Come dimagrire gustando piatti golosi
Il celebre gastronomo Allan Bay ci racconta come conciliare salute, dieta e buona tavola
“Per molti il termine dieta significa non mangiare, saltare i pasti e sognare un piatto di spaghetti, oppure essere condannati a cibi senza sapore, che scontentano il palato e a volte anche l’umore. Mettersi a dieta significa invece, per Allan Bay e Nicola Sorrentino, cambiare il proprio modo di mangiare, portando in tavola una varietà completa di alimenti.
Significa scegliere con attenzione gli ingredienti che si hanno a disposizione, imparare a “giocare” con le infinite possibilità che offre la cucina per esaltare i sapori senza appesantirli con troppi grassi e preparazioni elaborate, pericolose per la linea e per la salute.
Dalla collaborazione tra un gastronomo e un dietologo, un risultato sorprendente: il perfetto matrimonio tra buona cucina e dieta dimagrante. Per la prima volta un libro di diete è anche un libro di ricette gustose.
Sembrava una scommessa impensabile, ma Allan Bay, famoso critico gastronomico, e Nicola Sorrentino, illustre dietologo, l’hanno vinta. I due autori firmano un mese di ricette ghiotte ed equilibrate, buone da ogni punto di vista: perché ridurre i grassi, e gli elementi ipercalorici dalla nostra tavola senza per questo privarci del gusto è possibile."
Prendiamo spunto da questa presentazione del libro "La dieta Ba-So. Come dimagrire senza soffrire gustando piatti golosi" (ed. Salani, 2009) per intervistare Allan Bay, celebre gastronomo ed esperto di cucina.
Conosciamo Allan Bay come cultore e maestro del mangiar bene. Com’è nato invece l’interesse per la dieta?
È nato tanti anni fa quando lavoravo per un editore del settore medico, distribuivo libri e "inciampai" per la prima volta nella medicina. Dopo aver iniziato ad interessarmi e scrivere di cucina, un grande editore mi chiese di scrivere un libro dedicato al diabete.
Visto che mi intendevo abbastanza di ricette ma non degli altri aspetti clinici, ho collaborato con la dietista Patrizia Bollo per la stesura a quattro mani del libro.
È nato così un volume di ricette regionali riviste e riadattate per diabetici. Il libro ebbe un buon successo, anche presso i medici; ogni ricetta - e quelle per diabetici sono le più estreme dal punto di vista degli ingredienti "ammessi"- mantenne la sua anima tradizionale, cara a tutti, sebbene in versione semplificata.
In seguito quando conobbi Nicola Sorrentino, medico molto preparato, che mi propose di scrivere qualcosa insieme, ho fatto tesoro dell'esperienza con Patrizia Bollo. Sorrentino ama molto il cibo, e ha gestito la parte relativa alle calorie e ai nutrienti, io la parte relativa alle ricette e agli abbinamenti.
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È davvero possibile conciliare la dieta dimagrante e i piatti gustosi?
"È la dose che fa il veleno" : antica saggezza, ma io ci credo fermamente. La risposta alla domanda però è "no". Diciamolo sinceramente senza illusioni: i piatti gustosi, elaborati, grassi, che fanno male, vanno evitati durante i giorni della dieta.
Facendo attenzione ogni giorno, con una buona dose di esercizio fisico, ce la si può fare senza problemi. Esistono poi dei piatti "furbi" che abbinano dieta e gusto, come il filetto di tonno alla griglia servito con una salsa di menta; oppure, per fare il risotto "col trucco", descritto nel libro, frullare una manciata del riso che si sta cucinando e aggiungerlo al riso stesso, come condimento, riducendo così la quota di grassi - consiglio l'olio di noci o di nocciole - utilizzata.
Nella fase successiva, di mantenimento - a parte casi clinici delicati particolari - si può contemplare uno sgarro, un "pasto libero" alla settimana.
Ovvero uno su quattordici (e non sono pochi, 52 all'anno!) considerando pranzi e cene, che non incide sul mantenimento del peso ottenuto, anche se si trattasse di un fritto misto di cervella, il piatto più pesante cui posso pensare. Ciò che conta è la costanza giornaliera, "day to day".
Avete provato direttamente la dieta descritta nel vostro libro? Com’è andata?
(Ride) Non ho mai fatto diete in vita mia, ne ho solo scritto. Sorrentino, che è molto più magro di me, invece le scrive e le fa! Ho invece provato tutte le ricette descritte e preso spunto da questa esperienza per mantenere, a casa, uno stile alimentare più sano: ho ridotto i grassi e utilizzato le alternative e i trucchi che descrivo nel libro, come quello per il risotto.
Faccio molta più fatica invece a gestire le calorie che provengono dall'alcool. So che andrebbero drasticamente ridotte, so che bevo troppo ma la grande passione per gli alcolici ha sempre la meglio.
La dieta descritta nel libro era dimagrante, non di mantenimento. Il mantenimento infatti è più semplice: si tratta di non aumentare di peso. Le regole sono davvero poche in questo caso: bere solo un bicchiere di vino a tavola, magari la sera a cena, diminuire i grassi saturi, i cibi ricchi in colesterolo e sostituirli con altri più sani.
E dopo la dieta? Si può mangiare in modo gustoso e salutare tutti i giorni?
Si, assolutamente. La dieta è un'esasperazione, serve per raggiungere un obiettivo, che nel caso del primo libro con Patrizia era la stabilizzazione del diabete, mentre nella "Dieta Ba-So" è il raggiungimento del peso forma, inserendo anche nelle proprie giornate una "ginnastica tranquilla", che vuol dire andare a piedi spesso, non stare ore a sudare in palestra a sollevar pesi.
Ognuno di noi deve riconoscere il proprio rapporto con il cibo, che è personalissimo e rende complicato dare regole generali; per esempio chi ricorda i "tempi di guerra" con la penuria di cibo che li caratterizzò, farà molta più fatica ad evitare le abbuffate. "Non riuscirete a finire quanto avete nel piatto" è la frase che metto nelle mie recensioni se voglio che il ristorante aumenti la sua clientela!
Il segreto, insomma, è ridurre le porzioni, scegliere cibi sani, evitare i grassi e avere uno stile di vita attivo.
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