Intervista

Adotta un albero, mangia sano e sostieni l'agricoltura locale: Osvaldo De Falco è uno dei fondatori di Biorfarm

Osvaldo De Falco e Giuseppe Cannavale sono i fondatori della startup Biorfarm, piattaforma sulla quale chiunque può adottare un albero in pochi click, seguire la coltivazione di frutta biologica e, acquistandola, sostenere i piccoli agricoltori locali.

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©Biorfarm

Biorfarm.com è una piattaforma dove gli utenti possono adottare uno o più alberi dai migliori agricoltori locali biologici, creando il proprio frutteto digitale e seguendo la coltivazione grazie ai costanti aggiornamenti da parte di chi se ne prende cura.

Insomma, su Biorfarm tutti possono diventare agricoltori digitali in pochi click, sostenere gli agricoltori locali e ottenere frutta biologica, sana ed “equa”. Un’idea che nasce dalla mente di Osvaldo De Falco e Giuseppe Cannavale e che è diventata una startup di successo. Abbiamo rivolto alcune domande ad Osvaldo.
 

“Adotta un albero, segui la coltivazione biologica e la crescita naturale della frutta che poi ricevi a casa, fresca di raccolta”. Possiamo dire che sia questa in poche parole l’idea alla base di Biorfarm. Che aggiungere?

Biorfarm è pensato come un modello virtuoso che non solo permette ai consumatori di instaurare un legame con la natura e saperne di più sul cibo che portano tutti i giorni in tavola, ma anche di proteggere le tradizioni dei piccoli agricoltori biologici proteggendoli da modelli disonesti e ponendo allo stesso tempo attenzione sull’ambiente e sul sociale.

Infatti, come prima comunità di agricoltori digitali, garantiamo agli agricoltori locali compensi più giusti e ai consumatori diamo la possibilità di conoscere tutto ciò che si cela dietro i prodotti freschi che portano in tavola.
 

Raccontaci come nasce questa idea…

Dopo varie esperienze all’estero e dopo un periodo trascorso a Milano come consulente finanziario, son tornato in Calabria, a Rossano, dove la mia famiglia da generazioni coltiva arance e clementine di Calabria biologiche.

Tornando a casa mi son trovato a toccare con mano il dramma dei piccoli agricoltori italiani che, a causa dei prezzi imposti dalla grande distribuzione, stanno lentamente scomparendo. Questo per me è diventato il problema di fondo a cui trovare soluzione.
 

La Grande Distribuzione Organizzata impone prezzi a frutta e verdura

Nei negozi di città, le clementine biologiche vengono vendute a 3,50 euro al kg ma agli agricoltori locali, come mio padre, arrivano solo 20 centesimi.

I conti non tornano. Per iniziare quindi a sostenere il lavoro di mio padre, e a cascata di tutti i piccoli agricoltori italiani, insieme a un mio amico di università ho creato Biorfarm: la piattaforma digitale che permette agli agricoltori di essere messi direttamente in contatto con i consumatori, creando una relazione sociale prima che economica e bypassando la filiera, con ovvi vantaggi di qualità e di costo sia per chi consuma sia per chi produce.
 

Biorfarm è un'idea che potrebbe "rivoluzionare l'approccio al cibo". Cosa è necessario cambiare di questo approccio, che oggi non funziona?

Come dicevo, la distorsione della filiera agroalimentare oggi penalizza i due attori principali, produttore e consumatore. Il primo si vede imposte condizioni umilianti e prezzi di vendita troppo spesso economicamente non sostenibili.

I consumatori sempre più spesso non sono soddisfatti della frutta che acquistano nei supermercati, sia in termini di gusto che di freschezza.
Infatti la frutta, nella filiera tradizionale, impiega fino a 7 giorni per arrivare sullo scaffale e può essere conservata nelle celle, in base al frutto, fino a 6 mesi!

Tutto questo penalizza quindi la qualità e la freschezza ma anche la convenienza. Tra il contadino e il consumatore c'è una miriade di intermediari che fa lievitare il prezzo fino a 15 volte.
 

Se accorciamo la filiera, il consumatore sarà più informato su ciò che andrà a comprare…

Quello che facciamo in Biorfarm è non solo bypassare gli intermediari e accorciare la filiera, mettendo in contatto diretto chi produce il cibo in modo sostenibile e chi lo porta a tavola, ma, andando oltre, vogliamo coinvolgere e rendere consapevole il consumatore su cosa c’è dietro il cibo che arriva a casa, in termini di passione, lavoro, storia e territorio!

L’idea è di realizzare la più grande azienda agricola digitale al mondo, una piattaforma che consenta un domani a chiunque di poter coltivare e produrre il proprio cibo a distanza, supportando i territori locali e rispettando l’ambiente.
 

Sharing economy e agricoltura: Biorfarm rappresenta il punto d'incontro tra questi due settori. Ma come vengono gestiti i rapporti di lavoro, penso ad esempio al rischio caporalato o ai lavoratori stagionali in nero. Avete pensato anche a risolvere questi ostacoli?

Tra i tanti aspetti positivi di Biorfarm rientra il pagamento del giusto prezzo all’agricoltore per il suo lavoro, mediamente il 70% in più rispetto alla tradizionale filiera.

Grazie a un giusto margine l’agricoltore non è più costretto ad utilizzare manodopera in nero e ci certifica il non sfruttamento della manodopera.

Inoltre alcuni piccoli agricoltori, che prima vendevano la frutta ai commercianti locali subito dopo averla raccolta direttamente dall’albero, oggi grazie a Biorfarm lavorano a mano la frutta raccogliendola e confezionandola fresca.

Questo ha fatto sì che dovessero assumere stagionalmente della manodopera locale, con un conseguente impatto positivo sul territorio.
 

Biorfarm nell’era post-covid: opportunità di rilanciare un settore in crisi?

Quando il nostro Paese ha (giustamente) iniziato a chiudersi a causa del virus, come molte aziende italiane abbiamo dovuto affrontare difficoltà inaspettate. Ci siamo trovati di fronte alla necessità di riorganizzare il lavoro e ad un calo delle adozioni.

E così, durante il lockdown, esperienza ed emozione d'acquisto sono passati in secondo piano, lasciando posto a necessità primarie: mangiare, bere, socializzare, salvaguardarsi.

Per questo motivo abbiamo provato a fare ciò che una startup dovrebbe saper fare bene: essere flessibili, in grado di adattare rapidamente il proprio modello di business alle esigenze che il mercato ha in un preciso momento. Senza perder mai di vista la propria vision. Così, in sole due settimane siamo riusciti a mettere in piedi un servizio nuovo che, in condizioni normali, avrebbe richiesto mesi di lavoro.

Grazie all'impegno di tutto il team abbiamo creato il Mercato Digitale degli agricoltori della nostra grande Famiglia! Oltre l'adozione degli alberi quindi, sul Biormarket digitale, si può acquistare direttamente la frutta solo di stagione dei nostri agricoltori e riceverla subito a domicilio, fresca, biologica e sicura.

In questo senso abbiamo ribadito il concetto di come può trasformarsi il settore agricolo, dandone un esempio che unisce tecnologie digitali e salvaguardia delle relazioni umane.