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Shop Local Milan: il progetto che incentiva il commercio locale

Una pagina Instagram e un sito omonimo per incentivare ad acquistare presso i in un circuito locale: Shop local Milan è il progetto di Stefano ed Erica-marito e moglie di Milano- che mira a sostenere il commercio locale nell'era dell'e-commerce a ogni costo.

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Credit foto
©Olga Kamieshkova -123rf ; Shop Local Milan

Oltre ad Amazon e affini, esiste un mondo fatto di piccoli esercizi commerciali di ogni tipo e di persone in carne ed ossa che- accanto ai loro prodotti- offrono ai clienti passione, competenze e relazioni.

Per valorizzare il commercio locale milanese, fornendo una vetrina a negozi e negozianti di quartiere, a dieci anni di distanza dal suo antenato, SurviveMilano, è nato nel 2019 il progetto Shop local Milan.
 

Il progetto Shop local Milan

Shop Local Milan è una community dedicata a dare visibilità ai negozi di quartiere. Nasce nel gennaio del 2019, quando Erica Acosta- freelance per agenzie di comunicazione- e suo marito Stefano Colombo, esperto di finanza, aprono il profilo Instagram Shop Local Milan e poi il sito omonimo.

Siamo sempre stati innamorati della città di Milano e abbiamo vissuto da 8 anni in diversi quartieri. Porta Venezia, poi Navigli e finalmente siamo tornati in zona Centrale/Lazzaretto. Questo è il luogo in cui ci siamo assestati e forse quello ha fatto crescere in noi ancora di più il senso di comunità” raccontano i creatori del progetto.

Ci siamo accorti che noi stessi tendevamo ad acquistare online senza cercare prima nei negozi della nostra zona. E facendo così, si finisce per vivere ciascuno nel proprio mondo. Poi però ci lamentiamo se il negozio sotto casa è costretto a chiudere e ci aprono un altro tipo di realtà che non ci piace. Abbiamo quindi iniziato da noi stessi, cercando prima ciò che ci serviva nei negozi in zona o dintorni e abbiamo fatto delle bellissime scoperte. Sono proprio quelle interazioni fra negozianti e cittadini a dare vita ai quartieri e secondo noi è solo questione di provare nuove abitudini”. 

Abbigliamento, arredamento, bambini, borse e valigie, cartolerie, mascherine, profumerie: sono tutte categorie merceologiche che trovano spazio nel progetto. Il servizio non offre descrizioni dettagliate dei prodotti, ma foto e post dedicati a solleticare la curiosità dei potenziali clienti, invitati a recarsi personalmente nei punti vendita per (ri)scoprire il valore aggiunto dato dal contatto diretto.

Al momento, la pagina copre le zone di Città Studi, Porta Venezia, Porta Romana, NoLo (Nord Loreto) e Lambrate.
 

Una rete di negozi per una Milano più bella e viva

La nostra è un’iniziativa senza fini di lucro, i negozianti non devono effettuare nessun pagamento per rientrare nei nostri elenchi. La selezione dei negozi avviene attraverso tre modalità: nostra mappatura, richieste dei negozianti e segnalazioni da parte dei cittadini. La nostra ricerca avviene prevalentemente visitando i diversi quartieri e categorizzando i negozi in base ai prodotti venduti. I negozianti invece ci scrivono direttamente, così come lo fanno anche gli utenti per segnalare i loro negozi di quartiere preferiti” continuano Erica e Stefano.

L’obiettivo principale di Shop Local è quello di preservare e, possibilmente, contribuire a sviluppare la crescita dei diversi quartieri di Milano. “Alla fine chi ci guadagna dal buon esito di questo progetto sono proprio i cittadini. Il nostro investimento, in termini di tempo e denaro, ci viene quindi ripagato dalla speranza di ritrovarci un giorno una Milano sempre più bella e viva”.
 

Gli obiettivi del progetto nella Milano post-lockdown

Nella Milano post- chiusura, dopo la una pausa forzata cui sono stati costretti gli esercizi commerciali, Shop Local Milan non modifica i suoi obiettivi, ma acquista ancora più valore in ottica ripartenza

Erica e Stefano confermano: “L’obiettivo rimane lo stesso che ci siamo posti nel 2019. Forse ora c’è solo un po’ più di sensibilità e vicinanza da parte delle persone. Volevamo rendere talmente semplice il trovare i negozi per ogni tipo di prodotto, che fosse impossibile trovare una scusa per rivolgersi esclusivamente alle grandi multinazionali. Oggi, post lockdown, siamo tutti più consapevoli di ricoprire un ruolo importante per il futuro di tutte le realtà locali”.