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Il Massaggio Olopercettivo: a cosa si ispira?

Dall’osservazione iniziale nella vita fetale all'interpretazione manuale del massaggio Olopercettivo

Il Massaggio Olopercettivo: a cosa si ispira?

L'osservazione iniziale

E’ nella vita fetale che riceviamo le prime stimolazioni tattili della nostra vita.

Appena le terminazioni sensitive del tatto sono sufficientemente sviluppate per essere in grado di trasmettere gli stimoli sensoriali ad un centro elabora­tore (cervello) che abbia parimenti acquisito sufficiente maturità per interpretarli, l’ambiente uterino si rivela subito fonte di stimoli tattili.

L’onnipresenza del liquido amniotico ad avvolgere uniformemente la superficie corporea fetale è uno stimolo così generalizzato e leggero che il feto tende probabilmente ad abituarvisi, avver­tendolo soltanto quando si muove come avviene per gli abiti indossati sulla pelle.

Stimolazioni tattili notevolmente più nette scaturiscono piuttosto dal contatto di parti diverse del corpo tra loro, oppure con la mucosa dell’utero che delimita l’ambiente fetale. Trattandosi di contatti ini­zialmente discontinui e occasionali, essi interrompono lo stato di quiete sensitiva e sono quasi certamente avvertiti e riconosciuti dal feto con maggiore sensibilità.

Nell’ultimo trimestre di gravidanza l’ambiente uterino diventa però sempre più stretto e aderente, così che all’evolversi della sensibilità tattile fetale si accompagna il contatto pro­gressivamente più esteso e generalizzato con la superficie elastica, morbida e satinata della mucosa interna dell’utero, che diventa pertanto un secondo ‘vestito’.

Quest’ultima fase della vita intrauterina dovrebbe es­sere per il feto la più ‘noiosa’ da un punto di vista tattile: le sue dimensioni in rapporto all’utero che lo contiene sono cresciute a tal punto ch'egli è quasi del tutto impedito nei movimenti e le sue occasioni di sperimentare nuove sensa­zioni tattili sono diventate sempre più rare.

Una piacevole sorpresa l’attende invece proprio in questo periodo: l’ambiente che lo circonda, pressoché statico fino a questo momento, si anima improvvisamente di vita propria ed in­terrompe energicamente il suo stato di quiete sensitiva.

Sono le contrazioni uterine di preparazione al parto: una sensazione piacevole d’abbraccio globale e il primo massaggio olistico nell’esistenza dell’essere umano.

Si è osservato che quando sente arrivare l’onda di contra­zione il feto tende la schiena, completamente adesa alla parete massaggiante dell’utero materno, e spinge con i piedi come a voler intensificare l’effetto gratificante che sta provando.

Pensando a quest’immagine, viene spontaneo trovare corrispondenza nelle contorsioni alle quali ci ab­bandoniamo spontaneamente per accrescere il piacere di una ‘grattatina’ in questa parte del corpo che rimane così sensibile per tutta la vita.

 

Dall’osservazione all'interpretazione manuale

Concepito traendo principale ispirazione proprio dalle esperienze sensoriali ed olistiche della vita fetale appena descritte, il Massaggio Olopercettivo si rivolge alla pelle dello psicosoma, in qualunque età della vita da quella neonatale in poi, per su­scitarvi il ricordo del massaggio uterino dell’ultimo trime­stre di gravidanza.

Il Massaggio Olopercettivo è un trattamento rilassante, rigenerante ed an­tistress per eccellenza. La sua efficacia nell’armonizzare lo psicosoma e modellare la figura corporea, esaltata da ma­nualità centripete ad effetto drenante, lo rende inoltre ine­guagliabile nel trattamento della ritenzione idrica e della ‘cellulite’ quando si dimostrino irriducibili a causa di com­ponenti eziologiche psicosomatiche.

Nondimeno, le peculiarità del tocco e dell’approccio oli­stico che lo caratterizzano possono interagire sottilmente anche con alcuni fattori psicologici e bioenergetici che sono alla base di molti malesseri dello psicosoma (ad es.: ansia, tensioni emotive, disagio adolescenziale ed affettivo, di­sturbi della sfera sessuale, cefalee croniche non secondarie a stati patologici, armature muscolari originate da tensioni emotive e dalla ritenzione di pulsioni aggressive, disarmo­nia tra la parte superiore ed inferiore del corpo come ac­cade particolarmente nell'adolescenza e in seguito alla gra­vidanza, disturbi legati al ciclo mestruale, anoressia, buli­mia, ecc.).

In questi casi il Massaggio Olopercettivo può costituire una risorsa alternativa so­prattutto nel caso in cui i trattamenti classici, miranti sol­tanto a correggere il segno/sintomo evidente, non riescano a produrre miglioramenti sufficienti.

Trattandosi di un metodo di cura ad approccio gestaltico è decisamente prioritaria la con­siderazione olistica dell’essere umano da parte di chi applica il trattamento, e il processo che porta alla maturazione di tale atteggiamento trascende ovviamente ogni preparazione teorica o qualificazione pro­fessionale.

Nel passaggio dalla teoria alla pratica, la sostanziale differenza tra il Massaggio Olopercettivo e le tecniche di massaggio basate su modelli più strettamente razionali e scientifici consiste nel fatto che diventa irrimediabilmente improduttivo preten­dere di modulare l’azione secondo schemi rigidamente predi­sposti, ostentandoli presuntuosamente quali magici passe­partout psicosomatici, come pure non è ammissibile distogliere l’attenzione dalla persona della quale ci si sta prendendo cura per dirigerla verso complesse nozioni tecniche che do­vrebbero determinare le modalità dell’intervento.

Nel Massaggio Olopercettivo è più che mai indispensabile che tutto ciò che guida le mani sulla pelle dello psicosoma sia stato già acquisito, interiorizzato e personalizzato molto prima, affinché esse possano scorrervi fluide e sicure senza soluzione di continuo.

Solo così possono ‘farsi utero’ e ve­stire globalmente lo psicosoma, stimolandovi la remine­scenza delle sensazioni globali vissute in epoca fetale ed in particolare di quel massaggio originario del quale il bam­bino che continua ad esistere in ogni uomo e donna a qual­siasi età conserva indelebile il ricordo sulla propria pelle.

Gli accorgimenti indispensabili per guidare le mani di chi massaggia verso l’ambizioso obiettivo di reinterpretare manualmente il massaggio uterino, insegnati ad ogni allieva/o durante i Corsi di Formazione al Massaggio Olopercettivo, consistono essenzialmente in due tecniche com­plementari che influenzano radicalmente l’esecuzione delle manualità.  

Fonti Bibliografiche:

  • “Il Massaggio Drenante Modellante per l’Estetica Femminile su basi scientifiche e razionali”, il libro di Diego Zago distribuito nelle librerie La Feltrinelli di tutta Italia e on line, anche in versione Ebook: ISBN: 9788891042040. ISBN Ebook: 978889

  • “Il Massaggio Manuale contro le manifestazioni della cellulite e della cellulite psicosomatica”, di Diego Zago. Pubblicazione in "NEU" - 4/2006 (pubblicazione scientifica trimestrale, organo ufficiale di stampa dell’Associazione Nazionale Infermieri Neuroscienze)

  • “Massaggio Olopercettivo: il Massaggio Manuale alla pelle dello psicosoma”, di Diego Zago. Pubblicazione in "NEU” - 3/2006.

  • "Nursing Massage: introduzione ai Massaggi Linfodrenante, Modellante ed Olopercettivo", di Diego Zago. Pubblicazione in "NEU” - 4/2002 e 2/2006 (seconda edizione).

  • “Osservazioni e riflessioni critiche sull’esperienza olistica del contatto di pelle: dalle origini della vita al Massaggio Olopercettivo”, di Diego Zago. Pubblicazione in “Nursing Oggi” – 1/2001, Edizioni Lauri.

  • “La pelle dello psicosoma e l’esperienza relazionale del contatto: dall’utero di oggi ai figli di domani”, di Diego Zago. Pubblicazione in “NEU” 1/2001 e presentata al V Incontro Multidisciplinare “Insieme per crescere” (Abano Terme,