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Nuove linee guida per una sana alimentazione

Il Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione ha pubblicato un aggiornamento delle linee guida per una sana alimentazione.

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©Andrea De Martin - 123RF

Nuove linee guida dal CREA

Il CREA, Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione, presenta l’Edizione 2018 delle Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, che segue di 15 anni la precedente, quella del 2003.

Un approfondimento aggiornato per puntualizzare aspetti da non sottovalutare in una corretta alimentazione.
 

Di cosa parliamo quando parliamo di alimentazione sana

Più frutta e verdura, scelte sostenibili e attenzioni importanti per non cadere nella rete di diete facili ma azzardate.

L’edizione 2018 (diffusa però solo nel 2019) è più lunga delle precedenti revisioni (oltre 200 pagine) e si articola in 13 punti, divisi in quattro ambiti:

  1. Bilancia i nutrienti e mantieni il peso;
  2. più è meglio;
  3. meno è meglio;
  4. scegli la varietà, la sicurezza e la sostenibilità.


Per il nostro paese si tratta di indicazioni istituzionali fondamentali per direzionare la popolazione verso abitudini alimentari e di stile di vita più corretti e consapevoli, libere da condizionamenti.

Il testo è stato redatto da un team di oltre 100 esperti  con un focus sulla prevenzione dell’eccesso alimentare, primo campanello d'allarme della più grave piaga di questi ultimi 20 anni: l’obesità.

L'obesità è una patologia che, soprattutto in Italia, interessa in misura sempre maggiore la fascia infantile della popolazione mostrando dati in crescita sempre più preoccupanti.
 

Il pattern alimentare

Negli ultimi 15 anni c’è stato un progressivo allontanamento dall'attribuzione di valore al singolo “nutriente” o “alimento”a favore di un focus che privilegi piuttosto il “modello alimentare”.
 

Un classico esempio di modello alimentare è quello "mediterraneo": è il cosiddetto pattern alimentare, cioè l’insieme di comportamenti legati all'uso del cibo e la combinazione degli alimenti che hanno maggiori ripercussioni sulla salute pubblica.

Tra le tematiche principali ritroviamo:

  • L’aumento del consumo di frutta e verdura: un must che ogni professionista della nutrizione e salute deve trasmettere.

    Le diete ricche di frutta e verdura, infatti, sono associate ad una minore incidenza di patologie croniche e la ricerca ha potuto identificare solo in parte i meccanismi e i nutrienti coinvolti, tanto è vero che quando gli stessi nutrienti o molecole bioattive sono veicolati da supplementi non si ottiene nessun effetto preventivo.
     
  • Più cereali integrali e legumi: attualmente gli italiani ne consumano meno di una porzione a settimana, nonostante il suggerimento sia di mangiarne almeno 3-4 porzioni.

    Questo per poter sfruttare al meglio tutti i benefici di questi importanti alimenti: buoni sostituti della carne, possono apportare proteine e ferro.

    Sui cereali integrali non ci sono controindicazioni, fatto salvo per specifiche situazioni patologiche; importante anche, in questo senso, non demonizzare farine o prodotti raffinati che possono comunque essere inseriti purché si rispettino limitate frequenze giornaliere.
     
  • Diffidenza per le diete miracolose: il consiglio è quello di consultare sempre uno specialista del settore per essere indirizzati a un approccio dietoterapico su misura con un eventuale uso di integratori più razionale e funzionale alle reali esigenze del singolo paziente.