. Solo l’attenta osservazione può evitare a una paura dopo l'altra di rincorrersi, ma di andare alla base e capire che, ad esempio, anche la paura di ammalarsi fa parte di noi. Affrontiamo alcune questioni che riguardano il malessere psichico e quello fisico per evitare di sottovalutare le risorse umane che abbiamo e che possono aiutare noi stessi.

 

Malessere psichico. Quando la mente funziona senza efficacia

Passiamo al fattore malessere psichico. Da una dimensione di casale in campagna - dopo un passaggio in terra danese - sono trottata di nuovo verso la città. Il sistema nervoso ne risente, non c’è dubbio. Ma anche sfruttare la dilatazione degli spostamenti è un’arte. Il consiglio è di leggere in metro, in bus, ecco, magari non mentre guidate (ci sono gli audio libri). E scambiate parole con gli sconosciuti (magari proprio la copertina del libro che la persona sta leggendo può renderlo "galeotto" - V canto, Inf. Dante Alighieri).

Sentiamo ripetere quanto le terre del nord Europa siano piene di gente fredda, distaccata: non ricordiamo mai con quanta facilità si parlino tra loro, in situazioni di svago o di tempi morti. I tablets, il cellulare con what’s app, ci siamo. Li ho già toccati in un precedente articolo a tema più squisitamente fisiologico: guardate dove camminate. Pensate alle ossa sul suolo. Succede anche a me ed è uno sforzo ricordarselo, ma poi viene facile. Perché sembra che quella condizione della risposta immediata sia irrinunciabile. Falso. E’ quanto di più lontano dal comportamento idoneo a sviluppare una disciplina interiore.

Perché si è distratti in ogni momento. E se si è distratti si è più pigri e più fragili. Ben lontani dall’essere zen mentre tutto intorno crolla.  

 

Malessere fisico. Quando il corpo ruggisce e necessita ascolto

Malessere fisico. Aspettate ad andare subito fuori. Non sto dicendo che dovete tenervi il malessere. Ma non correte subito a sentire quello o l’altro. Credete nel vostro potenziale. Ascoltate e leggete cosa significa in psicosomatica quella parte del corpo, quali segnali vi sta mandando. Che sia l’ortopedico o l’osteopata, aspettate. Comprendete bene quale possa essere via a partire dal vostro cuore, dal vostro centro. Un terapeuta o un medico potrà poi aiutarvi, ma è sempre bene recarsi nello studio degli "addetti alla cura" solo quando ci si è spogliati di un eventuale atteggiamento di dipendenza o scarico delle responsabilità su altri che non siete voi.

Prendiamo il caso di un soggetto che voglia perdere peso. Una volta ottenuti i suggerimenti e il programma alimentare, dovrà comunque essere la voglia di sintonizzarvi di nuovo con il vostro metabolismo a prevalere. Dovrete fare appello alla personale intenzione.  

Un indizio di tragitto il terapeuta può darlo, ma ricordate: chi vuole stare bene sta bene. Chi ci aiuta nel percorso induce quella guarigione che il sistema aspetta e che solo dal cuore può partire. 

 

Il dolore ci rivela il malessere fisico, ma come affrontarlo?