Intervista

Upcycling o riciclo creativo

Gli oggetti possono avere infinite vite e ognuna può tornarci utile riducendo la quantità di rifiuti prodotti e aumentando la nostra sensibilità ambientale. Joon Patel, esperta di Upcycling, ci spiega come funziona questa forma di riciclo creativo.

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©Maryana Lyubenko / 123rf.com

Scopriamo l'Upcycling

Nell’epoca della lotta allo spreco e all’inquinamento, nel momento storico in cui è così importante ridefinire il concetto di sostenibilità e supportarlo, ecco che in molti Paesi il concetto di upcycling si fa strada. 

 

Chiamato in Italia soprattutto con l’espressione “riciclo creativo”, l’upcycling rappresenta il riciclaggio nella sua espressione più alta

 

Ne parliamo allora con Joon Patel, esperta in materia impegnata nel fenomeno dell’upcycling in un paese come l’India nel quale - sia per la scarsa educazione ambientale che per il numero vertiginoso di abitanti - una forte inversione di rotta nella produzione di rifiuti è indispensabile.

 

E' bello vedere come siano i giovani, che tu ben rappresenti, ad avere a cuore la questione upcycling

Sì, i ragazzi di oggi stanno facendo moltissimo. Nella vecchia generazione non c’era abbastanza informazione, ma grazie a internet oggi siamo avvantaggiati

 

Inoltre, in passato l’attenzione era riposta in forme arcaiche di riciclo, quelle che chiamiamo downcycling, ovvero pratiche industriali, tra l’altro dispendiose in termini di energia e mano d’opera, che prendono grandi quantità di vari materiali per ridurli in frammenti minuscoli e spesso rifonderli per creare nuova plastica, nuova carta, nuovi metalli o nuovo vetro, spesso di qualità inferiore.

 

Esattamente l’opposto dell’upcycling.

 

Come spiegheresti l’upcycling a chi non ne ha mai sentito parlare?

Si tratta di un approccio olistico al riciclo. Ogni singolo oggetto, gettato via per qualche motivo o non più utilizzato, viene reimpiegato in un nuovo utilizzo senza passare per trasformazioni industriali. 

 

Spesso, il risultato ha un forte valore artistico, culturale e persino pratico.

 

Con l'upcicying vecchi cd possono diventare borse, parti metalliche di macchine sono reimpiegati in agricoltura, bottiglie diventano lampade e il tetrapak si trasforma in forni solari per le scuole.

 

Cosa può passare attraverso un processo di upcycling?

Teoricamente tutto. In realtà l’upcycling viene utilizzato da secoli. ù

 

Quando qualcuno della famiglia raccoglieva gli avanzi del pranzo e della cena per darli agli animali della fattoria, stava facendo una forma di upcycling, ovvero trovare un utilizzo utile e rispettoso dell’ambiente a un materiale considerato scarto.  

 

Si tratta di rivedere l’oggetto o il materiale da un altro punto di vista, così da notare che c’è sempre un nuovo utilizzo per ogni cosa.

 

Cosa possono fare le persone interessate all’upcycling?

I singoli possono fare già molto: basta cercare online e scoprire l’infinita moltitudine di soluzioni per il reimpiego creativo di carta, vecchia mobilia, vestiti, cd, plastica, vasi… praticamente di tutto. 

 

A livello sociale abbiamo notato che qui in India la cosa migliore è aprire dei centri di upcycling dove oltre a riusare creativamente i materiali che le persone ci portano, è possibile fare educazione e formazione.

 

Andiamo nelle scuole e riceviamo le scolaresche qui da noi. I ragazzi capiscono al volo il concetto e collegano il senso di responsabilità al piacere della creatività.

 

Inoltre, vendiamo i prodotti a cifre modiche ma pur sempre in grado di sostenere il nostro movimento. In molti paesi è nata la cultura del “Trashion Show”, manifestazioni in cui le persone esibiscono i prodotti del loro upcycling. L’inquinamento è una sfida prima che un problema.

 

L'upcycling è una forma di educazione ambientale?

Vorrei che tutti capissero il valore educativo dell’upcycling. Questa è la parte più importante perché solo l’educazione può cambiare il trend negativo in termini in inquinamento.

 

Fronteggiare la massa di rifiuti prodotta ogni giorno non è sufficiente perché ogni volta dobbiamo ricominciare da capo

 

L’educazione lavora a monte, sui futuri consumatori di mondo che si rendano conto del loro ruolo in tutto questo processo. E l’upcycling ha un approccio positivo, non lavora sul senso di colpa ma sulla possibilità di trarre il bello dal brutto e l’utile dall’inutile.

 

Inoltre, aiuta a capire che la vita degli oggetti è potenzialmente infinita. Sta a noi usare l’immaginazione e la cultura.