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Il numero di insetti volanti è precipitato dal 2004 a oggi

Gli insetti stanno scomparendo e, per l'equilibrio del nostro pianeta, questa è una catastrofe. Un nuovo studio britannico lo conferma.

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©nkooume / 123rf.com

The bugs matter, gli insetti contano. Si intitola così l’iniziativa di citizen science, cioè una ricerca scientifica collettiva condotta coinvolgendo la popolazione, lanciata dalle organizzazioni ambientaliste britanniche Buglife e Kent Wildlife Trust. I risultati sono clamorosi: si stima che il numero di insetti volanti nel Regno Unito sia crollato quasi del 60% in meno di vent’anni, dal 2004 in poi.

 

Come si è svolto il progetto di citizen science britannico

Sebbene la scomparsa degli insetti sia abbastanza evidente, non è così facile raccogliere dati statisticamente significativi. Da un lato, infatti, per ciascuna specie esistono metodologie ad hoc. Dall’altro lato, i progetti di ricerca di norma si focalizzano sulla distribuzione geografica degli insetti, più che sulla loro abbondanza.

 

Per ovviare a questi ostacoli, le due organizzazioni hanno optato per un approccio innovativo, apparentemente un po’ bizzarro ma utile, soprattutto perché semplice e scalabile.

 

Ai volontari è stato chiesto di pulire per bene le targhe delle loro auto prima di partire per un viaggio, per poi contare gli insetti rimasti schiacciati al termine del tragitto. Dati che hanno registrato giorno per giorno attraverso una app per smartphone. 

 

Nel 2019 sono stati monitorati 599 viaggi, nel 2021 3.348. Rispetto a una precedente rilevazione simile effettuata nel 2004 su 14.466 viaggi, il numero di insetti trovati sulle targhe è crollato del 58,4%. Una differenza che si accentua in Inghilterra (65%) e, invece, risulta molto più ridotta in Scozia (27,9%). A metà strada il Galles, con un calo del 55%.

 

A livello nazionale, il numero medio di insetti per miglio è passato da 0,0238 nel 2004 a 0,104 nel 2021. Lo studio verrà replicato tra giugno e agosto 2022.

 

Numerosi studi lanciano l’allarme sulla scomparsa degli insetti

Questi dati vanno interpretati con cautela, poiché sono stati raccolti in un arco temporale piuttosto breve e non si può quindi escludere l’influenza di altri fattori esterni, come la velocità del vento. 

 

È però significativo il fatto che vadano nella stessa direzione di precedenti ricerche. Nelle aree rurali della Danimarca, per esempio, ogni anno dal 1997 al 2017 è stata condotta un’analoga osservazione sugli insetti rimasti sui parabrezza delle aut: il calo riscontrato è addirittura dell’80%. Anche uno studio tedesco del 2017 parla di un vero e proprio tracollo (superiore al 75%) della biomassa di insetti in 63 aree protette di diversi habitat.

 

La scomparsa degli insetti è una catastrofe per il nostro pianeta così come lo conosciamo, perché essi contribuiscono in modo determinante alla biodiversità, all’equilibrio degli ecosistemi e ai servizi che essi offrono. Per questo, il report esorta a investire di più per la loro tutela: il che significa innanzitutto fare ricerca, ma anche adottare policy ad hoc e intraprendere azioni concrete.