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La medicina cinese

La medicina cinese è una forma d'arte e di filosofia. Tra le più antiche al mondo, oggi la medicina tradizionale cinese trova riscontri positivi anche da parte della medicina ufficiale

La medicina cinese

La medicina cinese

La medicina cinese conosciuta anche come medicina tradizionale cinese, la più antica del mondo, è un sistema di conoscenze filosofiche e terapeutiche che unisce una visione del cosmo basata su corrispondenze e analogie a una pratica articolata in una serie di tecniche specifiche – tra cui l’agopuntura, il massaggio e la digitopressione. Soprattutto quest’ultimo aspetto l’ha resa molto popolare nell’Occidente contemporaneo, sebbene anche il suo approccio insieme simbolico e scientifico alla natura, sia oggetto di forte interesse a più livelli, da quello colto e competente alla semplice curiosità di massa.

La medicina cinese viene comunque insegnata nelle università e praticata negli ospedali come insieme di discipline complementari alla medicina ufficiale o convenzionale di matrice occidentale. Questa concezione medico filosofica è oggi diffusa in tutto il mondo, al punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente riconosciuto l’uso di molti dei suoi metodi terapeutici (in particolare l’agopuntura) nella cura di diverse malattie.

 

Efficacia della medicina cinese

È innanzitutto opportuno distinguere fra tecniche e trattamenti come l’agopuntura, il massaggio cinese e la digitopressione, che hanno ricevuto un riconoscimento da parte della medicina ufficiale-convenzionale in tutto il mondo e vengono utilizzati per specifiche patologie come metodi complementari alle terapie più consuete, e la medicina cinese tradizionale come visione complessiva del mondo naturale e dell’essere umano e come sistema di cura perfettamente coerente con i propri principi teorici.

In questo secondo caso la medicina cinese è considerata un approccio “alternativo”, e pur sfruttandone alcuni procedimenti la scienza occidentale contemporanea tende ancora a relegarla tra i saperi premoderni ormai superati, anche se la sua venerabile antichità la sottrae di solito agli attacchi più violenti. Tuttavia non mancano tentativi di feconda contaminazione reciproca, in una prospettiva più aperta e curiosa che sta dando i suoi frutti anche in ambiti non marginali.

L’efficacia della medicina cinese, in particolare dei suoi trattamenti più noti, è fuori discussione: sono numerosi gli studi imparziali, condotti col metodo sperimentale più rigoroso, che lo hanno dimostrato e continuano a dimostrarlo. Anche in Italia non è più raro che un medico di base, ovviamente libero da preconcetti, consigli delle sedute di agopuntura per la cura sintomatica di diversi stati dolorosi, acuti o cronici.

 

Rudimenti di medicina cinese

La medicina cinese, certamente la più antica fra le medicine tradizionali, è l’espressione armoniosamente completa dello spirito e della cultura che l’ha elaborata nel corso dei secoli. I suoi principi fondamentali sono gli stessi che informano la visione globale del mondo propria della filosofia e della religione della Cina. In primo luogo, l’idea di una unità dinamica basata sulla corrispondenza sistematica: l’universo è una totalità articolata, in continua metamorfosi, ma gli attori di questa metamorfosi sono sempre le stesse forze, gli stessi elementi nel loro rapporto reciproco.

Si parte dall’Uno, che il pensiero cinese chiama Tao: questo principio di tutte le cose è rappresentato come un cerchio diviso in due metà opposte e complementari che suggeriscono un vortice, quindi un forte dinamismo: una di colore bianco con al suo interno un punto, un seme o un embrione, di colore nero, l’altra di colore nero con un punto bianco. La prima è la forza maschile, attiva, luminosa, calda, formatrice, sottile-celeste: lo yang. La seconda è la forza femminile, passiva-ricettiva, oscura, fredda, materiale, terrestre: lo yin. Come suggerisce il simbolo del Tao, yang e yin sono in un rapporto di complementarità: ogni cosa è fatta di entrambi, ha un aspetto yin e un aspetto yang.

Questa unità del Tao si manifesta in un’energia che avvolge e penetra tutto l’universo e ogni singola cosa: il qi, il soffio, il ritmo vibratorio della vita, “anima del mondo” nella quale si delinea la polarità fra maschile e femminile, attività e passività-ricettività, yang e yin.

Cinque sono gli elementi sottili e le fasi o dinamiche originarie (wuxing) in cui si esprime la polarità yin-yang. Si tratta di cinque archetipi o forme primordiali che collegano in una serie di corrispondenze tutti i livelli della natura:

  1. il legno, a cui corrisponde il colore verde, è l’elemento della vegetazione che si rinnova a primavera (manifestazione dello yang);

  2. il fuoco, a cui corrisponde il rosso, è l’elemento della luce e del calore e della tendenza verso l’alto, tipica dell’estate e dello yang;

  3. la terra, a cui corrisponde il giallo, è l’elemento ricettivo che nutre e fa maturare, come accade soprattutto nella tarda estate (manifestazione dello yin);

  4. il metallo, connesso al colore bianco, è l’elemento dell’energia che si contrae e declina, come accade in autunno, stagione yin;

  5. l’acqua, associata al nero, è l’elemento dell’energia che scende verso il basso e si nasconde o spegne, come in inverno (stagione dominata dallo yin).

     

I cinque elementi si trasformano l’uno nell’altro, in una rotazione incessante che è il movimento stesso della natura: dal legno si sprigiona la fiamma, il fuoco, dall’azione consumante del fuoco nascono le ceneri e quindi la terra, nelle vene della terra si forma il metallo, che nella fusione si liquefa e diventa acqua, dalla quale rinasce il legno (la primavera) e così via. 

Dove troviamo questa energia nel corpo? Il carattere sottile ed energetico dell’anatomia cinese si esprime soprattutto nella nozione di meridiano (jingluo): i meridiani sono infatti i canali che collegano gli organi e visceri interni del corpo umano con le parti presenti sulla superficie, e la loro importanza è particolarmente evidente in pratiche terapeutiche classiche come l’agopuntura e la moxibustione.

Si hanno 12 meridiani regolari:

  1. canale polmoni-mano (collegato allo yin);

  2. canale cuore-mano (yin);

  3. canale pericardio-mano (yin);

  4. canale “triplice riscaldatore”-mano (yang);

  5. canale intestino tenue-mano (yang);

  6. canale intestino crasso-mano (yang);

  7. canale milza-piede (yin);

  8. canale rene-piede (yin);

  9. canale fegato-piede (yin);

  10. canale cistifellea-piede (yang);

  11. 11) canale vescica-piede (yang);

  12. canale stomaco-piede (yang).

A questi, si aggiungono 8 meridiani straordinari, che non hanno un rapporto diretto con gli organi interni e sono piuttosto dei canali di deposito o serbatoi dell’energia sottile.

Abbiamo infine 15 meridiani collaterali, corrispondenti ai 12 regolari e a 2 straordinari (du e ren) con l’aggiunta di un collaterale maggiore per la milza. Molteplici sono le loro funzioni: consentono la circolazione del qi e del fluido più importante, il sangue, comunicano calore e vitalità alle varie parti del corpo e soprattutto costituiscono una rete di connessioni energetiche che mantiene l’unità e l’integrità dell’organismo.

Conoscere questa “mappa” sottile significa acquisire gli strumenti per curare: infatti la malattia coincide proprio con un’alterazione del flusso del qi e del sangue lungo i canali dei meridiani e le zone in cui si manifestano i sintomi possono indicare, grazie ai collegamenti tra gli organi interni e le aree superficiali, la natura profonda della patologia in corso. 

Questi fin qui grossolanamente descritti, sono solo alcuni aspetti base della medicina cinese. Apprendere l'intero corpus medico è un'impresa ambiziosa.


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