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Schulz von Thun: le 4 orecchie per percepire il mondo

Disponiamo di quattro orecchie e quattro lingue, lo sapevate? Non stiamo dicendo che siamo mostri inconsapevoli, no. Anzi: siamo pieni di potenzialità, se decidiamo di funzionare nel modo più utile. Un'analisi del modello di comunicazione di Schulz von Thun

Schulz von Thun: le 4 orecchie per percepire il mondo

Il sito di Friedemann Schulz von Thun è tutto in tedesco, il che non ci rende la vita facile, perlomeno non alla sottoscritta. Ma in rete si trovano fonti anche in inglese e la bibliografia cartacea è altrettanto ricca in quest'ultima lingua. Da questi documenti ho ricostruito un'umile descrizione del metodo proposto dal docente dell'Università di Amburgo, nato nel 1944 a Soltau, psicologo ed esperto in comunicazione interpersonale.

Udite udite (con tutte le orecchie che avete). 

 

Il modello a quattro orecchie  

Quando parliamo di quattro orecchie ci riferiamo ai quattro livelli della comunicazione. La conoscenza di questi piani aiuta a relazionarsi non solo in famiglia, ma anche nei più svariati contesti umani, professionali, intimi. 

Immaginate due persone che dialogano. Per esempio, un uomo che parla e una donna che ascolta.

Dalla bocca dell'uomo fate uscire quattro lingue colorate: celeste, verde, giallo, rosso. Quattro le orecchie della donna, stessi colori. In mezzo a questi due interlocutori mettete un quadrato con eguali lati.

In azzurro in alto abbiamo il lato riservato all'informazione fattuale. Una frase che riguarda un'informazione che io sto fornendo. Date, fatti, eventi, informazioni, contenuti fattuali. Per questi contenuti esistono tre tipi di criteri: il criterio della verità (corretto/ non corretto), il criterio della rilevanza (i dari sono degni di nota rispetto al contesto?), il criterio della sufficienza (le informazioni fornite sono abbastanza esaurienti  o ci sono altri fattori che meriterebbero valutazioni ulteriori?).

A sinistra, in verde, l'affermazione di personalità. Ciò che mostro di me stessa, in via esplicita o implicita. Quando dico qualcosa fornisco anche un'informazione che riguarda me stessa, rivelo la mia disposizione, il modo in cui gestisco le emozioni, il mio tipo psicologico. 

In giallo, in basso, l'indicatore di relazione (rapporto). Ciò che penso del mio interlocutore e come mi relaziono a lui/lei. L'orecchio "giallo" è quello mediante cui chi ascolta prende una posizione su come si sente trattato dall'interlocutore, si fa un'idea dell'opinione che chi parla esprime sull'altro. 

A destra, in rosso, quella che è definita in inglese an appeal, ovvero ciò che voglio il mio interlocutore faccia. In quanto umani, esprimendoci possiamo creare frasi che contengono questi quattro effetti. Questo livello ha a che fare con le aspettative, il desiderio, i consigli, gli effetti. La domanda di base che lo caratterizza è: "Cosa dovrei fare, dire o sentire ora?"  

Ciò che dico - che lo voglia o no - contiene quattro messaggi simultaneamente. Ma è nel tentativo di interazione consapevole di questi quattro aspetti che si gioca la qualità della conversazione. 

 

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