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Un asana prezioso: la posizione del bambino

Ricorriamo a questo asana tutte quelle volte nelle quali ci sentiamo stanchi, sfiduciati e tesi come corde di violino. La posizione del bambino ci aiuterà a sciogliere i nodi delle nostre rigidità e ad acquistare quella calma e serenità mentale indispensabili per affrontare i momenti più difficili

Un asana prezioso: la posizione del bambino

Ci sono dei giorni particolarmente intensi e faticosi, in cui si torna a casa e perfino lo yoga risulta un compito da svolgere e non un piacevole appuntamento durante il quale prendersi cura di se stessi.

Sebbene sia proprio in questi momenti che dovremmo ancoraci alla pratica, in realtà non sempre si è così saldi e talvolta la stanchezza, la frustrazione, lo stress accumulato possono allontanarci dal tappetino.

Anche i più esperti e ferventi yogi incorrono in queste problematiche, dunque non è salutare colpevolizzarsi o innervosirsi con se stessi: la via dell’accettazione è sempre consigliata.

Vi proponiamo però un asana, uno solo, al quale aggrapparvi proprio in questi difficili momenti che potete praticare anche a letto, prima di addormentarvi. Un asana dal quale attingere calma, riposo, energia vitale e sperimentare un tipo di conforto unico e fondamentale: quello di se stessi.

 

Balasana, la posizione del bambino

Il prezioso asana di cui parliamo si chiama balasana, "posizione del bambino", detto anche dharmikasana, "posizione della foglia ripiegata" o "del devoto". Questo secondo asana talvolta viene eseguito con le braccia in avanti, differenziandosi leggermente, come vedremo, da balasana.

In ogni caso, la posizione del bambino discende da vajrasana, la "posizione del diamante", nella versione in cui, stando inginocchiati, le gambe sono vicine e gli alluci si sfiorano.

  • Dalla posizione in ginocchio, abbassare il bacino sui talloni e allungare la schiena verso l’alto.
  • Espirando, lasciare scendere la schiena fino a che la fronte tocchi il pavimento senza alzare i glutei. Le spalle sono rilassate e le braccia ai lati del corpo, le mani rivolgono il dorso a terra e il palmo è verso l’alto.

Qualora la posizione dovesse risultare scomoda si può ricorrere a due accorgimenti:

  1. se si ha difficoltà a stare seduti sui talloni si può frapporre una coperta ripiegata tra le cosce e i polpacci.
  2. Se la fronte non riesce a toccare terra, si può assumere sadhakasana, la "posizione dell’adepto". A cambiare rispetto a balasana è la posizione delle mani: si sovrappongono i pugni, gli avambracci sono a terra e i gomiti si portano vicini alle ginocchia. La fronte si appoggerà dunque sui pugni al centro tra le sopracciglia. Se l’asana risultasse ancora scomodo, si possono utilizzare dei supporti per facilitare l'appoggio ulteriormente.

posizione del bambino

 

"Nel tuo essere sorgono profonda quiete e gioia" - Osho

Sul piano fisico, questo asana agisce sugli organi interni del bacino e dell’addome, oltre ad elasticizzare la colonna e le spalle. E’ utile per allungare le cosce e le caviglie nonché per scaricare le tensioni del dorso.

Balasana è inoltre formidabile per alleviare lo stress e calmare la mente: la posizione rappresenta il “ritorno” a se stessi, un rifugio interiore all’interno del quale nulla può importunarvi. L’avvicinarsi al proprio centro e assaporare la pace che alberga in esso ha un potere ristorativo enorme. Anche dopo pochi cicli respiratori, vi accorgerete quanto questa incursione dentro di voi vi avrà donato benessere, nuova linfa e maggiore limpidezza mentale. 

 

Le foto sono frutto del lavoro di Valerio Cutulo, giovane promettente fotografo romano appartenente al collettivo Missviluppo2.0. Lo ringrazio per la disponibilità a lasciarsi coinvolgere in questa iniziativa, la gentilezza costante e la generosità  con la quale ha prestato le sue competenze e il suo talento.

 

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