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Antropologia del sonno: i modi di dormire

Ogni persona ha la necessità fisiologica di dormire, ma non lo facciamo tutti allo stesso modo. Fattori sociali, culturali ed ambientali condizionano le modalità del sonno come ogni altra attività umana. Diamo uno sguardo alla diversità delle culture e delle tecniche del sonno

Antropologia del sonno: i modi di dormire

Dormire è un’attività che accomuna un grandissimo numero di esseri viventi: tutti i mammiferi e gli uccelli, la maggior parte delle specie di rettili, anfibi e pesci, così come numerose specie di insetti hanno la necessità di realizzare un’attività di riposo assimilabile al nostro sonno.

Il sonno, concepito come qualcosa che non si può insegnare o apprendere ma che semplicemente avviene quando si è stanchi e se ne ha bisogno, sembra essere un elemento naturale ed istintivo della nostra vita.

Effettivamente dormire è una necessità fisiologica difficile da controllare - pensiamo al colpo di sonno durante la guida - o indurre volontariamente - chi soffre d’insonnia sperimenta in prima persona questa difficoltà.

Affermare che il sonno sia un elemento fisiologico comune a tutti gli esseri umani non deve equivalere ad esaurire le ricerche su questo tema nel campo delle scienze biologiche. Per avere una nozione complessa del sonno e dei disturbi ad esso relazionati, è importante considerare il contributo delle scienze antropologiche, le quali recentemente hanno iniziato ad interessarsi a questo oggetto di studio.

 

Differenze culturali del sonno

Sebbene dormire sia una necessità primordiale per ogni essere umano, i modi attraverso cui si compie questa azione non sono universali o pre-culturali.

Nelle diverse aree geografiche e nei diversi periodi storici, si dorme secondo distinti modi che riflettono la struttura sociale e parentale, i sistemi di sussistenza ed il grado di sviluppo tecnologico dei gruppi umani.

Uno studio comparativo del 2002 di Carol Worthman, specializzata in antropologia biologica e docente all’Università di Emory (Atlanta, USA), presenta un quadro dell’ecologia del sonno umano attraverso un’analisi dettagliata dei modelli e delle condizioni del sonno in diverse comunità.

In generale, le differenze culturali relative al sonno hanno a che vedere con diversi aspetti:

 

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Luoghi e oggetti per dormire

Rispetto ai luoghi e agli oggetti utilizzati per dormire, le differenze sono numerose: dal nostro materasso, a giacigli di pelle o foglie di palma, a tele di cotone utilizzate come vestiti durante il giorno, a strutture di legno, al suolo senza nessun altro tipo di piattaforma. Ad esempio, nella penisola dello Yucatán (Messico), a causa delle alte temperature che si registrano gran parte dell’anno, la popolazione preferisce dormire nelle tradizionali amache, fresche e leggere rispetto ai materassi, considerati scomodi e soffocanti.

 

Le persone con cui si dorme

Riguardo le persone con cui si condivide lo spazio durante il sonno, nelle società tradizionali, contrariamente a quanto succede nella nostra, raramente si dorme da soli o con il proprio partner.

In queste società dormire è una pratica profondamente sociale - conosciuta come co-sleeping - durante la quale diverse persone condividono lo stesso spazio e, di conseguenza, dormono a contatto fisico le une con le altre.

 

Tempi e durata del sonno

L’aspetto dei tempi e della durata del sonno rappresenta un’altra importante variabile: mentre nelle società sedentarie ed industrializzate prevale il sonno monofasico (una volta nell’arco delle 24 ore) tra gli individui adulti, in quelle dedite prevalentemente alla caccia e alla raccolta – come le popolazioni africane Kung ed Efe - è comune il sonno bifasico o polifasico (due o più momenti di sonno nell’arco della giornata).

In questo secondo contesto la concezione sonno-veglia è meno dicotomica e più fluida rispetto a quella occidentale: i momenti di sonno e di veglia si alternano e si interrompono reciprocamente in modo naturale, non esistono orari in cui andare a dormire.

 

Culture e tecniche del sonno nel mondo occidentale

L’origine del più grande cambiamento avvenuto nelle tecniche del sonno sta nell’accesso alla luce artificiale che ha iniziato a diffondersi nel mondo occidentale industrializzato a partire da metà ‘800. Secondo alcuni studi sembra che, a causa di questo enorme cambiamento, ogni notte si dorma almeno un’ora in meno rispetto ad un secolo fa e diverse ore in meno rispetto al periodo che precede l’avvento dell’elettricità. 

Uno studio del 2005 intitolato “How do individuals sleep around the world?” ha registrato delle differenze all’interno del mondo industrializzato, soprattutto rispetto ai tempi ed alla durata del sonno. 

Ad esempio, la durata media del sonno registrata in Giappone era di 6 ore e 53 minuti, mentre in Portogallo era di 8 ore e 24 minuti. In alcuni Paesi, inoltre la siesta pomeridiana era abbastanza comune (Brasile 42%), mentre in altri era pressoché assente.

 

Nuove piste per comprendere i disturbi del sonno

Conoscere le diversità culturali rispetto all’atto del dormire apre nuovi interrogativi sui disturbi del sonno che affliggono la nostra società:

  • di fronte all’esistenza di modalità del sonno che non prevedono orari stabiliti e durate fisse e che considerano la possibilità di dormire più volte durante il giorno ma per periodi brevi, ha senso parlare di insonnia nei termini di disturbo?
  • Nei gruppi umani che privilegiano tecniche del sonno fluide e polifasiche e i cui ritmi produttivi non sono ferreamente scanditi, esiste l’idea del disturbo del sonno?
  • Non riuscire ad addormentarsi all’ora desiderata e non poter dormire 8 ore consecutive costituisce un problema della persona o del sistema produttivo in cui siamo inseriti?
  • Di fronte alla consapevolezza dell’eccessiva esposizione all’illuminazione artificiale che misure potremmo adottare per godere di un sonno di buona qualità?

Volgere lo sguardo verso le tecniche del sonno di culture diverse dalla nostra può aiutarci a formulare queste ed altre domande per comprendere quali sono i difetti del nostro modo di concepire il sonno e come migliorarlo

 

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Per approfondire:

> Le teorie del sonno