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I 3 dosha e la fame

Secondo la scienza-filosofia ayurvedica, di origine indiana, i dosha sono energie vitali o bioelementi che costituiscono il corpo fisico e lo caratterizzano a seconda della loro armonia o disarmonia. Sono elementi dinamici e mutevoli e hanno una forte relazione col cibo e la fame. Vediamo come

I 3 dosha e la fame

L’Ayurveva ci insegna che i dosha sono tre: vengono chiamati vata, pitta e kapha.

Il loro equilibrio non è mai statico di modo che uno sia predominante sugli altri due, ma è dinamico e la loro alternanza armonica determina ciò che comunemente chiamiamo salute.

Diamone una breve descrizione e entriamo nei dettagli della relazione tra i dosha e l’alimentazione, specie nel suo aspetto di fame e appetito.

Va sottolineato infatti che non c’è e non può esistere una dieta buona unica per tutte le tipologie di persone, ben descritte nella teoria dei tre dosha (o tridosha), ma un minimo di studio e ricerca possono aiutare a comprendere meglio i funzionamenti del proprio tipo.

 

Vata: le sue caratteristiche e la relazione con la fame

Collegato all’elemento aria, il dosha chiamato Vata è predominante nelle fisiologie asciutte, magre, leggere.

È il vata collegato ai movimenti, al dinamismo e alla locomozione; si rivela principalmente col respiro e nel sistema respiratorio, e quando non è in buona armonia con gli altri dosha si manifesta come gas intestinale e cattiva digestione.

È basilare anche per il sistema nervoso e la produzione di pensieri e ragionamenti, ma anche per il buon funzionamento della gola e quindi dell’espressione.

Abbiamo detto che la tipologia vata tende alla snallezza e alla perdita di peso quando non in equilibrio; ciò si corregge con un’alimentazione umida, pesante, che lo radichi al suolo: zuppe, minestre, verdure complesse, salse; l’olio e i grassi sono assai importanti per combattere la tendenza alla secchezza.

Il tipo vata spesso mangia per riflesso, non dà molta attenzione al cibo e mangia perché deve farlo, oppure ne studia la scienza e si ciba di ciò che crede essere salubre.

Un vata che si alimenti di cibi vata perde stabilità, contatto con la realtà, forza nei muscoli della schiena, dove in genere lamenta dolori, e ha facilità a oscillare di peso. Ben alimentato, il tipo vata è sano, longevo, mentalmente brillate.

 

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Pitta: le sue caratteristiche e la relazione con la fame

Pitta, l’elemento collegato al calore, come il fuoco, e legato a doppio filo alla produzione biliare, e centrato nello stomaco, dove si attiva il calore della digestione, ma e’ collegato anche alla pelle, ai reni, agli occhi, alla milza e al cuore.

Come detto si manifesta come calore corporeo, digestione, rossore, bruciore. Governa anche l’espulsione degli escrementi e degli scarti digestive, ma anche le emozioni forti e il sistema sanguigno.

Il pitta è fisicamente equilibrato, ma deve aver presente la sua tendenza ad ingrassare nel caso non rispetti i parametri del proprio dosha.

Il pitta, elemento caldo, deve stare attento a mangiare cibi calorici e piccanti, poiché esaltano ed esasperano le sue caratteristiche, che invece possono venir equilibrate da un’alimentazione basata su elementi opposti. In genere il tipo pitta percepisce la fame nello stomaco, nella pancia, ed e’ strettamente collegata alla sazieta’ e all aproduzione di acidi gastrici.

Finché non è sazio, il tipo pitta può mangiare. Deve solo fare attenzione a cosa mangia per mantenere l’equilibrio dei tre dosha. I tipi pitta equilibrati esprimono bellezza sotto forma di equilibrio e proporzione, energia, attivita’, dinamismo, coraggio e forza di carattere.

Fuori equilibrio, manifestano irritabilita’, problemi alle ghiandole, invecchiamento precoce, attitudine al consumo di droghe, febbre.

 

Kapha: le sue caratteristiche e la relazione con la fame

L'elemento kapha è rappresentato dall’acqua, dalla gravità, dalla pesantezza, dal muco, la morbidezza, il gonfiore, la lentezza e la lubrificazione; è reppresentato dai liquidi corporei ricchi di nutrienti e da quelli cerebrospinali.

Comporta calma, stabilità, buon umore, piacere. A differenza di pitta, kapha comporta raffreddamento. I tipi kapha, di natura rotondetti e morbidi, la cui massa è prevalentemente costituita di liquidi, devono stare attenti a non eccedere con cibi che amplificano la loro lentezza, pigrizia, pasantezza, e quindi a non esagerare con cibi ricchi di liquidi, coi dolciumi.

Dovrebbero equilibrarsi attraverso un’alimentazione asciutta, che assorba liquidi, quindi fatta di cereali o di cibi scottati o grigliati o cotti alla piastra. Il sale aiuta ad asciugare e tutti I cibi rubefacenti e in grado di accelerare lil metabolisco sono benvenuti.

Il tipo kapha generalmente percepisce la fame nel cavo orale, nella testa, sulla lingua, e non è consapevole di quando lo stomaco è o meno pieno.

E cosa accade in esso. Dovrebbe fare attenzione al senso di sazietà invece di concentrarsi sul piacere e non concludere i pasti con qualcosa di dolce, poiché stimolarebbe un’ennesima produzione di succhi gastrici propedeutici della digestione. Il tipo kapha sa essere resistente, forte, sano, regolare, affettuoso.

Fuori equilibrio, tende a regredire, ad impegare molto tempo per tornare in forma, alla depressione, alla cronicità, alla sedentarietà, all’avidità.

 

 

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