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Aboubakar Soumahoro: una ricetta per il mondo di domani

La frutta e la verdura a buon mercato che arriva sulle nostre tavole è pagata a caro prezzo dalle vittime del caporalato. Il sindacalista Aboubakar Soumahoro racconta in un libro biografia non soltanto l'esperienza dello sfruttamento sul lavoro, ma traccia i valori per una società più equa e solidale.

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©Pagina FB Aboubakar Soumahoro

Il libro di Aboubakar Soumahoro

C'è il fenomeno del caporalato verso cui è facile mettersi contro. C'è poi lo sfruttamento della manodopera di chi ci permette di avere in tavola frutta fresca e verdura a prezzi stracciati ma salvaguardare il lavoro altrui attraverso scelte di consumo più consapevoli (ma meno convenienti) è tutta un'altra faccenda. 

 

Non è poi così difficile accettare di vivere in una una società basata su numerose disuguaglianze quando l'ultimo non sei tu. Specialmente se non sei un migrante, anche se regolare, e ti ritrovi in Italia a cercare un lavoro dignitoso.

 

Aboubakar Soumahoro è autore del libro edito da Feltrinelli “Umanità in rivolta. La nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicità”: una ricetta civile per una società che deve ancora venire, più equa, sostenibile e inclusiva. 

 

Chi è Aboubakar Soumahoro

Aboubakar Soumahoro è un sindacalista di base il cui nome ha iniziato a risuonare anche ai piani alti delle organizzazioni politiche e sindacali del nostro Paese. 

 

Si tratta di colui che ha preso in mano le redini della resistenza e della rivolta degli immigrati in Calabria dopo l’omicidio di Soumayla Sako, l’attivista maliano ucciso il 2 giugno 2018 mentre stave raccogliendo scarti di metallo in una discarica. 

 

Da allora Aboubakar Soumahoro, bracciante agricolo di origine ivoriana con la cittadinanza italiana, è divenuto una figura di riferimento sui temi dei diritti dei lavoratori e oggi il suo libro rappresenta un vero e proprio manifesto di una generazione di invisibili, del dark side of the moon di una società impossibile da sostenere.  

 

Insostenibile non solo a livello ecologico ed economico, ma anche sul piano sociale e umano. L’asocialità - emerge dalle parole del sindacalista - è la vera cifra distintiva della società moderna, un’asocialità autodistruttiva e basata sulla paura e sulla diffidenza come premesse per l’odio razziale e la discriminazione sul posto di lavoro.
 

Le condizioni di chi migra

Le condizioni di lavoro descritte da Aboubakar Soumahoro nel suo libro rientrano benissimo nella definizione di schiavitù: paghe indecenti per turni disumani in lavori senza alcuna tutela per la salute. 

 

Tutto questo, nell'indifferenza da parte della società dei consumatori che chiude un occhio, e spesso due, per non doversi domandare come mai molti prodotti della terra siano reperibili sui nostri banchi di mercato a prezzi così accessibili. 

 

Qualcuno paga parte di quel prezzo per noi, non coi soldi ma con la vita. “Umanita’ in rivolta. La nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicita’” è un’autobiografia che contiene mille biografie, quelle delle mille storie uguali e diverse, degli innumerevoli Alì ha gli occhi azzurri, per citare Pasolini, che hanno lasciato Paesi di miseria per trovare destinazioni di prepotenza e abuso. 
 

La visione socio-politica di Aboubakar Soumahoro

Non limitiamoci leggere Aboubakar convinti di stare affrontando un libro di denuncia. Siamo di fronte a un testo pieno di politica, chiara e netta, fatta di azione appassionata. 

 

In esso troviamo le tracce del Aboubakar Soumahoro laureato in sociologia, che tenta mi mettere in piedi un modello, o una ricetta, per una società equa, solidale, sostenibile, che mira a una vita felice e dignitosa per tutti. 

 

Praticamente l’antitesi dell’attuale paradigma sociale basato sulla gratificazione da consumismo, sull’egoismo e la prevaricazione, sulla protezione dei confine e dei diritti di pochi. Su modelli sociali e produttivi insostenibili.