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Cos'è il progetto Recocer

La regione Friuli-Venezia Giulia crede nelle comunità energetiche e lo dimostra con il progetto Recocer, che coinvolge 15 Comuni per un totale di 50mila abitanti.

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©diyanadimitrova / 123rf.com

Cos’è una comunità energetica

Dai metodi di produzione e distribuzione dell’energia dipende il futuro sostenibile del nostro sistema economico. Questa è una realtà assodata dalla scienza e fatta propria anche dai governi di tutto il mondo, ormai unanimi nell’impegnarsi per una transizione energetica incentrata sulle fonti rinnovabili

 

Perché allora non trasformare il risparmio energetico e le fonti pulite in un’avventura collettiva, un pretesto per costruire (o ricostruire) sinergie tra i cittadini? Da questa considerazione è nata l’idea delle comunità energetiche.

 

Con questo termine si intende una piccola rete di edifici, ciascuno dei quali è dotato di impianti (tipicamente i pannelli fotovoltaici) per la produzione di energia rinnovabile. Una quota serve per l’autoconsumo, quella restante invece viene scambiata con gli altri membri della comunità o accumulata per i momenti in cui il fabbisogno è più alto. Tutto ciò mantenendo costi calmierati, in modo tale da privilegiare la collaborazione rispetto al profitto.

 

Prende il via il progetto Recocer

La regione Friuli-Venezia Giulia sembra seriamente intenzionata a diventare pioniera delle comunità energetiche in Italia. O almeno, questo si propone il progetto Recocer, acronimo che sta per Regia Coordinata dei processi di costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili sul territorio.

 

Con 5,4 milioni di euro stanziati dalla regione, Recocer è a tutti gli effetti il più grande progetto italiano dedicato alle comunità energetiche. Lanciato nel 2021, si pone un orizzonte temporale al 2023 e coinvolge 15 Comuni della Comunità collinare del Friuli, per un totale di 50mila abitanti. La prima comunità energetica friulana, la seconda in Italia dopo quella di Magliano Alpi in Piemonte, esiste già: si trova a San Daniele del Friuli e fa perno sull’impianto fotovoltaico da 55 chilowatt installato nella scuola primaria.

 

Proprio il Comune si assume il ruolo di referente e prosumer, cioè di colui che produce l’energia, ne consuma una parte e la condivide con gli altri partecipanti alla comunità energetica. Ciascun socio è dotato di un dispositivo elettronico (chiamato meter) che monitora i consumi effettivi e trasmette i dati al Comune stesso; il che è anche un ottimo sistema per acquisire consapevolezza, adottando quei piccoli e grandi accorgimenti necessari per alleggerire il proprio impatto. Il costo per associarsi? Simbolico: appena 25 euro.

 

Questo vuole essere il primo tassello di una rete di comunità energetiche che coinvolgono, appunto, l’intera Comunità collinare del Friuli. Un progetto ambizioso che, in caso di successo, potrà dimostrare che un modello diverso è possibile. Con vantaggi economici, ecologici e sociali.