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Feijoa e amolo, frutti dimenticati

La feijoa e l'amolo sono due piante in particolare frequentemente usate nei giardini pubblici o privati come ornamento o come siepe, in grado di dare frutti interessanti, ma spesso dimenticati: scopriamone le caratteristiche.

Feijoa e amolo, frutti dimenticati

A cavallo tra maggio e giugno la stagione è dolce e affascinante. Non è ancora arrivato il caldo torrido, l'aria non è ancora infuocata come in estate e la sera è anzi meravigliosamente fresca e profumata, trapunta di lucciole e altri insetti che frequentano la notte ancora rugiadosa.

I giardini, gli orti, i parchi e i terreni selvatici sono pieni di erbe, arbusti e alberi intenti a eiettare nuova vita da far maturare in seguito sotto il calore dei mesi estivi.

L'occhio del curioso e quello dell'esperto riescono in questo periodo a trovare frutti e fiori interessanti anche dove normalmente non ci si aspetta.

Due piante, usate nei giardini pubblici o privati come ornamento o come siepe, donano in particolare frutti interessanti: la prima è il magnifico albero dall'intrigante colore borgogna purpureo chiamato "amolo" o "marusticano"; l'altro è la feijoa, un albero cespuglioso apparentemente anonimo se non fosse per gli appariscenti stami rossi dei suoi fiori.

 

La pianta di Feijoa

In questi mesi preestivi possiamo notare tra le siepi di giardini e cortili un arbusto che in maggio comincia a fiorire in rosso, con fiori vistosi, in contrasto con le piccole foglie verde smeraldo (verde salvia quelle più giovani).

Con le dovute potature, può crescere fino a una decina di metri di altezza e produrre frutti con regolarità. È un sempreverde originario del Brasile, e il suo nome è legato a quello di un botanico del '700, tale Feijò.

Tutta la pianta ha svariati usi: anche i semi e le foglie sono utilizzati per trarne estratti usati in erboristeria. Dopo essere fiorita nei nostri giardini in maggio, comincerà a fruttificare in ottobre, per un mese, durante il quale i frutti maturi cadranno a terra, pronti per essere raccolti e gustati.

Anche i fiori sono edibili: i petali più sodi e carnosi ben si addicono a macedonie e insalate con il loro sapore che ricorda la cannella.

fiori feijoa

 

Il frutto della Feijoa: peccato di gola

Il gusto dei frutti di feijoa è alquanto intrigante come descrizione: viene definito come una miscela di ananas, fragola, guava, con un sentore di menta.

Se la maturazione si protrae, comincia ad acquisire inoltre un sapore simile a quello della banana e il già forte profumo tropicale aumenta ulteriormente. Il frutto è una bacca oblunga di circa cinque centimetri, che rimane verde anche in piena maturazione ed è perciò poco appariscente. Si può tagliare in due consumandone la polpa con un cucchiaio o pelarlo e mangiarlo in un boccone.

È un frutto poco calorico e povero di grassi, quindi ottimo per chi intraprende una dieta dimagrante. Inoltre è ricco di vitamina C, seguita dalla B9, dalla B5, dalla B6 e dalla K. È una buona fonte di manganese, potassio, magnesio e fosforo.

È nota la sua proprietà antiossidante ed il suo contenuto di acido folico lo rende ideale per le donne in dolce attesa. Oltre a ciò, ha un buon contenuto di fibre, ed è rinomato anche come digestivo e antibatterico.

frutto feijoa

 

La pianta di Amolo

Chiamato anche mirabolano (dal greco μύρον-βάλανος “ghianda profumata”) o marusticano, l'amolo è un albero del genere Prunus largamente usato in progettazione dei giardini e in architettura del paesaggio per via dell'intrigante intensità di colore di foglie e frutti delle varietà purpuree.

È originario del Caucaso e dell'Asia Centrale; allo stato selvatico ha una crescita arbustiva ma generalmente gli viene imposta una forma ad albero. Fu importato a scopo ornamentale negli Stati Uniti, ma in qualche modo è riuscito a rinselvatichirsi e a crescere libero.

Fiorisce piuttosto precocemente, con piccoli fiori bianchi o rosa pallido. Nel periodo a cavallo tra maggio e giugno possiamo notare lo spettacolo dell'amolo carico di frutti ancora acerbi e quindi duri e aspri; solo a fine estate queste succulente prelibatezze saranno pronte.

I nostri cugini francesi, grandi amanti di tutte le varietà di prugne e delle loro confetture, hanno coltivazioni di amolo sparse per le campagne.

fiore amolo

 

Il frutto del Amolo

Il frutto dell'amolo è un parente stretto della prugna anche se in piena maturità è difficilmente distinguibile da una ciliegia, e come quest'ultima assai attraente.

È una drupa di 2-3 centimetri di diametro, che conserva un sapore asprognolo fin quasi all'ultimo stadio di maturazione, nel quale finisce per dolcificarsi diventando morbida e succulenta, ricordando vagamente il gusto delle mirabelle pur conservando un po' d'asprezza.

Tuttavia, anche quando non è totalmente maturo, il frutto sodo è consumato per le sue qualità digestive. In confronto alle prugne e susine del Prunus domesticus, è ricco di tannini, flavonoidi e vitamina C.

Se ne produce un liquore (vino di mirabolano) e una confettura assai aromatica e bella da vedere, ma è ottimo anche come gelato (usato in particolare nel sud degli Stati Uniti) e caramellato sui dolci alla frutta al posto delle ciliege. I nostri parchi ne sono pieni e nessuno ne raccoglie mai i frutti... sentitevi liberi di assaggiarne un paio!

frutto amolo

 

Ricette da gustare

Vediamo adesso come utilizzare in cucina questi due frutti per trarne cibi sfiziosi.

In Sicilia, Calabria e Puglia si possono acquistare le confetture di feijoa, ma è una ricetta alquanto semplice: servono frutti di feijoa sbucciati e tagliati a pezzi, zucchero (almeno ¾ del peso della frutta e non più di 1 volta e ¼ dello stesso), un cucchiaino di sale.

Tutti gli ingredienti devono venir messi insieme a bollire a fuoco lento finché il tutto non raggiunge il grado di densità desiderato, dopodiché si procederà a riporre il tutto in vasetti di vetro precedentemente sterilizzati.

Un altro modo di gustare la feijoa è schiacciarla in un piatto con un po' di limone o lime, come si fa con la banana, aggiungendoci magari delle mandorle pelate.

E l'amolo? Perché non sciropparlo proprio insieme alla feijoa? E allora pelare i frutti di feijoa (non completamente maturi) e riporli in dei vasetti insieme ai frutti di amolo interi, non privati del nocciolo.

Aggiungere uno sciroppo preparato sciogliendo zucchero di canna in acqua e metterlo nei vasi per circa un quarto del volume. Preparare una grande pentola mettendo stracci di stoffa sul fondo e avvolgendo i vasi che verranno inseriti all'interno e ricoperti di acqua.

Far bollire l'acqua per 2 ore e successivamente estrarre i vasi ancora caldi, capovolgerli immediatamente in modo che il tappo sia la base. In questo modo otterremo il sottovuoto. Quando saranno raffreddati gireremo i vasi e li etichetteremo. Dureranno più di un anno e potremo mangiarli in qualsiasi momento dell'anno.

 

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