Forasacco: come proteggere naturalmente il proprio animale dai rischi estivi
C’è un’insidia nascosta tra i fili d’erba seccati dall’estate, un pericolo silenzioso che si mimetizza perfettamente con l’ambiente naturale e che può causare conseguenze anche gravi per la salute degli animali domestici. Si tratta del forasacco: conoscerlo, saperlo individuare e imparare a prevenirne gli effetti è il primo passo per proteggere i nostri amici a quattro zampe.

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- Che cos’è il forasacco e dove si trova
- Perché il forasacco è così pericoloso per gli animali
- I sintomi che indicano la presenza di un forasacco
- Prevenzione naturale: cosa fare ogni giorno
Che cos’è il forasacco e dove si trova
Il forasacco è una spighetta secca prodotta da alcune graminacee spontanee, tra cui l’avena sativa: queste piccole strutture vegetali, all’apparenza innocue, si staccano facilmente dalla pianta una volta mature e si disperdono nell’ambiente. Il loro nome deriva dalla capacità di “forare i sacchi” dove vengono stipate le graminacee da cui derivano, capacità che permette loro di penetrare facilmente anche nella cute e nelle mucose degli animali con cui vengono in contatto.
Si trovano soprattutto in campi incolti, prati secchi, aiuole, sentieri di montagna, parchi cittadini e giardini non curati e diventano particolarmente pericolosi tra la tarda primavera e l’estate, quando si seccano e si distaccano dalla pianta madre. Camminando nell’erba alta o semplicemente giocando nel prato, cani e gatti finiscono facilmente per raccogliere queste piccole trappole vegetali sul pelo, tra le dita, nelle orecchie, negli occhi, nel naso, nei genitali e se non vengono notati e rimossi in tempo, possono provocare danni anche molto seri.
Perché il forasacco è così pericoloso per gli animali
A rendere il forasacco un vero incubo per gli animali ed i loro proprietari non è solo la diffusione capillare sul territorio, ma soprattutto la sua struttura: questa spighetta ha infatti una forma affusolata, simile a una lancia, ed è dotata di minuscoli filamenti dentellati che favoriscono l’adesione al pelo degli animali e ne impediscono il distacco. Per via della loro conformazione, una volta entrati nel mantello o nella cute, i forasacchi procedono velocemente verso l’interno del corpo, penetrando sempre più in profondità.
Questo meccanismo che muove verso l’interno può essere estremamente pericoloso: un forasacco entrato nel naso può raggiungere le cavità nasali profonde o addirittura i polmoni; infilatosi tra le dita delle zampe può causare ascessi e fistole sottocutanee, e se non individuato in tempo può continuare a muoversi, danneggiando muscoli, tendini e persino organi interni. Se la spighetta entra in un orecchio, nei casi più gravi può perforare il timpano e provocare dolore acuto, infezioni e perdita dell’udito.
Il vero pericolo del forasacco, quindi, non è tanto la sua presenza in sé, ma la capacità di penetrare e avanzare silenziosamente nei tessuti, provocando danni che non sempre si manifestano subito. La difficoltà sta nel riconoscerlo in tempo e intervenire prima che sia troppo tardi.
I sintomi che indicano la presenza di un forasacco
Sapere quali segnali osservare può fare la differenza tra un piccolo fastidio e una complicazione seria. I sintomi cambiano a seconda della zona colpita, ma ci sono alcuni segnali inequivocabili che dovrebbero far scattare il campanello d’allarme:
- Zoppia improvvisa, irritazione o leccamento insistente a una zampa possono indicare che il forasacco è penetrato tra le dita o nel cuscinetto plantare. Spesso si forma anche un piccolo rigonfiamento doloroso;
- Scuotimento continuo della testa, testa inclinata da un lato o segni di dolore se si toccano le orecchie dell’animale: sono tipici di un forasacco entrato nel condotto uditivo;
- Starnuti ripetuti, a raffica, talvolta accompagnati da sanguinamento dal naso o difficoltà respiratorie, possono essere sintomo di una spighetta inalata;
- Arrossamento o chiusura di un occhio, lacrimazione intensa, sensibilità alla luce: in questi casi è possibile che il forasacco si sia incastrato nella congiuntiva o sotto la palpebra;
- Presenza di gonfiori, noduli o secrezioni purulente in qualsiasi parte del corpo, in particolare dove c’è pelo folto o pieghe cutanee, possono indicare una migrazione sottocutanea già in atto.
In tutti questi casi, è fondamentale non aspettare e consultare il veterinario il prima possibile. Anche se il corpo estraneo non è visibile, il medico ha la possibilità di individuarlo tramite ispezione, radiografie o altri esami diagnostici.
Prevenzione naturale: cosa fare ogni giorno
Come sempre accade, la prevenzione è il miglior alleato e, fortunatamente, esistono diverse strategie naturali e quotidiane che aiutano a ridurre il rischio di contatto con i forasacchi.
- Controlli quotidiani dopo ogni uscita: ispezionare il corpo del proprio animale, con particolare attenzione a zampe, spazi interdigitali, ascelle, orecchie e naso. Nei cani a pelo lungo, è necessario controllare anche la coda e la zona inguinale;
- Spazzolature regolari: mantenere il pelo pulito e ordinato aiuta a far emergere corpi estranei e a impedire che si incastrino nella pelliccia. Si può utilizzare una spazzola morbida e, se necessario, un pettine a denti stretti;
- Taglio del pelo in zone strategiche, soprattutto nei mesi caldi: tenere corti i peli tra le dita, intorno alle orecchie e sull’addome facilita l’individuazione dei forasacchi prima che penetrino
- Evitare le zone a rischio: è bene scegliere aree curate per le passeggiate, evitando sentieri invasi da erba alta o secca. Se si è in campagna o in zone rurali, è buona abitudine portare con sè una pinzetta e un po’ di soluzione fisiologica per le emergenze;
- Uso di oli vegetali naturali: se consigliato dal veterinario, questi oli possono rendere il pelo più liscio e scivoloso, impedendo ai forasacchi di aderire. Alcuni hanno anche un effetto repellente contro certi insetti, con il vantaggio di essere privi di sostanze chimiche;
- Pulizia regolare degli ambienti domestici, giardini inclusi: se si ha un cortile o un orto, è bene tagliare l’erba regolarmente e rimuovere sempre le spighe secche.