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Elettrosensibili - Parte 1

Disturbi del sonno, formicolii alle mani, senso di nausea e vertigini, sono solo alcuni dei sintomi che le persone elettrosensibili esplicitano quando restano per troppo tempo a contatto con apparecchiature elettroniche. Dalla televisione alla radio sveglia, dal cellulare al forno a micronde, per chi è sensibile alle radiazioni la vita è difficile. Anche quando l'interno della casa è stato "bonificato" eliminando molte apparecchiature, dall'esterno ripetitori della telefonia mobile, tralicci, reti Wi-Fi, elettrodotti, possono disturbare il delicato equilibrio dell'organismo umano. Siamo al sicuro? Vediamo a che punto è la ricerca.

Elettrosensibili - Parte 1

Di cosa stiamo parlando?

Questo è un tema di cui si parla già da tempo sia in ambito scientifico che popolare. Spesso controverso, a volte osteggiato dai grandi della telefonia e dell’industria, pieno d’informazioni distorte e scientificamente “scorrette”. E’ da tempo iniziata una battaglia tra medici/ricercatori indipendenti da una parte e dall’altra, i colossi della telecomunicazione che con fatturati di milioni di euro si possono permettere di sovvenzionare ricerche con esiti già prefissati! Nella terra di mezzo? La gente, anzi è nata una nuova e giustificata terminologia per identificare le migliaia di persone che nel frattempo hanno già capito che qualcosa non funziona in tutta questa tecnologia: gli elettrosensibili.

In Svezia il Prof. Olle Johanson, che da oltre 20 anni studia questo fenomeno, è stato tenuto in considerazione a livello nazionale, al punto che in questo paese, i livelli di esposizione sono i più bassi d’Europa, anzi del mondo! In Italia la tutela dei diritti civili è lasciata come al solito in mano a gruppi di persone che insieme formano associazioni, come quella coordinata da Sergio Crippa in Lombardia “Associazione italiana elettrosensibili”. Sul territorio nazionale spuntano come funghi decine e decine di antenne ogni giorno, mostri ecologici che hanno una duplice funzione; rovinare il paesaggio e minare la salute della gente.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capirci qualcosa.

 

Elettrodotti, ponti radio, cellulari ed effetti termici

L’uomo e l’ambiente rappresentano un sistema interattivo basato su un equilibrio instabile. L’ambiente può alterare lo stato psicofisico dell’uomo e le cause principali che determinano tali disturbi possono essere di origine naturale o artificiale.

Origine naturale: corsi d’acqua sotterranei, falde acquifere in movimento, paludi, pozzi artesiani, falde di petrolio, sacche di gas, cavità sotterranee e gallerie, alcuni minerali, gas radon e suoi decadimenti, modificazioni di campi magnetici terrestri e tutto ciò che comporta un incremento della radioattività naturale.

Origine artificiale: canalizzazioni di acque e gas, inquinamenti elettrici, alte e basse frequenze, qualsiasi materiale elettrico ed elettronico, microonde, inquinamento ed emanazioni chimico-fisiche.

Particolare attenzione è stata posta sulle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e sui possibili danni che sono in grado di indurre sull’uomo. Vediamo la differenza.

Radiazioni ionizzanti: raggi gamma emessi dai materiali radioattivi, raggi cosmici e raggi X (radiografie) sono in grado di rompere i legami tra molecole con conseguenze degenerative sull’intero organismo.

Radiazioni non ionizzanti: è qualunque tipo di radiazione elettromagnetica che non ha sufficiente energia per rompere i legami molecolari o atomici. A loro volta suddivise in ALTA FREQUENZA (impianti radiotelevisivi, ponti radio, Stazioni Radio Base per la telefonia mobile, cellulari ecc)  e BASSA FREQUENZA (elettrodotti).

Le radiazioni non ionizzanti hanno sufficiente energia solo per eccitare il movimento di un elettrone ad uno stato energetico superiore, producendo calore. Nondimeno diversi effetti biologici vengono osservati per diversi tipi di radiazioni non-ionizzanti, in quanto  l’effetto biologico dipende molto dalla loro frequenza, sicché anche per questo tipo di onde si è soliti adottare un’ulteriore differenziazione. L’effetto biologico principale dei campi a bassa frequenza (elettrodotti) è di produrre all’interno del nostro organismo (per la cosiddetta induzione) delle correnti elettriche che si possono sovrapporre a quelle naturali, dando vita, soprattutto in presenza di elevate intensità di campo, a sovreccitazioni nervose e muscolari (azione irritativa sul sistema nervoso centrale). Si parla anche di una possibile correlazione tra i campi a bassa frequenza ed alcuni casi di leucemia infantile insorti in bambini residenti in prossimità di linee ad alta tensione. Alle alte frequenze, soprattutto in presenza di elevate intensità di campo, predominano gli effetti cosiddetti termici, ossia il riscaldamento dei tessuti corporei dovuto all’assorbimento delle radiazioni.

In presenza di tassi d’assorbimento elevati sono particolarmente a rischio gli organi poco vascolarizzati, quelli cioè con una scarsa circolazione sanguigna e quindi un decongestionamento termico più lento, come gli occhi o testicoli. Essi si riscaldano più velocemente e sono quindi più esposti al rischio rispetto ad altre zone del corpo. In alcuni studi è stato ipotizzato un effetto negativo delle radiofrequenze del cellulare sul cervello (riscaldamento), in particolare per i bambini (International Expert Group onMobile Phones – IEGMP – Stewart report). Tuttavia altre ricerche su questo problema non hanno potuto avvalorare l’ipotesi di un possibile rischio per la salute.

 

Dagli effetti termici a quelli atermici

Gli effetti atermici, sempre dovuti alle alte frequenze sono esposizioni di lunga durata però di bassa intensità (cellulare sempre in tasca). La ricerca scientifica non ha ancora fatto piena luce sulle conseguenze reali che tali effetti atermici possono avere per la salute umana. In alcuni casi si dispone soltanto di dati sperimentali (ottenuti cioè con prove in vitro o su cavie animali). In altri, i risultati ottenuti appaiono contraddittori. Dai vari studi eseguiti emergono i seguenti effetti:

Alterazioni dell’attività enzimatica della ornitinadecarbossilasi (un enzima che, quando è attivo, è associato all’insorgenza di tumori)

Modifica del tenore di calcio nelle cellule (trasporto degli ioni dentro e fuori dalle cellule)

Alterazioni delle proteine della membrana cellulare e modifica del trasporto di ioni attraverso la membrana stessa (un fenomeno essenziale per le cellule cerebrali).

Tutti questi effetti possono tradursi in alterazioni più o meno manifeste della funzione cellulare, con conseguenze sulla salute umana ancora tutte da approfondire e verificare. Attualmente, analogamente ad altri agenti i cui effetti biologici sono in parte ancora ignoti, le ricerche stanno cercando di chiarire alcuni aspetti considerati particolarmente critici: l’eventuale rapporto tra i campi ad alta frequenza o quelli a bassissima frequenza e alcuni tipi di tumori, i disturbi della funzione riproduttiva, alcune malformazioni congenite, l’epilessia, le cefalee ed altri disturbi neurofisiologici (come amnesie o depressioni), disturbi del sistema immunitario, degenerazione del tessuto oculare, l’aumento del rischio dell’insorgenza di effetti negativi in alcuni soggetti come i bambini, le gestanti o gli anziani. Fino ad oggi, non si possono ancora valutare gli effetti sulla salute prodotti dagli effetti atermici delle radiazioni ad alta frequenza o a bassissima frequenza, né si possono stabilire dei limiti di legge assolutamente sicuri.

 

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Immagine | Alma