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Cosa sono i solfiti

Sono contenuti nel vino, ma spesso non si ha ben chiaro cosa siano: come riconoscerli dall'etichetta di cibi e bevande e quanto possono nuocere all'organismo.

Cosa sono i solfiti

Solfiti, ecco cosa sono

Il solfito è uno ione composto da zolfo e ossigeno, presente negli alimenti sotto diversa sostanza chimica, in questi indicato attraverso sigle specifiche: ecco per esempio che E220 è la famosa anidride solforosa SO2, E221 il solfito di sodio, E222 il bisolfito di sodio e così via per quattordici categorie (Infoamica.it). 

I solfiti servono a prolungare la conservazione e la durata di molti alimenti, bevande e cibi, ma anche farmaci e profumi, e vengono pertanto usati come additivi e conservanti per aiutare a mantenere la stabilità del prodotto, per evitare che si alteri il colore per impedire il prolliferare di batteri.

I solfiti si creano anche naturalmente, a seguito di processi di fermentazione, come nel caso di birra, vino, aceto o succhi di frutta.

 

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Dove si trovano i solfiti

I solfiti si trovano anzitutto in molte bevande: vino, birra, succhi di frutta; poi li troviamo in salamoie, sott'aceti e condimenti, ma anche nelle marmellate e nelle conserve.

Questi additivi si possono trovare anche nella frutta secca o disidratata, nella senape, negli insaccati, nel pesce e nei preparati per il puré, nonchè in alcuni cereali conservati. I solfiti ci sono anche negli alimenti per gli animali, nei profumi e nei cosmetici, persino nei farmaci.

In modo più "nascosto", ma che per legge deve essere comunque indicato, si possono trovare anche nelle insalate o nelle macedonie del ristorante, che vengono "spruzzate" con solfiti per prolungarne il mantenimento e il colore.

Si può sfuggire ai solfiti? Effettivamente è possibile impostare una "dieta senza solfiti", avendo ben chiaro però che bisognerà rinunciare a molti prodotti industriali, prediligendo un tipo di alimentazione attenta, il più possibile fresca e di stagione, semplice e biologica. 

Il vino, per parte sua, è una bevanda che non potrà mai essere totalmente priva di solfiti: come si è visto, i solfiti si sviluppano anche naturalmente dalla fermentazione e di fatto, se il livello è al di sotto dei 10mg per litro ( o 10mg/kg nel caso di alimenti ), sull'etichetta si può apporre la scritta "senza solfiti". ( Vini e solfiti in Altrasalute.it ).

 

I solfiti e la salute

Importanti organizzazioni che si occupano della tutela della salute, tra cui l’americana FDA – Food and Drug Administration, reputano i solfiti sostanze generalmente sicure; La dose massima giornaliera accettabile indicata dall Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla FAO è di 0 / 0,7 mg per kg di peso corporeo.

Secondo una direttiva dell'Unione Europea ((UE) n. 1169/2011), i solfiti devono sempre essere indicati nell'etichetta dei prodotti che li contengono. Di fatto la SO2 o anidride solforosa è una molecola tossica, irritante per gli occhi e per il tratto respiratorio, e la sua presenza negli alimenti deve essere per legge al di sotto di certi limiti.

Questa molecola può anche scatenare crisi allergiche in soggetti sensibili e predisposti, causando edemi, problemi di digestione, pressione bassa e affaticamento, mal di testa, nausea, arrossamenti ed eruzioni cutanee accompagnate da orticaria.

Per cui, in caso di diagnosi medica accurata e di ipersensibilità accertata, la raccomandazione è quella di leggere sempre bene l'etichetta.

 

Da leggere:

> "Microbiologia degli alimenti" di James M. Jay, Martin J. Loessner, David A. Golden;
> "The sulphite connection" di Paul Barratt-Hassett;
> "La SO2 in enologia. Proprietà e limiti. Effetti tecnologici. Utilizzo pratico. Soluzioni alternative" Jacques Blouin; "
> "I solfiti responsabili di situazioni patologiche" Corriere.it.

 

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