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La dieta lipidomica

Niente paura, non è nulla di complicato! La dieta lipidomica è semplicemente una dieta molto personalizzata, che si basa sul mantenimento del giusto equilibrio della tipologia dei grassi presenti nel corpo umano: basta fare un esame dei lipidi più approfondito e dinamico. Scopriamola insieme!

La dieta lipidomica

Prima della dieta lipidomica, c'è la scienza…

Per capire cos'è la dieta lipidomica bisogna fare un passo indietro e conoscere la scienza lipidomica in sè. La disciplina lipidomica è una scienza che si occupa dello studio dei grassi o lipidi presenti nel nostro corpo in modo dinamico.

I lipidi vengono proprio studiati in tutte le loro strutture e funzioni, che variano e si modificano a seconda dei processi metabolici a cui va incontro l'organismo. Applicata alla membrana cellulare, la lipidomica permette di osservare ed esaminare i rapporti fra le varie tipologie dei lipidi, studiarne l’equilibrio e il corretto funzionamento. In Italia la lipidomica fa la sua comparsa per la prima volta in un centro di ricerche a Bologna, siamo nel 2005.

 

Perché è importante lo studio dei grassi?

La scienza lipidomica, le cui ricerche si stanno perfezionando negli ultimi anni, entra in azione quando si vuole studiare approfonditamente la conformazione e il comportamento dei grassi del corpo umano. L’importanza di un tale studio si capisce quando lo stesso viene ad essere applicato per curare certe patologie connesse con i lipidi, come obesità, disfunzioni cardio-circolatorie, dermatologiche, e non solo. Praticamente, l’esame lipidomico, chiamato “fat profile”, ovvero il “profilo dei grassi”, sostituisce il consueto esame dei grassi presenti nel plasma con un'analisi lipidica delle membrane dei globuli rossi del sangue.

In sostanza, attraverso un semplice prelievo del sangue, si ottengono informazioni importanti e precise sull'apporto di grassi nella dieta, si rivelano le abitudini di vita, predisposizioni genetiche e si monitora lo stato di salute generale, incluso il fatto di evidenziare eventuali scompensi lipidici, ancor prima che si trasformino in patologie. A parlare di questo esame, in Italia, è stata Carla Ferreri, ricercatrice Cnr di Bologna e fondatrice dello spin-off "Lipinutragen srl", oltreché autrice del progetto "Profilo Lipidomico di Membrane cellulari: un approccio molecolare applicato alla salute umana".

 

Come si esegue il “fat profile” e cosa ci dice?

L’esame fat profile, presupposto essenziale per iniziare una dieta lipidomica, non è facilmente accessibile a tutti. Si tratta infatti di un esame non proprio così diffuso, poiché le strutture che lo propongono in Italia non sono ancora molte.

Ecco segnalati i centri dove si effettua l’esame fat profile. Questo esame, che costa circa 160 euro, permette di identificare i grassi pericolosi, come i grassi trans (idrogenati) e i grassi saturi, che potrebbero danneggiare la membrana cellulare e quindi l’organismo, ma anche i grassi buoni, come gli acidi grassi polinsaturi (omega-6 e omega-3), e di mettere in atto conseguentemente e in base alla loro presenza, comportamenti alimentari più salutari, basati sulla stesura di una dieta lipidomica personalizzata.

 

La dieta lipidomica, su cosa si basa?

Una volta eseguito il l’esame fat profile, il medico può procedere ad assegnare una dieta lipidomica pensata ad hoc per ogni singolo paziente. Si tratta di una dieta altamente personalizzata, studiata sui principi nutritivi, con lo scopo quello di riequilibrare i grassi presenti nel nostro corpo, non di eliminarli, in quanto sono indispensabili per l’organismo.

Nella dieta lipidomica è importante variare l’assunzione quotidiana dei lipidi, rispettando quelle che sono ufficialmente considerate le corrette proporzioni: 25% di acidi grassi saturi, 50% di acidi monoinsaturi, 25% di acidi grassi polinsaturi. Per far sì che ciò sia possibile, diventa dunque indispensabile dare spazio, in linea generale, ad alimenti che abbiano un ruolo importante nell’alimentazione e nell'apporto lipidico buono, come olio extra vergine di oliva, semi oleosi crudi (noci, mandorle, girasole, nocciole, lino, zucca), alghe per gli omega3.

I vegetariani in particolare, ma tutti in generale, dovrebbero scegliere uova di galline ruspanti, latticini ottenuti da animali liberi al pascolo, prodotti vegetali biologici, in quanto maggiormente ricchi di nutrienti “sani”. No categorico a merendine o prodotti grassi trasformati, patatine o piatti preconfezionati. Da evitare troppi formaggi grassi, carni rosse e troppo burro a tavola.

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