Intervista

Yoga Festival Milano 2011: sii il cambiamento che vorresti

Crisi. Vite precarie. Energie che si consumano facilmente. Stress che divora. Italia in declino. Allora occorre fare spazio, aprire un varco dove ci sia terreno fertile per coagulare nuova energia. L'edizione 2011 dello Yoga Festival di Milano sembra andare esattamente in questa direzione. Intervista a Giulia Borioli, ideatrice e creatrice del festival

Yoga Festival Milano 2011: sii il cambiamento che vorresti

Questo non vuole essere il solito articolo che vi illustra il programma di un festival e vi spinge a visitare questo o quello stand, esplorare la lezione di un insegnante piuttosto che il workshop di un altro.

Vogliamo andare a fondo e cercare di capire insieme a Giulia Borioli, ideatrice e direttrice dello Yoga Festival, quale valore assume un evento del genere collocato in un contesto come quello in cui stiamo vivendo.

 

"Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", la 6° Edizione dello Yoga Festival di Milano trova ispirazione nella storica frase del Mahatma Gandhi trova ispirazione. Questo clima generale di apparente declino (economico, politico, internazionale) pare stia aprendo nuove possibilità. Possibilità di un cambiamento del mondo così come lo conosciamo; la novità riguarda un nuovo modo di porsi anche rispetto agli altri, al lavoro. Un modo più lento, armonico, delicato. Questa è anche la natura del cambiamento che immagini e la ragione per cui hai scelto questa frase?

Abbiamo rielaborato la frase del Mahatma Ghandi in “SONO IL CAMBIAMENTO CHE VORREI” , questa è l’idea del festival. Il Cambiamento con la C maiuscola è già attivo, ci siamo dentro e lo verifichiamo tutti i giorni, ma senza un cambiamento nostro, interiore, non riusciremo a gestire e controllare la sua forza.

Potremmo soccombere, o potremmo imparare ad amministrare meglio il nostro essere nel momento, nella vita. Sta a noi decidere. Lo Yoga, in questo momento storico, si dimostra ancora una volta strumento duttile, laico, profondo, in grado di dare delle risposte. Ecco il motivo del tema scelto quest’anno. Il prossimo, parleremo di come “ricominciare”.

 

Come hai avuto l'idea dello Yoga Festival? Quando è arrivata questa intuizione da cui si è generata l'intenzione? 

YogaFestival nasce dalla mia personale esperienza di giornalista di moda, workaholic , che si avvicina allo Yoga per riprendersi dal parto e si ritrova in una dimensione più umana, armonica, attiva. I benefici di una pratica di Yoga sono immediati, l’influenza nella propria vita è per sempre.

Ho voluto creare una possibilità per tutti di accedere alle mie stesse benefiche esperienze nella speranza che migliorando il singolo, operando un miglioramento dal basso, possa migliorare anche la società.

 

Siamo alla sesta edizione. Come è cambiato il festival in questi anni?

Siamo alla sesta edizione a Milano, la quinta a Roma, la seconda a Merano, la prima a Catania. YogaFestival aumenta e si diffonde sul territorio nazionale ma resta agganciato alla formula iniziale: tre giorni esperenziali, dove capire, conoscere, praticare lo Yoga ai suoi livelli più alti, con insegnanti di qualità riconosciuti in tutto il mondo.

 

Cos'è Eventi Etici?

Eventi Etici è un neonato network di eventi con forte connotazione etica (devono rispondere ad alcuni punti identificativi quali avere spazi per bambini, percentuali di informazione, cultura, esperienza,  essere sostenibili negli allestimenti, riciclare ecc) che si aiutano e sostengono nella promozione mettendo in comune il proprio bagaglio di contatti e promuovendosi l’un l’altro. 

Al momento l’ingresso è gratuito, ma i nuovi ingressi vengono vagliati così attentamente che ad oggi non abbiamo ancora trovato chi far partecipare.

 

Yoga in tempo di crisi. Ci chiediamo come cambia la pratica e il modo di stare seduti e meditare quando tutto intorno sembra cadere. Nel programma sono previste conferenze, letture magistrali o lezioni che toccano questo tema?

Lo Yoga è sempre lo stesso sistema filosofico codificato dal mistico Patanjali oltre mille anni fa. Cambia nei secoli il modo di praticar, proporre la pratica. Non siamo più ai tempi di Milarepa dove ritirarsi in solitudine sulla cima di una montagna era una tappa finale della vita.

Oggi per praticare Yoga bisogna fare i salti mortali tra un impegno e l’altro. Ecco che al festival proponiamo l’antica disciplina con un nuovo linguaggio che utilizza la musica, le proiezioni, le meditazioni condotte, la danza, lo sport per parlare di Yoga.

 

Qual è l'idea che, mediante questo festival, vorreste dare dello yoga a un profano, un totale digiuno di asanas e pranayama?

L’idea che un visitatore del festival deve portarsi a casa è che la sua vita, con lo Yoga, può migliorare. E migliorando se stessi si migliora anche l’altro.

Dedicate molto spazio ai bambini. C'è una ragione precisa ragione di fondo? Cos'è Yoga Primi Passi?

I bambini sono il nostro futuro, e dobbiamo inculcare loro valori etici fondamentali che servano loro di base per costruire un mondo nuovo, più equo, più giusto, più sostenibile.

Yoga Primi Passi è una piccola invenzione di successo che abbiamo sperimentato a Roma: un’area gestita da insegnanti qualificati pronta a dare informazioni, dimostrazioni, piccole pratiche anche individuali a chi di Yoga proprio non ne sa nulla.

 

Immagine | Make Medicine Better