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Urinoterapia: l'urina come medicina?

Plin plin. Pshh pshh. Tante vie, più o meno onomatopeiche, per definire la famosa pipì, distillato fisiologico del sangue che in urinoterapia diventa vero e proprio strumento di cura

Urinoterapia: l'urina come medicina?

Gialla, limpida, ne sentiamo il suono zampillante tutti i giorni. Tre elementi sufficienti a definire la sostanza comunemente nota come pipì. A questi fattori potremmo aggiungerne un altro, ben rappresentato da un aggettivo: preziosa. Avete mai pensato alla pipì come a una panacea? Se la risposta è no, è tempo di saperne di più su origini, principi e benefici dell'urinoterapia.


L'origine e i principi dell'urinoterapia

L'origine dell'urinoterapia è rintracciabile nel cuore di quella tradizione conosciuta come tantra. Pare infatti che l'urina, con il nome di  amaroli, venisse menzionata in antichi testi descrittivi di riti Indù. Queste pratiche si basavano sul fatto che l'urina, provenendo dagli organi implicati nel sesso, potesse agire, se assunta per via orale, come fattore "catalizzatore" dell'energia sessuale.

Si trovano molti riferimenti storici all'uso terapeutico dell'urina anche in fonti greche e romane. Galeno e Ippocrate nell'antica Grecia, lo scrittore Plinio (nella sua Storia Naturale consigliava l'impiego dell'urina per le ferite da morso e le malattie della pelle) e il romano Diodoro Sicule (riferiva dell'uso dell'urina che alcune popolazioni antiche facevano per l'igiene dentaria…). Pare poi che per i monaci tibetani quell di bere l'urina sia una tradizione ininterrotta.

 

In urinoterapia si utilizza l'urina per prevenire o curare determinate malattie, secondo le metodologie più differenti a seconda del tipo di terapia da applicare. Secondo coloro che credono in questo metodo, infatti, tramite essa si riuscirebbe a reintegrare nell'organismo delle sostanze che quando sono state scartate erano in eccesso. Ricordiamo che in urinoterapia, l'urina viene usata sia per via esterna che interna, per uso terapeutico o cosmetico.

 

 

Urina, davvero divina? 

L'urina è stata definita "Frutto della Vita", "Acqua Santa", "Nettare Celeste" e oggi in molti ritengono che il prodotto del filtraggio ematico operato dai reni sia una quintessenza fisiologica molto curativa. Va però detto che non esistono reali prove scientifiche relative alla medicina convenzionale in grado di confermare l'efficiacia dell'urinoterapia e c'è anche chi giustifica questa latenza come una manovra delle case farmaceutiche per evitare di rivelare le effettive potenzialità di un "farmaco" che sarebbe subito disponibile. per di più gratutitamente.

 

I pareri sono contrastanti e, come accade per molte terapie naturali, spesso l'urinoterapia viene circoscritta nell'insieme dei sistemi di cura infondati e gli effetti positivi vengono relegati allo status di pure suggestioni psicologiche. Molti organismi, come il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle affermazioni sul Paranormale) sostengono una posizione per cui l'urinoterapia non sia altro che un'assurdità. Ciò che è certo è che l'urina resta un valido oggetto di esame per fini diagnostici volti a stabilire se l'organismo sta bene o meno. Poi, sulla base delle analisi, si può decidere se avvicinarsi o meno all'urinoterapia, perché, in qualsiasi caso, prima di decidere di utilizzare l'urina, ci si deve accertare che quella che si andrà ad assumere per via orale sia una pipì sana, priva di batteri dovuti a problemi vescicali, renali o dati da malattie veneree.

 

Prima di collocare il vostro pensiero tra quello degli scettici o quello dei devoti all'urina, noi vi consgiliamo di farvi una vostra opinione al riguardo. Non sarà facile, perché spesso si trovano casi circoscritti all'aneddotica, piuttosto che non serie documentazioni scientifiche, specie on line. Intanto, potete cominciare eplorando una bibliografia di base sull'urinoterapia.

 

Immagine | Zunami