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L'Europa salva la "carne vegetale"

Hamburger, salsiccia, prosciutto, carpaccio. Si tratta di appellativi che devono essere riservati ai soli prodotti a base di carne o, con le dovute precisazioni, possono essere condivisi- come accade attualmente- con gli alimenti a base vegetale? La parola all'Europarlamento.

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©David Cabrera Navarro -123rf

Il veggie burger e tutti i suoi affini sono "salvi". L'Europarlamento ha bocciato tutti gli emendamenti in cui si sarebbero introdotte limitazioni all'uso del termine carne per parlare di prodotti di origine non animale. Resta, dunque, lo status quo e definizioni come "affettato", "hamburger", "salame" saranno mantenute anche per nominare prodotti a base vegetale.   

 

Carne vegetale sul tavolo di discussione dell'Europarlamento. Da alcuni anni a questa parte- complice una maggiore consapevolezza etico-ambientale che ha portato alla scelta di limitare o bandire i prodotti di origine animale dalla propria dieta- si è assistito a un crescente successo di cibi alternativi alla carne sui banchi del supermercato o nei negozi specializzati. 

Come essi debbano essere chiamati è oggetto degli emendamenti, il cui voto è in programma in questi giorni a Bruxelles nell'ambito della riforma della Politica agricola comune (Pac). Nel mirino, i potenziali fraintendimenti causati dall'uso di termini un tempo riservati ai prodotti a base di carne per indicare alimenti vegetali.
 

Europarlamento a un bivio, cosa si vota

Tra i molti emendamenti proposti in ambito Pac, l'Europarlamento deve decidere se riservare il nome hamburger (ma anche salame, mortadella, salsiccia) ai soli prodotti a base di carne- vietandone l'uso per gli alimenti a base vegetale- oppure lasciare l'attuale situazione invariata. 

Tre, in particolare, gli emendamenti su cui concentrarsi in merito alla questione della carne vegetale:

  1. Tutelare le denominazioni, vietando l'uso dei sopraccitati termini per gli alimenti meat-free.
  2. Mantenere lo status quo, indicando accanto all'appellativo del prodotto la sua natura vegetale;
  3. Permettere ai cibi vegetali l'utilizzo di termini come hamburger e salsiccia riservando, al contrario, denominazioni quali prosciutto, mortadella... ai soli prodotti a base di carne.
     

Indagine Coldiretti: la carne vegetale trae in inganno il 93% degli italiani

In riferimento al voto del Parlamento europeo, Coldiretti ha compiuto un'analisi su dati Eurispes. Ne risulta che oltre 9 italiani su 10 (93%) che non seguono un regime alimentare vegetariano o vegano sono tratti in inganno dalla denominazione concessa ai prodotti a base vegetale

Stando a quanto emerso nel report, i consumatori rischiano di riempirsi il carrello con hamburger o salsicce a base di legumi, tofu o soia erroneamente e inconsapevolmente, a causa del fatto di poter utilizzare nomi come “burger vegano”, “bistecca vegana” o simili, con il limite di specificare sull’etichetta che tali prodotti non contengono carne

Secondo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, si tratta di “una strategia di comunicazione subdola che approfitta deliberatamente della notorietà delle denominazioni di maggior successo della filiera dell’allevamento italiano per attrarre l’attenzione dei consumatori, inducendoli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne”. 

"La carne ed i prodotti a base di carne fanno parte della dieta tradizionale dei nostri territori e regioni” continua Coldiretti, “le cui ricette tramandate nei secoli appartengono di fatto al patrimonio gastronomico italiano e permettere a dei mix vegetali di utilizzare la denominazione di carne significa favorire prodotti ultra-trasformati con ingredienti frutto di procedimenti produttivi molto spinti dei quali, oltretutto, non si conosce nemmeno la provenienza della materia prima visto che l'Unione Europea importa ogni anno milioni di tonnellate di materia prima vegetale da tutto il mondo".

 

Questa non è una bistecca

A livello di Unione Europea, le limitazioni sulle denominazioni esistono già in merito ai prodotti lattiero-caseari, per i quali Corte di Giustizia ha stabilito che nomi come “latte” e “burro” vanno riservati agli alimenti di origine animale. 

Per estendere tale divieto e “contrastare le lobbies delle multinazionali che investono sulla carne finta, vegetale o creata in laboratorio”, la Coldiretti, assieme ad altre associazioni agricole a livello europeo, ha lanciato la campagna Questa non è una bistecca.

L'iniziativa non va vista- tiene a precisare l'associazione- come un attacco ai prodotti vegetali, ma una battaglia per la corretta informazione al consumatore.