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Climate Store: qui i prezzi dipendono dall'impatto ambientale

The Climate Store è il primo negozio climatico del mondo. Situato nel centro di Stoccolma, stabilisce i prezzi dei propri prodotti alimentari sulla base dell'impatto ambientale che generano. La stessa valuta utilizzata- la CO2e- tiene conto delle emissioni causate della produzione di ciascun cibo.

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©serezniy -123rf

Un negozio in cui i prezzi dei prodotti sono stabiliti in base all'impatto sul clima. Dove si tiene conto, accanto ai costi economici, anche dei costi ambientali del cibo. Questo negozio esiste, si chiama The Climate Store ed è un progetto del marchio alimentare svedese Felix.

La regola è semplice: più sono le emissioni di anidride carbonica necessarie a ottenere il prodotto finito, maggiore è il prezzo che si dovrà pagare per portarselo a casa.
 

L'impatto della produzione alimentare

The Climate Store deve la sua creazione a uno sconfortante quanto reale assunto: il sistema alimentare impatta enormemente sulla salute del clima.

Secondo un'analisi apparsa a inizio novembre su "Science", circa un terzo delle emissioni totali di gas serra sarebbe legato  al modo in cui si produce, si trasporta e si consuma il cibo. 

Inoltre, uno studio pubblicato sulla rivista “Nature” ha recentemente dimostrato che l’uso sempre più diffuso di fertilizzanti agricoli- dovuto alla crescente necessità di cibo- è responsabile dell’incremento dei livelli atmosferici di protossido di azoto.

Si tratta di un gas serra 300 volte più potente dell’anidride carbonica ed estremamente persistente che- secondo quanto rilevato dai ricercatori dell'Università di Auburn, Australia, e di 48 istituti di ricerca di 14 paesi- metterebbe a rischio gli obiettivi internazionali sulla mitigazione del cambiamento climatico stabiliti con l'accordo di Parigi.

Di qui, la necessità di intervenire in qualità di consumatori consapevoli e responsabili, per fare la propria parte e contribuire all'abbattimento delle emissioni in un settore primario come quello agricolo e alimentare in genere.
 

The Climate Store, come funziona

Nel tentativo di rendere visibile a tutti i clienti il reale impatto dei diversi alimenti sul clima, l'azienda Felix ha aperto nel centro di Stoccolma, in Svezia, il primo negozio climatico del mondo. 

The Climate Store è un negozio in cui la valuta, chiamata CO2e, è l’equivalente di anidride carbonica.

Un metodo semplice e immediato per rilevare le differenze tra i prodotti, in primis tra l'impronta ecologica degli alimenti di origine vegetale (a basso impatto) e dei prodotti animali (ad alto impatto).

Un'impronta climatica bassa è calcolata- sulla scia degli obiettivi fissati a Parigi allo scopo di contenere il surriscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi- come un dimezzamento rispetto al livello attuale.

I calcoli coprono l'intera catena: dalla produzione primaria delle materie prime al cibo finito, compreso il confezionamento.
 

Una sfida per consumatori consapevoli

I clienti hanno un budget settimanale di 18,9 kg CO2e, e devono stare attenti a non sforarlo, prediligendo per il proprio carrello alimenti a basso impatto.

Sarà entusiasmante vedere come reagiranno i clienti con la valuta CO2e e vedere se riescono a rimanere entro il loro budget settimanale”, ha affermato Thomas Sjöberg, direttore marketing di Felix. “Penso che aprirà gli occhi a molte persone vedere come certe scelte influenzano ciò che possono permettersi di avere nella stessa busta della spesa”.

L’impronta climatica di tutti i prodotti venduti dal marchio Felix è riportata sul sito dell’azienda che, alcune settimane fa, ha lanciato una nuova etichetta per i soli prodotti a basso impatto climatico, al fine di incoraggiare i consumatori a scegliere cibi di origine vegetale.

L'intento trova spazio e spiegazione in un'apposita sezione dedicata alla scala climatica, messa a punto dall'azienda: “Felix ha la responsabilità di aumentare la comprensione di come il nostro cibo influisce sul clima e di informare sull'impatto climatico dei nostri prodotti in modo che tutti possano fare scelte consapevoli. Riportando l'impronta climatica di tutti i nostri prodotti, speriamo di rendere più facile per un maggior numero di persone scegliere cibi rispettosi del clima e mangiare in modo più sostenibile per ridurre il loro impatto”.