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Autoascolto corporeo: tecniche naturopatiche per migliorare la percezione di sé

L’autoascolto corporeo, nella visione olistica e naturopatica, è una pratica di consapevolezza che permette di percepire e interpretare i segnali del corpo. Attraverso tecniche come auto-massaggi, respirazione consapevole, grounding e scrittura riflessiva, è possibile sviluppare una connessione profonda tra corpo e mente.

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Cos’è l’autoascolto in chiave olistica


Nella visione olistica promossa dalla naturopatia, l’autoascolto corporeo è la capacità di percepire il linguaggio del corpo e comprenderne i messaggi, spesso silenziosi ma profondamente significativi.
Si tratta di una pratica di consapevolezza che coinvolge il sentire fisico, emozionale ed energetico.
Autoascoltarsi significa prendersi del tempo per riconoscere come si sta, dove si accumulano tensioni, dove risiede il benessere, imparando a distinguere tra uno stato di equilibrio e uno di squilibrio. È un primo passo per riconnettersi con se stessi e vivere in modo più autentico [1].

 

Tecniche corporee per sentire il proprio corpo


La percezione corporea può essere stimolata attraverso tecniche dolci e naturali. In ambito naturopatico si utilizzano pratiche che favoriscono un dialogo diretto con il corpo:

  • Auto-massaggi, come il Do-In, una tecnica giapponese di digitopressione che stimola il flusso energetico e migliora la sensibilità corporea.
  • Movimenti lenti e consapevoli, ispirati allo stretching bioenergetico o a esercizi posturali dolci, per favorire la connessione tra movimento e sensazione.
  • Bagni aromatici, con oli essenziali rilassanti come lavanda, arancio dolce o maggiorana, che favoriscono uno stato di rilassamento profondo, utile per percepire le reazioni del corpo agli stimoli naturali.

Queste tecniche stimolano il sistema parasimpatico, promuovendo uno stato di rilassamento fisiologico, come evidenziato in studi sulle tecniche somatiche e la percezione interocettiva [2].

 

Il ruolo della respirazione e del grounding


La respirazione consapevole è una chiave centrale nell’autoascolto. Portare attenzione al respiro significa rientrare nel momento presente, uscire dal "pilota automatico" e riattivare la connessione corpo-mente.
Tecniche semplici, come la respirazione diaframmatica o il respiro in quattro tempi, calmano il sistema nervoso e migliorano la lucidità percettiva.
Il grounding, o radicamento, consiste nel portare consapevolezza al contatto con la terra: stare scalzi, camminare lentamente su superfici naturali, percepire il peso del corpo. Questa pratica rafforza la sicurezza interiore e aiuta a “scendere nella propria realtà fisica”, allontanando ansie e pensieri ricorrenti [3].

 

Diario del corpo: esercizio pratico


Uno strumento efficace per coltivare l’autoascolto quotidiano è il Diario del corpo. Si tratta di una pratica di scrittura riflessiva che permette di registrare sensazioni, emozioni e segnali ricevuti durante la giornata.
Ecco un esercizio da provare per almeno 7 giorni:

  • Ogni sera, scrivi tre sensazioni corporee avvertite durante la giornata (es. stanchezza agli occhi, tensione cervicale, pancia sgonfia).
  • Annota una o due emozioni predominanti.
  • Segnala un gesto, un’attività o una scelta che ha generato benessere fisico o mentale.

Questa pratica migliora l’interocezione (la consapevolezza dei segnali interni del corpo), associata a una migliore regolazione emotiva, come mostrano ricerche recenti in ambito neuroscientifico [4].

 

Benefici sul lungo periodo


Praticare l’autoascolto in modo costante può portare numerosi benefici, tra cui:

  • Maggiore capacità di riconoscere segnali di squilibrio prima che diventino sintomi cronici;
  • Più lucidità nella gestione emotiva, grazie alla connessione tra corpo e mente;
  • Scelte alimentari e comportamentali più adatte ai bisogni reali del momento;
  • Un senso rafforzato di autonomia e responsabilità nella cura di sé.

L’autoascolto non è una tecnica da applicare, ma un atteggiamento da coltivare: un ritorno alla presenza, un ascolto autentico che ci aiuta a vivere con più coscienza, vitalità e rispetto per il nostro
corpo.

 

Fonti

  • Mehling WE et al. (2011). Body Awareness: a phenomenological inquiry into the common ground of mind–body therapies. Philosophy, Ethics, and Humanities in Medicine, 6(1):6.
  • Craig AD (2003). Interoception: the sense of the physiological condition of the body Current Opinion in Neurobiology, 13(4):500–505.
  • Lowen A. (1977). Bioenergetics: The revolutionary therapy that uses the language of the body to heal the problems of the mind. Penguin Books.
  • Füstös J et al. (2013). Interoceptive awareness moderates the relationship between anxiety and amygdala reactivity to bodily threat signals. Psychophysiology, 50(7): 690–699.