News

That's amore, il docureality sugli animali

Un nuovo programma di Rai3 racconta, con delicatezza e verità, cos'è l'amore tra un essere umano e un animale d'affezione. Un format che piace e rende giustizia a una relazione imprescindibile.

that-s-amore-docureality

Credit foto
©Fb That's amore - Uomini e altri animali

That's amore: storie (e sentimenti) di uomini e altri animali

La clinica è una tra quelle all'avanguardia in Italia, per professionalità e servizi offerti, attrezzature diagnostiche, e metodologie di cura. La città è la capitale, Roma, in cui vivono animali domestici (a volte anche poco domestici) di varie specie e razze. 

 

L'argomento è l'amore. Proprio come dice il titolo.

 

Si sa, nella parola amore c'è dentro un po' di tutto, ma in quello che lega un animale a un essere umano due sono le caratteristiche principali: la cura e l'affetto incondizionato, ingredienti entrambi presenti in "That's amore, storie di uomini e altri animali", il docureality RAI dedicato agli animali.

 

Quattro mesi di riprese dal vero, 24 ore su 24 nella Clinica Veterinaria Roma Sud, ore e ore di girato, animali domestici comuni ed esotici: lacrime, sospiri di sollievo, diagnosi, cure, operazioni. Molte immagini, e molte interviste ai medici e ai proprietari degli animali, per raccontare da una parte cosa significa fare questo lavoro con dedizione e compassione, mettendo al centro i bisogni e la qualità di vita dell'animale, e dall'altra esplorare le sfaccettature di uno dei legami più antichi e diffusi al mondo: quello tra un animale domestico e il suo proprietario. 

 

Il docureality in una clinica veterinaria: ecco cosa accade

Protagonisti gli animali, con il proprio vissuto, le dinamiche, i pezzettini di strada percorsi insieme ai padroni, i piccoli gesti, gli sguardi d'intesa, i riti, le quotidianità, i codici di comunicazione, il loro silenzio apparente: ciascuno di questi aspetti diverso da rapporto a rapporto, ma tutti ugualmente speciali.

 

Protagonisti i medici veterinari, ripresi durante il loro lavoro (di routine o di emergenza) nei i giorni e nelle notti passati in clinica a operare o visitare, oppure mentre si fanno carico di dare le notizie ai “famigliari”, l'etica di un lavoro tanto impegnativo e delicato. 

 

Protagonisti, infine, gli esseri umani che, per scelta, o per caso, scoprono lati di sé che non sospettavano.

 

Le interviste ritagliano un spazio privato simile a un confessionale, dove tutto è espresso, dove l'amore e l'ansia, così come il sollievo, si leggono sui visi, nelle pieghe delle labbra, o nell'abbassarsi di uno sguardo a nascondere qualcosa di più di quello che si vuole, o si può, esprimere a parole. 

 

Un contesto veritiero, ma protetto

Non aspettatevi gattini e cagnolini felici e scondinzolanti. Certo, ci sono anche quelli, ma That's amore è un documentario in cui incidenti, operazioni, malattie e decisioni sono veri. Nessuna crudezza delle immagini è però spinta a commuovere il pubblico: solo il racconto fedele di quel che accade dentro e fuori un ambulatorio veterinario.

 

Le immagini e le vicende arrivano al cuore e al cuore parlano, direttamente e con autenticità. Senza troppe parole, come poche ne serveno (se non addirittura nessuna) per comprendersi tra animale e uomo.

 

Più di un reality: le storie

Più di un realitypiù di un documentario. È la testimonianza di molte storie d'amore: gli animali insegnano ai loro padroni qualcosa di loro stessi: il senso di responsabilità, come nel caso della giovane Virginia e della sua pitbull Kahula, caduta da un balcone in un momento in cui era stata lasciata da sola; Floriana, che ha trascorso 14 anni con la sua Kira, malata recidivante di tumore, che accoglie come una buona notizia il fatto di avere ancora un po' di tempo da passare con lei, tanto o poco che sia. C'è poi la gioia di due cuccioli che crescono, Luna, un labrador femmina, e Dario, il suo padrone costretto sulla sedia a rotelle la cui capacità di accudimento, e una naturalezza nel farlo, è insuperabile.

 

Si riflette, si sente l'ansia, si condividono le paure, la responsabilità di scelte a volte pesanti, si impara anche qualcosa di più sul mondo animale che ci circonda e che fa parte delle nostre vite.  

 

Si sorride anche davanti ad alcune storie solo apparentemente incredibili: un giorno arriva in clinica Lucarina, un rettile di 10 anni, portata da Anna che, per sua ammissione, prima di Lucarina non amava particolarmente i rettili, e che si era accorta di come il suo animale stesse poco bene a partire da un dimagrimento della coda.

 

Arriva anche Guendo, un paperotto di 7 anni, che ha con la sua padrona, Elisa, ha gli stessi atteggiamenti di un cane o un gatto: la segue, risponde ai suoi comandi, si fa coccolare e accarezzare con evidente soddisfazione; infine Monki, il gatto che Sonia ha raccolto, già tripode, in strada, ridotto da un tumore ad avere solo due zampe, con le quali riesce comunque a correre dietro una pallina in giro per l'ambulatorio, tra scaffali e carrelli, con l'innata gioia del suo essere gatto a caccia di qualcosa che si muove. 

 

In ogni puntata l'amore per e di un animale domestico viene reso così com'è, bello e profondo, per quando c'è, e per quanto c'è stato, anche se uno dei due poli della relazione può venire a mancare: that's amore, ed è comunque per sempre.