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Perché è importante assumere rame

E' uno dei sali minerali da tenere sotto controllo affinché, in sinergia con altri oligoelementi, aiuti a mantenere una buona salute psicofisica. Ecco a voi il rame.

Perché è importante assumere rame

Dal latino cuprum, "Cu" è la sigla con cui si identifica il rame, un elemento chimico del gruppo dei metalli di transizione.

E’ assai comune in natura, sia tra i minerali che tra i vari regni degli animali, dei vegetali e dei funghi. In natura si trova anche allo stato nativo, ovvero puro, sotto forma di metallo piuttosto malleabile, rosso aranciato (color rame, appunto).

E’ di vitale importanza per la vita umana e ogni organismo ne conserva una quantità minima che però deve essere costantemente conservata per non incorrere in carenze. Prima di appronfondire tutte le funzioni vitali in cui il rame è conivolto, diamo prima un’occhiata agli alimenti che ne contengono di più in una forma facilmente assimilabile.

Ricordiamo però che il rame si trova sempre in tracce e non abbonda mai in nessun alimento come elemento principale.

 

Gli alimenti più ricchi di rame

Al primo posto in genere viene elencato il fegato di manzo: poco meno di 100 grammi di questo alimento coprono il fabbisogno settimanale di rame.

Anche le ostriche non sono niente male: 100 grammi forniscono abbastanza rame per 3 giorni. Segue un alimento vegetale, i semi di girasole, seguiti a loro volta da altri semi come le mandorle, le lenticchie, il sesamo, gli anacardi. A seguire abbiamo le albicocche e le prugne essiccate, la cioccolata fondente, la melassa, i funghi, le rape e gli asparagi. Degni di menzione sono anche il formaggio di capra e il tempeh.

 

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Funzioni del rame

Il rame è un elemento essenziale per la composizione di alcune proteine e di alcuni enzimi, perciò è insostituibile per la corretta formazione di vari tessuti umani, a partire da quello osseo per finire a quello connettivo.

Il rame è coinvolto nella produzione dei globuli rossi, di fatti una deficienza di rame o un qualsiasi problema genetico in grado di determinare un problema del suo assorbimento, sono strettamente legati ad alcune forme di anemia e di carenza di ferro (difficoltà di assorbimento).

Non è solo legato ai globuli rossi ma anche alle priastrine, in quanto un buon livello di rame aiuta alla cicatrizzazione dei tessuti, al buon mantenimento del sistema immunitario specialmente in casi di infezione ed infiammazione. Sia una grave deficienza che un rimarchevole eccesso di rame sono pericolosi: oltre ai 5 mg per kg il rame sviluppa caratteristiche tossiche.

Generalmente si nota un calo delle riserve di rame con l’andare dell’età, specialmente nella terza età si dovrebbe assumente più rame.

La sinergia del rame con lo zinco

Tuttavia è bene essere consapevoli che gli oligoelementi, nello specifico il rame, non lavorano mai da soli ma sono sempre in relazione con altri sali minerali per il corretto svolgimento delle attività metaboliche.

Abbiamo già accennato al rapporto tra un’adeguata quantità di rame e l’assorbimento del ferro necessario alla produzione di emoglobina. Un altro elemento col quale il rame eve sempre essere in rapporto armonico è lo zinco.

Le statistiche ci dicono che questa coppia di elementi è sbilanciata nel 25% della popolazione umana, specie con l’andare dell’età e ciò può portare a senso di fatica, tendenza alla depressione, cattiva capacità cicatrizzante, perdita dei capelli, ansietà, problem di digestione e problemi alla pelle, mal di testa, disappetenza, perdita di memoria.

Normalmente il rapporto tra i due minerali deve aggirarsi attorno al 10:1 zinco-rame, ovvero 10 microgrammi di zinco per ogni microgrammo di rame. Questa percentuale si riscontra in tutte le forme di vita sane in natura.

Negli ultimi anni, una dieta ricca di rame e povera di zinco a sfavorito una corretta sinergia e il livello del sistema immunitario umano è sensibilmente calato.

 

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