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Cosa sono le cinture muscolari e come abilitarle

Cosa sono le cinture muscolari e perché le recenti visioni del corpo umano ci spingono sempre di più a considerare il corpo come un'unità con specifiche aree comunicanti in modo costante? Vediamo insieme cosa si intende per cinture muscolari e come muovere il corpo in modo funzionale secondo questa prospettiva

Cosa sono le cinture muscolari e come abilitarle

Il corpo ha unità funzionali che a loro volta comunicano tra di loro in un continuo di impulsi e reazioni interconnessi.

In questa prospettiva un singolo movimento, anche un gesto poco impegnativo diventa un impulso che attiva varie aree tutte connesse.

Va da sé che un movimento funzionale implica consapevolezza. In altre parole, se sto allungando una gamba non posso pensare che questo movimento non abbia conseguenze importanti anche sul retto dell'addome e sui muscoli stabilizzatori delle anche.

Conoscere le principali cinture muscolari è il miglior modo per capire cosa stiamo facendo quando ci dedichiamo a una qualsiasi attività fisica e alleniamo il corpo.

 

Cosa sono le cinture muscolari 

Le cinture muscolari sono catene miofasciali che connettono gli arti e in qualsiasi movimento sono chiamate in causa.

Dobbiamo immaginarle come vere e proprie catene elastiche disegnate per contrarsi e rilassarsi in successione. Pensiamo il concetto prima in statica poi in dinamica.

Provate a immaginare una persona con la classica "gobba" a livello cervicale e il viso che sporge in avanti mentre i pettorali sono flaccidi. Se andiamo a immaginare la situazione a livello delle cinture muscolari dobbiamo comprendere che si tratta di segmenti fuori posto in funzione dei quali i muscoli si trovano a tenere posizioni statiche: nella parte posteriore del collo sono stirati per carico eccentrico mentre sul versante anteriore i muscoli sono bloccati e raggruppati per carico concentrico. Si tratta in sintesi di linee di tensione dentro all'involucro muscolare che avvolge le ossa. 

Prendiamo la cintura dei muscoli addominali. Prima di tutto, quando parliamo di addominali ci stiamo riferendo a un complesso specifico chiuso in alto dal diaframma (che la separa dalla cavità toracica) e continuo in basso sino alla cavità pelvica.

Se si immagina solo il cosiddetto guscio di tartaruga ci si sbaglia di grosso in quanto nel cingolo addominale vi sono fasci relativi alle catene del tronco e dell'anca.

Retto dell'addome, trasverso dell'addome, obliquo esterno e interno, quadrato dei lombi, iliaco, grande e piccolo psoas fanno tutti parte della cintura addominale che è ovviamente in contatto anche con le inserzioni della loggia posteriore delle gambe e degli altri muscoli stabilizzatori delle anche.

 

Che cosa sono i meridiani miofasciali

 

Il movimento che nutre catene miofasciali

Un esercizio molto utile per ripercorrere e abilitare nuovamente tutte le catene muscolari è quello di ripercorrere la sequenza progressiva dalla posizione distesa a quella eretta. Si parte dalla posizione distesa.

Testa, torace, pelvi pesanti a terra. Poi si va a carponi grazie ai quattro arti appendicolari, se ne sente tutto l'appoggio. Si sperimenta la precisione crescente nell'equilibrio, come fosse la prima volta che ci si alza da terra.

Le fasi succesive sono: stare sulle ginocchia, risalire sul secondo piede. Sfidare la gravità. Una volta raggiunta la stazione eretta, solo dopo aver ascoltato tutto l'impegno di ogni catena muscolare per arrivare in piedi, si rimane con gli occhi chiusi e la percezione estetsa per tutto il corpo.

La stazione eretta è il prodotto di molti stadi dell'evoluzione, sia a livello filogenetico che ontogenetico e ripercorrere questo processo è di vitale importanza.

Anche l'automassaggio, specie dopo una passeggiata o un'attività fisica di vario tipo, è uno stimolo ottimo per tutte le catene muscolari, importante tanto quanto dedicare il giusto tempo allo stretching

 

 

I muscoli e la respirazione