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La scienza e l'efficacia dell'omeopatia

Esploriamo pareri discordanti sull'efficacia dell'omepatia. Come mediatrice del dibattito, la regina figlia dell'Illuminismo, fatta di modelli, prove, teorie: la scienza

La scienza e l'efficacia dell'omeopatia

Alcuni la contestano, tacciandola di essere priva di qualsiasi fondamento scientifico. Altri mirano a dimostrarne l'efficacia muovendo da risultati inconfutabili. Cerchiamo di far luce sull'efficacia dell'omeopatia e guardare con trasparenza le due facce di una stessa medaglia che è la cura ideata dal Professor Samuel Hahnemann

 

Il dibattito sull'efficacia dell'omeopatia 

Perché l'efficacia dell'omeopatia è un dibattito che solleva dietro a sé parole e pensieri discordanti? L'omeopatia si serve di preparati che hanno una composizione individualizzata, pensata per il singolo, con la storia della sua salute personale: ogni prescrizione è differente per tempi, modi e diluizioni. Questo fattore già preclude gli strumenti indispensabili per produrre prove su vasta scala circa l'efficacia dell'omeopatia.

Non solo: l'omeopatia viene messa sullo stesso piano di medicine dette "non convenzionali", ambito in cui venongo fatte rientrare la chiropratica, la medicina tradizionale cinese, ayurvedica, e anche la naturopatia. Il carattere prescientifico di questi sistemi li rende, agli occhi di molti medici devoti alla medicina ufficiale, invalidi, poiché sviluppati con procedimenti intuitivi o induttivi, lontani dalle logiche della scienza moderna. 

Prove scientifiche dell'efficacia dell'omeopatia esistono. Ad esempio, basta consultare una banca dati come PubMed per reperirne di valide. In questa banca dati si trovano ricerche realizzate in paesi dove l'omeopatia non è ostacolata dalle istituzioni, paesi come Stati Uniti, India, Brasile, Gran Bretagna. In altre zone del mondo, l'omeopatia non trova sostegno istituzionale, perché ciò andrebbe a toccare equilibri precari e significherebbe dare accesso a questa disciplina negli ospedali, nel mondo accademico, metter mano ai fondi per la ricerca pubblica, andare a toccare l'interesse di più di una casa farmaceutica. 

Dati scientifici incontrovertibili attestano l'efficacia dell'omeopatia: le sostanze omeopatiche somministrate stimolano la reazione dell'organismo, instradandolo verso la guarigione da vari disturbi, specie quelli cronici (patologie reumatiche, emicrania). La letteratura scientifica evidenzia riscontri positivi anche nei casi di pazienti sottoposti a chemioterapia.

Se volete farvi un'idea più completa sulle polemiche circa l'efficacia dell'omeopatia consigliamo un dibattito internazionale pubblicato su Human and Experimental Toxicology.

 

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Pareri sull'efficacia omeopatia 

I dubbi che provengono dalla medicina ufficiale rispetto all'omeopatia derivano da una visione d'insieme della disciplina, che viene avvertita come un insieme rigido di precetti dettati dal suo fondatore. Per molti medici formatisi nelle università italiane, i principi dell'omeopatia restano saldi alla tradizione Hahnemanniana e dunque in ovvia controtendenza con il procedere delle scienze biologiche. Viene poi percepita come una disciplina che promette risultati efficaci nel breve periodo, una scienza "facile", che incanta e persuade persone in difficoltà. 

Secondo una notizia recente del Telegraph, un centinaio di scienziati della BMA (British Medical Association) ha paragonato l'omeopatia a una sorta di stregoneria e hanno richiesto di revocarne la rimborsabilità da parte del National Health System. Detrattori dell'omeopatia come questi medici britannici sono assolutamente convinti del fatto che ciò che viene somministrato non contiene nulla. Ma chiariamo meglio un punto fondamentale: l'omeopatia si basa sul principio della diluizione omeopatica e sull'idea che una sostanza disciolta in acqua mantenga la sua essenza. Per gli scettici si tratta di una convinzione assurda, basata su una presunta "memoria dell'acqua". Il ragionamento si conclude logicamente: un preparato omeopatico non può fare bene, né tanto meno male. 

Ma i successi delle cure come vengono spiegati dai detrattori? Semplice suggestione psicologica. Malattie come rafreddori e cefalee possono guarire spontaneamente: ciò che accade, secondo i medici "ufficiali", è che il malato va dal medico quando i sintomi sono più acuti e, al regredire di questi ultimi, la persona ne attribuisce il merito al medicinale omeopatico. 

Vi terremo informati su questo caldo bacino di polemiche, con l'intento di allontanarsi dalla logica degli interessi, ma volendo privilegiare notizie fondate che possono rivelarsi utili sul fronte della salute personale di ciascuno di noi. 

Immagine | Scultura di Samuel Hahnemann (Scott Circle) 

 

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