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Massaggio drenante, la giusta pressione manuale

Le indicazioni della SIFL, la soggettività individuale e le indicazioni didattiche per fare la giusta pressione manuale del massaggio drenante

Massaggio drenante, la giusta pressione manuale

Le indicazioni della SIFL

Le linee guida della Società Italiana di FleboLinfologia, a proposito del linfodrenaggio manuale, ribadiscono l’importanza di imprimere "forza e coordinazione al gesto manuale compressivo".

In assenza di indicazioni precise, la questione del "quanta forza applicare" con le manualità del massaggio è diversamente interpretata dalle diverse scuole.

La soggettività individuale

La pressione manuale esercitata durante un massaggio drenante estetico non dovrebbe essere arbitrariamente uguale su tutto il corpo, né su ogni persona.

Perfino nel considerare la soglia individuale di percezione del dolore, che stabilisce sempre e comunque il massimo limite pressorio, non esistono regole assolute ma solo percezioni soggettive estremamente variabili.

Essa, infatti, è frequentemente più bassa nei primi trattamenti, quando la compressione esercitata dai fluidi ancora ristagnanti nei tessuti ipersensibilizzi le terminazioni nervose sensitive, ma potrebbe anche essere l'esatto contrario, ossia molto elevata, nella ‘cellulite’ in fase avanzata di strutturazione fibro-sclerotica, a causa della progressiva perdita di funzionalità sensitiva.

A tutto ciò consegue l'inopportunità di stabilire regole fisse, o di indicare cifre precise di riferimento in mmHg consigliando addirittura alle allieve di esercitarsi “premendo col massaggio il bracciale dello sfigmomanometro e regolando la pesantezza delle mani sul quadrante manometrico".

 

Le indicazioni didattiche

La necessità di contenere la pressione manuale entro i 30-40 mmHg è da ritenersi valida soltanto per le manualità che compongono il massaggio Vodder e che si rivolgono esclusivamente alla circolazione linfatica superficiale, poiché il principio teorico che motiverebbe tale limite si presenta alla nostra attenzione come razionalmente poco fondato e facilmente opinabile.

Stabilire aprioristicamente e con precisione strumentale quanta pressione massima sia possibile esercitare con le manualità drenanti, ovunque sul corpo, è una scelta didattica finalizzata ad uniformare un trattamento non uniformabile per sua stessa natura, e potrebbe rivelarsi perfino controproducente, all'atto pratico, nel passaggio dal bracciale dello sfigmomanometro al corpo umano, prestandosi quest'ultimo notoriamente assai poco alle pretese scolastiche di standardizzazione.

 

Fonti bibliografiche

L'argomento in questione è ampiamente esaminato e discusso nel libro "Il Massaggio Drenante Modellante per l'Estetica Femminile su basi scientifiche e razionali" di Diego Zago, il quale approfondisce con dovizia di motivazioni scientifiche e razionali le caratteristiche della giusta pressione manuale da esercitarsi nel Massaggio Drenante Estetico, ossia in assenza di patologia e dunque in ambito NON riabilitativo/fisioterapico.