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L'Italia ha ora una strategia forestale nazionale

Per la prima volta, l'Italia ha una strategia forestale nazionale per i prossimi vent'anni. Ecco di cosa si tratta e perché è così importante per il futuro del territorio.

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© lauradibiase/ 123rf.com

A cosa serve una strategia forestale nazionale

Ormai quello degli incendi boschivi è un triste refrain che si ripete ogni estate. Ogni volta la narrazione giornalistica va alla ricerca del “colpevole”, di solito identificato nel piromane che agisce nell’ombra. Ed è vero, spesso ad appiccare le fiamme è la mano umana. 

 

Volendo avere una visione d’insieme, però, la responsabilità umana si colloca a un livello molto più alto. È colpa delle emissioni di gas serra generate dalle attività umane se le ondate di caldo e siccità diventano più frequenti e intense, creando le condizioni ideali per il dilagare degli incendi. È colpa della scarsa lungimiranza dell’uomo e delle sue pastoie burocratiche se i boschi vengono lasciati all’incuria, senza costruire quelle barriere naturali che potrebbero rallentare le fiamme. Talvolta – ha spiegato a Cure-naturali il ricercatore Giorgio Vacchiano – per scongiurare il peggio basterebbe raccogliere con regolarità le sterpaglie e creare i cosiddetti viali tagliafuoco, cioè zone in cui la vegetazione è più rada.

 

Questa premessa spiega il motivo per cui anche un argomento che a primo acchito potrebbe sembrare un po’ tecnico, la stesura della prima strategia forestale nazionale, in realtà abbia un enorme impatto sulla vita del nostro Paese. Dopo un lungo iter di consultazione dei vari interlocutori coinvolti e con la fondamentale spinta dell’Unione europea, il 10 febbraio 2022 la strategia forestale nazionale è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale. Ciò significa che, per i prossimi vent’anni, la gestione ambientale e produttiva delle foreste italiane sarà guidata da linee guida unitarie a cui si dovranno adeguare le singole Regioni (che, come disposto dalla Costituzione, emanano le regole valide per il proprio territorio).  

 

Cosa prevede il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale

La strategia forestale nazionale è un documento molto corposo, declinato in princìpi, azioni e sotto-azioni. Per ciascuna di queste ultime è previsto un obiettivo numerico da raggiungere entro una tempistica predefinita, corredato dai criteri per monitorarlo. Tra i più rilevanti possiamo citare:

  • il 30% della superficie forestale nazionale dovrà essere sottoposto a pianificazione entro il 2025;
  • entro il 2025 dovranno essere emanate normative ad hoc per “riconoscere e remunerare i servizi di interesse pubblico, ambientale e sociale forniti dalle foreste”;
  • entro 5 anni bisognerà monitorare le condizioni della biodiversità delle foreste e ridurre in modo tangibile la perdita di biodiversità in corso;
  • compatibilmente con le potenzialità del territorio, bisognerà intervenire entro 5 anni per ricostruire e ripristinare il potenziale forestale danneggiato da incendi e calamità naturali;
  • nel lungo periodo l’Italia si impegna ad accrescere la propria superficie forestale, anche creando corridoi verdi in ambiente urbano;
  • per dare maggiore credibilità al segmento dei crediti di carbonio, si definirà uno standard e si istituirà un registro nazionale;
  • a lungo termine, la pubblica amministrazione dovrà assicurarsi – mediante i cosiddetti criteri ambientali minimi – di acquistare soltanto carta, packaging, mobili ecc. provenienti da foreste gestite in modo sostenibile.