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Siccità: come risparmiare davvero nell'utilizzo dell'acqua?

Considerata la siccità che sta colpendo l'Italia, risparmiare acqua è una responsabilità di ogni cittadino. Ecco un utile vademecum.

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In Italia la crisi idrica è conclamata

Ci sono cose che diamo per scontate, sbagliando. Una di queste è l’acqua, la risorsa da cui dipende la nostra stessa vita: una risorsa che non abbiamo il potere di creare da zero, ma che possiamo soltanto ricavare dalla natura così com’è. Ci rendiamo conto di quanto sia preziosa solo in quei momenti in cui non ce n’è abbastanza nemmeno per coprire il nostro fabbisogno ordinario. 

 

La primavera-estate 2022 è uno di quei momenti. Da gennaio a maggio del 2022 in Italia è caduto il 46% di pioggia in meno rispetto alla media degli ultimi trent’anni, con punte del 60% al nord. I dati sono del Cnr. Tutto questo mentre l’evaporazione è stata accelerata dalle temperature eccezionalmente alte (il mese di maggio potrebbe attestarsi come il più caldo della storia del nostro Paese). Le montagne della Lombardia, del Piemonte e del Veneto hanno esaurito le loro riserve di neve con due mesi di anticipo rispetto alla norma.

 

Ne consegue che il fiume Po è “praticamente irriconoscibile, con una grande distesa di sabbia che occupa la maggior parte del letto”, scrive Coldiretti. Non va molto meglio ai grandi laghi: il lago Maggiore è pieno al 26%, quello di Como all’11% e il Garda al 54%. A conti fatti, il 28% del territorio nazionale è a rischio desertificazione e siccità, con conseguenze potenzialmente catastrofiche soprattutto per l’agricoltura.

 

Come si usa l’acqua in Italia

Proprio l’irrigazione è l’attività che consuma la maggiore quantità di acqua, cioè il 51% del totale italiano. A seguire troviamo l’industria col 21%, gli usi civili col 20%, la produzione di energia a quota 5% e la zootecnica col 3%. 

 

Ogni giorno – fa sapere l’Istat – il servizio idrico eroga 215 litri d’acqua pro capite, con notevoli differenze territoriali: si va da un minimo di 118 litri per abitante nella provincia di Enna a un massimo di 446 nella provincia di Aosta. 

 

L’acqua dolce per uso civile arriva per la stragrande maggioranza (84,8%) da falde sotterranee, sorgenti e pozzi; fiumi, laghi e invasi ne forniscono un altro 15,6% e le acque marine o salmastre uno striminzito 0,1%.

 

I consigli per risparmiare acqua

In una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, ognuno di noi ha precise responsabilità. Non abbiamo il potere di far piovere, è vero, ma nel nostro piccolo possiamo fare tutto il possibile per usare con maggiore consapevolezza la risorsa acqua. A proporci un vademecum sono il Gruppo Cap, che gestisce il servizio idrico integrato nei Comuni della Città Metropolitana di Milano, e la Società italiana di medicina ambientale (Sima). Ecco alcuni consigli.

 

  • Installare nel rubinetto un frangigetto, cioè un miscelatore che aggiunge aria per ridurre il flusso d’acqua. Così facendo, una famiglia media arriva a risparmiare 6-8mila litri d’acqua l’anno.
  • Avviare lavatrice e lavastoviglie soltanto quando sono a pieno carico: così facendo si risparmia anche energia, il che non è da sottovalutare in questo periodo di boom dei prezzi.
  • Per il WC, scegliere uno scarico con doppio pulsante o con manopola di regolazione: si stima che, così facendo, il risparmio idrico sia compreso tra i 10mila e i 30mila litri all’anno.
  • Fare a meno di lavare la macchina, tanto più con acqua potabile: alcuni Comuni hanno introdotto delle ordinanze in tal senso, imponendo multe ai trasgressori.
  • Tenere sul balcone una bacinella per raccogliere l’acqua piovana. La si può riutilizzare per innaffiare le piante; rigorosamente in orario serale, così l’acqua evapora più lentamente. 
  • Non buttare mai i rifiuti, nemmeno quelli alimentari, nello scarico del WC. Un litro di olio esausto arriva a inquinare un milione di litri di acqua di falda.

 

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Montaggio: Claudio Lucca