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Manilkara zapota, la pianta dai mille usi

La pianta della Manilkara zapote prodoce frutti molto particolari consigliati per i loro ricchi componenti nutrizionali e come super-food o alimenti curativi grazie alle diverse proprietà dei principi attivi presenti nella polpa. Della pianta vengono usate anche fiori e foglie per le molte proprietà. Vediamone tutti gli usi

Manilkara zapota, la pianta dai mille usi

Parliamo della Manilkara zapota, nota anche come sapodilla, chiku o, più raramente, sapodiglia.

La parola "zapota", con cui viene indicata la specie, deriva da "tzapotl", termine nahuatl (lingua uto-azteca parlata in Messico, ndr) per indicare vari frutti alimentari, ed è ancora usata in questo senso nei paesi mesoamericani, specialmente negli stati messicani dove si ritiene che i vari zapote abbiano avuto origine.

Infatti rientrano nella generica definizione di zapote anche il mamey sapote (Pouteria sapota), il sapote giallo (Pouteria campichiana), il sapote bianco (Casimiora edulis), il sapote chupa-chupa (Quararibea cordata), il sapote verde o amarillo (Pouteria virdis), il chocolate sapote (Diospyros nigra), e il sapote nero (Diospyros texana).

Dopo la conquista del Messico, il frutto fu importato in ogni angolo dell'Impero Spagnolo e, dalle Filippine, riuscì a raggiungere l'India, dove trovò un areale particolarmente favorevole per il suo sviluppo.

 

Proprietà del zapota

Sono ormai dimostrate scientificamente molte proprietà curative. La zapota è infatti:

  • antiossidante
  • antinfiammatoria
  • antidiabetica
  • antivirale
  • antibatterica
  • potenziatrice del sistema immunitario.

I tannini contenuti sono proantocianidine, ideali per combattere diabete, il cattivo colesterolo, la diarrea e dissenteria, disturbi polmonari, raffreddori. Si dai tempi antichi è utilizzato in Cina come rimedio anti diarroico proprio grazie al potere astringente dei tannini.

La polpa ha inoltre alti contenuti di glucosio, fruttosio e saccarosio, oltre che di acido ascorbico, vitamina A e C, minerali come potassio, ferro, calcio, fosforo e rame. Questa sua composizione infatti gli dona un forte potere antiossidante e aiuta a fortificare il sistema immunitario. Sembra che i semi abbiano un blando potere sedativo.

 

Come viene utilizzato

Grazie all'immigrazione dai paesi asiatici il frutto della sapodilla è sempre più reperibile anche in Italia, specie nei negozi e nei mercati etnici.

Si consuma generalmente crudo per fare macedonie o creme ma può essere impiegato anche previa cottura in confetture e salse dolci.

In Florida e nel sud degli Stati Uniti, dove esistono storiche coltivazioni assai estese, si usa come ingrediente principale di alcuni dolci e altre ricette di pasticceria.

In paesi come Indonesia, Malesia e Filippine può capitare di trovarlo tagliato a rondelle e fritto in olio di cocco per le strade delle città e dei villaggi.

I fiori e la corteccia vengono essiccati e macinati, le foglie utilizzate per infusi e rimedi naturali che portano le innumerevoli proprietà di questa pianta.

Il legno dell'albero è utilizzato per la fabbricazione dei mobili e il lattice del frutto è base per molti materiali simil-gomma.

 

Caratteristiche della pianta e del suo frutto

Si tratta di un albero assai grande (può superare i trenta metri) e dalla crescita piuttosto lenta, bene adattato ai climi tropicali e con delle forti radici atte a resistere ai cicloni tipici di quelle regioni. I fiori, utilizzati nelle medicine popolari, sbocciano una volta l'anno mentre la pianta fruttifica due volte.

Il frutto della sapodilla è una bacca generalmente ovoidale, con una grandezza che può variare da quattro a una dozzina di centimetri.

Ha una buccia molto fine marrone chiaro simile alla patata. Contiene molto lattice che viene utilizzato come materiale di partenza per la produzione di alcuni tipi di gomma e persino come chewing gum naturale anche se attualmente è stato sostituito da prodotti di origine chimica di sintesi.

La polpa è aromatica, dolce e granulosa, ricorda vagamente una zucca dolce o una pera, con deciso sapore di zabaione, caramello, melassa e malto.

Al suo interno si possono trovare i semi, di norma da tre a dodici che si eliminano semplicemente aprendo il frutto a metà e aiutando il taglio e l'estrazione con un coltello.

È necessario che il frutto sia pienamente maturo affinché gli alti livelli di saponine, lattice e tannini si abbassino rendendo edibile la bacca.

 

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immagini da fotalia