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Micorrize: cosa sono e come si usano

Alzi la mano chi sa cosa sono le micorrize… e quanti tra questi sanno che possono essere usate in agricoltura con cognizione di causa? Andiamo allora alla scoperta di questi simbionti che miglioreranno la salute del nostro orto e la qualità dei nostri frutti.

Micorrize: cosa sono e come si usano

Cominciamo col definire le misteriose micorrize: si tratta si specifiche associazioni simbiotiche tra alcuni funghi e gli apparati radicali di talune piante.

Si tratta di simbiosi difficili da definire e da classificare sistematicamente, anche i biologi sono divisi circa il posto che spetta alle micorrize nella lista dei Regno. Possiamo parlare allora più appropriatamente di associazioni micorriziche, nelle quali un dato fungo colonizza l’apparato radicale di una pianta e istaurano un rapporto simbiotico per un mutuo supporto e vantaggio.

Uno dei classici scambi vantaggiosi per entrambi gli esseri di due Regni diversi è il cosiddetto scambio glucidi-acqua: la pianta convoglia gli zuccheri dalle foglie all’apparato radicale in modo fa fornire nutrimento ai funghi, il micelio di questi offre la sua alta capacità di assorbire l’acqua dall’ambiente per dissetare la pianta.

Ancora, il micelio dei funghi micorrizici è in grado di assorbire dal terreno e dalle rocce minerali non direttamente disponibili per le piante, nutrendole ulteriormente e, in alcuni casi, le ife micorriziche connettono tra loro piante della stessa specie creando una sorta di sistema dei vasi comunicanti, spostando i nutrienti e l’acqua dagli individui che ne hanno in eccesso a quelli che soffrono per scarsità.

Un’altra azione tipica dei funghi micorrizici è quella di proteggere le piante. Come? Le radici sono protette dagli ambienti imperacidi, da molti tipi di agenti inquinanti e contaminanti; sono inoltre protette da funghi nocivi e da parassiti vari.

 

Le micorrize nell'agricoltura

Come tutto questo può venirci utile? Abbiamo prove fossili dell’esistenza di rapport simbiotici di tipo micorrizico datati 450 milioni di anni fa e sappiamo che fin da allora la salute delle piante, indispensabili alla vita animali come fonte di ossigeno e di cibo, dipende da speciali tipi di funghi micorrizici.

Oggi, esistono studi applicati grazie ai quali le micorrize possono essere applicate scientemente in agricoltura tramite prodotti da inoculare nel terreno. Parliamo dei casi in cui le piante mostrano una salute cagionevole a causa di terreno o ambiente atmosferico contaminato, oppure piante ripetutamente attaccate da parassiti, oppure, nel caso di terreni non ideali, troppo argillosi o calcarei o acidi per esempio.

Possiamo trovare on-line vari rivenditori autorizzati e certificati in grado di fornire siringhe di micorrize selezionate e campionate, utilissime per aiutare le nostre piante. I funghi inoculati nel terreno creeranno una rete di ife che instaurerà un rapporto simbiotico con le piante del nostro orto.

Ogni tipo di pianta ha rapporti specifici con un fungo particolare, per cui troviamo siringhe di micorrize piu’ adatte alle solanacee, alle crucifere, a varie specie di alberi da frutta, ad ogni pianta che generalmente usiamo piantare.


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Benefici per le piante e per il terreno

La piante cresciute in un ambiente ricco di micorrize crescono senza stress idrici o oligominerali, sono protette dai microparassiti, producono cibo piu’ ricco e nutriente e la loro tolleranza agli sbalzi climatiche è sensibilmente accresciuta. Le piante cresciute in un simile terreno si presentano più vigorose e resistono meglio anche allo stress dovuto ai trapianti.

L’uso delle micorrize, che aumentano fortemente l’assorbimento dell’acqua da parte delle piante, permette inoltre di usarne meno e salvaguardare le riserve idriche disponibili per il nostro orto. I funghi micorrizici aiutano inoltre le piante a tollerare acque troppo saline, convogliando i sali nei miceli, e proteggono particolarmente la pianta nei periodi di fioritura e fruttificazione.

Le micorrize migliorano fortemente la struttura del suolo e ne supportano i cicli dimanici: il terreno è più ossigenato, meno suscettibile all’erosione e più coeso (ma non compatto) per via delle numerose ife, il terreno è inoltre più aperto all’estensione dell’apparato radicale delle piante. 

 

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