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Sale: uno, nessuno, centomila

Vediamo assieme alcune varietà di sale per sfruttarle al meglio in cucina ma sempre con moderazione.

Sale: uno, nessuno, centomila

Il sale negli ultimi anni è stato bollato come nemico della nostra salute. Mediamente infatti se ne consuma troppo e spesso lo si fa inconsapevolmente poiché gli alimenti trasformati e confezionati sono ricchi di sodio “nascosto”. I soliti sospetti sono salumi ed alimenti in scatola ma vi potreste sorprendere nel conoscere il contenuto di sodio del pane confezionato e di molti condimenti.

Un eccessivo e ripetuto consumo di sale è associato al rischio di aumento della pressione, ictus, malattie cardiovascolari, ecc. Eppure il sodio contenuto nel sale è di vitale importanza per il corpo umano regolando l'equilibrio dei fluidi e il funzionamento del sistema nervoso. Il sale va quindi utilizzato con moderazione e sostituito, quando possibile, con erbe e spezie.

Se però non avete particolari problemi di salute, se seguite uno stile di vita sano e un'alimentazione corretta e caria potete aggiungere il sale, con moderazione, alle vostre pietanze.

Ma… Non tutti i sali sono uguali e vale la pena di conoscerli un po’ meglio: 

  • Sale comune da tavola raffinato: è in gran parte composto da cloruro di sodio e subisce un processo di purificazione intensa che rimuove i minerali come magnesio, potassio e calcio, che sono considerati come impurità . Dopo la raffinazione il sale può essere rafforzato con additivi disgreganti e molto spesso con iodio dando così origine al sale iodato. 

  • Sale marino da tavola: questo sale deriva dall'evaporazione dell'acqua di mare. Esiste in versione raffinata ma anche in versione integrale. Il sale marino integrale contiene non viene una maggior quantità di minerali: quali, ad esempio magnesio, rame, zinco, fosforo.

  • Sale rosa dell'Himalaya: il suo colore è dovuto all’ossido di ferro. E’ un sale fossile dalle origini molto antiche: si è formato circa  250 milioni di anni fa grazie al prosciugarsi di mari e laghi durante la fase di costruzione della catena dell’Himalaya. Il suo sapore è equilibrato e tende a preservare l'aroma degli alimenti a cui viene aggiunto. A detta dei suoi estimatori i benefici di questo sale sono molteplici: il sale rosa è più salutare perché ricco in oligoelementi; è puro perché si è depositato milioni di anni fa quando l’inquinamento dei mari non c’era ed è facilmente assimilabile dall’organismo umano grazie alla struttura dei cristalli.

  • Sale grigio bretone: viene prodotto a Sud della Bretagna e il suo colore grigio è dovuto al contenuto di argilla.  E’ quindi un sale marino dell’atlantico, molto ricco in magnesio e in tanti altri sali minerali e più povero di sodio rispetto al sale raffinato. La caratteristica unica di questo sale è il lieve retrogusto di salsedine che lo rende adatto a tutti i piatti a base di pesce, carne bianca e verdure bollite. 

  • Sale nero delle Hawaii: raccolto sulla piccola isola hawaiana di Molokai. Il suo colore è dato dal fatto che il sale si combina con carbone vegetale attivo, a cui vengono attribuite proprietà disintossicanti. In cucina viene spesso usato anche come condimento decorativo .

  • Sale Blu di Persia. Salgemma naturale molto raro che viene estratto dalle miniere di sale dell’Iran. La sua colorazione dipende dalla presenza della silvite. Presenta un retrogusto speziato.

  • Sale affumicato della Danimarca: questo sale viene affumicato con legno di quercia, ginepro, faggio, olmo rosso e ciliegio. Il suo gusto è quindi più deciso ed è ottimo se utilizzato per condire piatti a base di carne e verdure.    

La lista non finisce qui... ci sono tantissimi altri tipi di sale che ci possono aiutare in cucina. Ma, mi raccomando, sempre con moderazione!

 

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